
di Daniele Monaco
Dallo stage nei reparti di produzione alla guida del marketing dell’azienda di famiglia: è il percorso di Giulia Castoldi, 36 anni, donna manager nel mondo della meccanizzazione agricola, considerato un settore totalmente maschile. Fondata nel 1943 dal nonno Luigi, Bcs Group è stata presa in mano da suo figlio Fabrizio nel Duemila e oggi è una multinazionale con filiali in Europa, India e Cina.
Una famiglia alla terza generazione di imprenditori per una società da 100 milioni di fatturato nel 2020 che produce macchine agricole, per la manutenzione del verde, motosaldatrici e gruppi elettrogeni. "La prima motofalciatrice modello 622 fu una capostipite nella meccanizzazione dello sfalcio agricolo e tuttora la vendiamo in India e Turchia così come fu progettata da mio nonno", spiega Castoldi. Fra i 600 dipendenti tra gli stabilimenti di Abbiategrasso, Cusago e Luzzara (Reggio Emilia) di Bcs, le donne sono il 10,25%.
Castoldi, la sua posizione potrebbe averla facilitata lungo il suo percorso?
"Direi di no, sono stata valutata prima di entrare in azienda e ho dovuto sempre dimostrare le capacità e l’interesse necessari. Ho fatto la gavetta con due stage, prima nel marketing in Emmi Holding e poi in Bcs al montaggio macchine, assemblando i differenziali dei motocoltivatori a frizione idraulica, nostro fiore all’occhiello, ma anche in altre unità come il commerciale. È stata un’esperienza che ha confermato la mia passione per l’azienda e per questo ringrazio mio padre, perché lo stage fu una sua decisione".
Quale tipo di bagaglio si porta dietro, da allora?
"Le competenze tecniche aiutano ai fini del marketing, ma un’azienda è fatta di persone e saperle comprendere è un valore aggiunto. In questo, il mio percorso di studi è coerente: psicologia del lavoro in Cattolica e un master in strategia aziendale in Sda Bocconi. Nel 2014 sono entrata in azienda come project manager junior, seguendo il lancio di una nuova gamma di motosaldatrici fino a gestire il marketing di Mosa: un’opportunità è stata attraversare vari reparti e uffici".
Di quali progetti innovativi si è occupata nel marketing?
"Abbiamo promosso sui social network una nuova forma di comunicazione, basata sui fumetti di Nox, un supereroe potenziato dalle macchine della gamma di prodotti Mosa, con i disegni di Flavio Rosati. Stiamo lavorando poi sulla gamma Stargate di motofalciatrici e motocoltivatori monoasse, basata su macchina idrostatica, presentata a Eima digital preview, fiera di settore di Bologna".
E a livello associativo?
"Sono consigliera di Assolombarda, gruppo meccatronici, presto apriremo un tavolo di discussione sullo smartworking. Come consigliera dell’unione costruttori macchine agricole, Federunacoma, ci occupiamo di fiere, normative europee, misure per l’innovazione 4.0 relativa al nostro settore".
Donne e trattori, un connubio possibile?
"Dipende dall’interesse di ciascuno: da un lato le donne alla guida di un’impresa agricola sono il 29% secondo Coldiretti, ma è anche vero che facciamo fatica a trovare ingegnere candidate nelle posizioni tecniche. Nella nostra azienda le ‘quote rosa’ salgono pur sempre al 32% nella popolazione impiegatizia. D’altra parte, il motto di mio nonno era ‘non importa cosa fai, se metti la passione nel tuo lavoro avrai successo’. E, per quanto mi riguarda, non sono mai stata spinta dalla famiglia a entrare in azienda, ma sono sempre stata libera di seguire le mie passioni".