Lechler, un mondo fatto di colori: "Il successo? Interrogarsi sempre"

Como, l’ad Aram Manoukian guida l’azienda del settore vernici: "Oggi non basta più fare un prodotto"

L'ad Aram Manoukian

L'ad Aram Manoukian

Como - ​In un presente sempre più nero saranno i colori a salvare il mondo. La pensa così Aram Manoukian che ha fatto del “culture of colour” la filosofia della sua azienda. Nella Lechler Spa di Como non si producono solo smalti e vernici che vengono esportati in tutto il mondo, ma i colori nascono e si sviluppano proprio come le idee in un processo di “conoscenza trasformativa”. «Questa azienda porta ancora il nome del suo fondatore, Christian Lechler, un farmacista tedesco che nel 1858, oltre 160 anni fa, compiendo degli esperimenti in laboratorio sintetizzò un olio cotto che era particolarmente efficace per fissare i colori e così decise di diventare un imprenditore. L’azienda arrivò a Como nel 1889 e il mio bisnonno la rilevò nel 1910. Rappresento la sesta generazione di imprenditori e come amo dire ai miei collaboratori il nostro valore aggiunto è la cultura che mettiamo in ogni nostra creazione».

Il suo ritratto è appeso nella sala riunioni dove tra poco troverà posto anche l’attestato di Cavaliere del Lavoro che Aram Manoukian ha ricevuto all’inizio di ottobre, nel corso di una cerimonia al Quirinale alla presenza del Capo dello Stato, il Presidente Sergio Mattarella. «È stata una giornata molto emozionante, entrando a far parte della comunità dei cavalieri mi hanno comunicato queste tre parole magiche: rispetto per le regole, contribuire alla coesione sociale e avere più a cuore il bene comune. Valori che ho fatto miei da tempo. Il successo personale è importante, ma le vere soddisfazioni si ottengono quando sta bene la propria famiglia, le persone che lavorano al nostro fianco e con le quali formiamo la società, le stesse aziende lavorano meglio quando il loro contesto è in equilibrio». 

Lo sa bene Manoukian che dal 2019 è presidente di Confindustria Como, componente del Consiglio Generale degli imprenditori, fa parte del Consiglio di Presidenza di Federchimica e del consiglio direttivo di Avisa, l’Associazione di settore produttori di vernici, adesivi e inchiostri. «Lavoro cercando di costruire una visione. Quando una azienda attraversa così tanti anni ci si deve continuamente interrogare sul perché si sta in questo sistema. Non basta più saper fare un prodotto, occorre comunicare anche un valore emozionale, di senso. La capacità della nostra società è da un lato di saper fare convertitori che aderiscono in tutti i settori, ma poi aggiungere valore aggiunto nella pigmentazione». Negli anni non sono mancate le richieste particolari. «Ricordo un’artista che doveva verniciare un’opera molto grande e importante. Lo stampo fu realizzato in Italia e questa artista arrivò qui per scegliere il colore: estrasse da una borsetta il proprio portacipria e chiese di poter avere realizzata l’opera dello stesso colore. Quel portacipria era una scatola di plastica insignificante e non era facile testare il colore, ma riuscimmo ad accontentarla. Il colore è un aspetto fondamentale della nostra vita: quando ci sono le crisi economiche e c’è una situazione di incertezza il colore perde di forza, quando vi si esce arriva il colore, che è un momento di ottimismo e di gioia». 

E l’ottimismo è un elemento fondamentale per fare il mestiere di imprenditore in Italia che è anche il Paese delle attese infinite e delle complicazioni. «Mette i brividi pensare a quante storie di successo nel mondo hanno una origine italiana. Gli americani hanno l’abilità sul business, noi invece abbiamo la soddisfazione di creare soddisfando un bisogno a noi stessi. Come diceva il presidente Bonomi “senza impresa non c’è Italia”. Il nostro Paese sta insieme nel panorama internazionale perché c’è il valore dell’impresa, ma quello che manca è una visione comune». Aram Manoukian ha le idee chiarissime sul futuro di Lechler che oggi conta 600 dipendenti, metà nella sede di Como, 60 a Foligno, altre 100 in Brasile, 40 a Seregno e altre 80 nelle filiali Europee in Inghilterra, Spagna, Germania e Francia. «Qui a Como stiamo completando la realizzazione del “Lechler village” – conclude indicando una planimetria alle sue spalle con disegnato al centro un grande cuore - Da una parte la chimica della materia e di qui la chimica della relazione: un lato sarà protetto e l’altro aperto, voglio creare un ambiente dove le persone si incontrino. Fondere la cultura della relazione e quella del colore, mi piace questa idea».