Linate e Malpensa, in fumo un posto di lavoro su 10

L’occupazione è crollata dal 7,5% e la crisi non è finita. Dopo il Covid, la guerra: Pasqua "barometro" per il ritorno alla normalità

I dati

I dati

Milano -  Il "barometro" sono le vacanze di Pasqua, per misurare se il traffico di passeggeri a Linate e Malpensa si avvicinerà ai livelli pre-Covid. I primi tre mesi del 2022 hanno segnato una leggera ripresa, anche se i livelli restano ancora lontani da quelli del 2019. Tre mesi - che anche prima della pandemia non spiccavano per grandi flussi turistici - segnati ancora da contagi e restrizioni dei movimenti, mentre la guerra in Ucraina ha tagliato fuori una fetta di mondo dai collegamenti con l’Italia. Per questo Pasqua, secondo gli operatori del settore, sarà uno step fondamentale verso il ritorno alla normalità del traffico di passeggeri. Intanto due anni di lockdown, spostamenti ridotti e contagi hanno fatto sentire i loro effetti su chi lavora nel sistema degli aeroporti, con un terremoto occupazionale e ancora un largo uso degli ammortizzatori sociali. Solo a Malpensa, secondo i dati che Sea ha presentato nei giorni scorsi alla commissione Malpensa del Consiglio comunale di Gallarate, l’occupazione diretta nel sedime aeroportuale ha registrato un crollo: 18.141 lavoratori (senza considerare l’indotto), il 7,5% in meno rispetto al 2020. Scomparso quasi un posto di lavoro su dieci.

Sono scattati quindi quei tagli rimasti "congelati" a lungo grazie alla cassa Covid. A fine 2021 erano 484 le unità produttive operanti nel sedime, pari al 12,5% in meno rispetto al 2020. Una situazione analoga anche a Linate, con l’impiego diretto e l’indotto ancora in grande sofferenza nonostante la lenta ripresa. Sea, la società controllata dal Comune di Milano che gestisce gli aeroporti di Malpensa e Linate, ha in programma un taglio di personale che entro il 2026 potrebbe ridurre gli organici di 300 dipendenti. Dall’ultimo bilancio della società emerge una situazione in chiaroscuro. Traffico ancora lontano, nonostante la ripresa, dai livelli pre-Covid.

Nell’esercizio 2021 il sistema aeroportuale di Milano, Malpensa e Linate, ha servito 13,9 milioni di passeggeri, in aumento del 46,9% rispetto al 2020. Lo scalo di Malpensa ha gestito 9,6 milioni di passeggeri in crescita del 32,9% rispetto al 2020. I flussi attuali, però, sono ancora un terzo rispetto a quelli del 2019. Linate ha, invece, servito 4,3 milioni di passeggeri, in crescita del 91,3% rispetto al 2020, quando lo scalo è rimasto chiuso per mesi dirottando tutto il traffico su Malpensa. Nel 2021 si è raggiunto il 66% del traffico operato nel 2019, anno nel quale, però, il terminal è rimasto inattivo per tre mesi a causa dei lavori di ristrutturazione. Non ha sofferto per la pandemia e ha registrato invece un boom il traffico di merci. "Il comparto cargo – emerge dal bilancio – ha fatto registrare risultati record, superiori anche al 2019, con 743 mila tonnellate di merce trasportata (+45,1%)". Dato che ha consentito di ridurre le perdite milionarie. A livello nazionale, anche gli altri aeroporti navigano a vista. Secondo gli ultimi dati di Assaeroporti, i passeggeri nel 2021 sono stati in media il 58% in meno rispetto al 2019.