
Milano – Più assunzioni ma anche più cessazioni dei contratti di lavoro, soprattutto di quelli a tempo indeterminato. È un mercato del lavoro che cambia quello che emerge dall’Osservatorio sul precariato dell’Inps, che ha aggiornato i dati al dicembre 2022. I numeri dicono che in Lombardia ci sono state 1.509.211 assunzioni in totale, di cui il 21,9% a tempo indeterminato, in leggera crescita rispetto al 20,65% del 2021 e in linea con il dato del 2019 (21,06%). Quasi il 40% dei contratti è stato invece a termine (era il 41% nel 2019), mentre crescono di due punti percentuali gli stagionali rispetto al pre-Covid (dal 4,09% del 2019 al 6,37% del 2022).
La situazione nelle province
Tra le province, dopo Milano è Brescia a contare il numero maggiore di assunzioni (177mila), seguita da Bergamo (138mila), mentre Como ha visto 70.833 assunzioni, Lecco circa 37mila, Sondrio poco più di 27.600. Positivo il saldo tra assunzioni e cessazioni (+101.541 a livello lombardo con Bergamo che è a +8.487, Brescia a +9.767, Como a +4.085, Lecco a +1.826, Sondrio a +924), anche se entrando nel dettaglio delle tipologie contrattuali, i nuovi assunti a tempo indeterminato sono meno delle cessazioni dei contratti indeterminati, con un saldo negativo in tutte le province (-97.274 in Lombardia).
Aumenta la mobilità (o la precarietà)
In compenso, è positiva la differenza tra assunzioni e cessazioni di contratti a termine, segno di una maggiore mobilità (o precarietà) nel mondo del lavoro. Il confronto con il 2019 conferma questa tendenza. Per quanto riguarda i valori assoluti, rispetto all’anno pre-Covid aumentano le assunzioni (+143mila in Lombardia) ma anche le cessazioni (116mila a livello regionale).
Guardando alla variazione dei tempi indeterminati, però, le fuoriuscite sono maggiori rispetto alle entrate: in percentuale infatti le assunzioni con contratti indeterminati sono aumentate del 14,87%, le cessazioni del 15,85% con differenze di -6,5 punti percentuali nel Bresciano, -3,6 nella Bergamasca, -11,9 nel Comasco, -9,6 nel Sondriese (Lecco invece,è a +4,7 punti percentuali di saldo tra la variazione delle assunzioni a tempo indeterminato e le cessazioni).
Cessazioni e trasformazioni del rapporto
Soffermandosi sulle interruzioni dei rapporti di lavoro, si nota come siano molte più quelle tra lavoratori a tempo indeterminato sulle totali: in Lombardia, infatti, questi ultimi sono aumentati di quasi il 16%, mentre le cessazioni complessive sono incrementate “solo“ del 9% con punte del +20,19% nel Bresciano, di quasi il 15% nella Bergamasca, del 26,58% a Como, del 24,15% a Lecco (“solo“ il 3% a Sondrio).
Quanto infine alla trasformazione di contratti precari in tempo indeterminato, si rileva una crescita molto importante rispetto al 2021 (+40%) e un assestamento sui dati del 2019, con una crescita generale di stabilizzazioni del 3,12%, ad eccezione di Mantova e Varese.