Milano, 25 settembre 2024 – Crisi pandemica, energetica, di approvvigionamento. Incertezza alimentata dai conflitti geopolitici in corso. Negli ultimi anni, per molte aziende italiane è stata una corsa a ostacoli. Ma il sistema produttivo della Lombardia, in questo scenario, regge. La Regione conta 631.600 aziende attive, il 17 per cento delle imprese italiane. Queste producono 1.496 miliardi di ricavi (il 30 del totale nazionale), vale a dire il 23 per cento del Pil. Tra i settori che pesano di più in termini di ricavi, quello della chimica e della farmaceutica (48 per cento sul totale italiano), dei servizi (46 per cento) e della tecnologia (45 per cento). Insomma, circa la metà dell’indotto italiano in questi tre settori è generato nella Regione.
L’osservatorio
È quanto fotografa l’Osservatorio prodotto dall’Ufficio Studi di Banca Ifis. Intanto, l’industria in Italia soffre. Federmeccanica segnala che nei primi sei mesi del 2024 la produzione è calata del 3,9 per cento. Il comparto più in affanno è quello metalmeccanico. Un settore che in Lombardia nel 2023 vale 170 miliardi di ricavi annui e attiva un indotto del valore di 103 miliardi su 15 settori produttivi. Lasciata la pandemia alle spalle, negli ultimi tre anni il tasso medio di crescita del comparto si attesta al 25 per cento. “La presenza in Regione di colossi a livello globale crea un contesto economico forte, oltre che lo sviluppo e la crescita positiva di tante piccole imprese al servizio dei vari settori produttivi”, spiega Tiziana Campanella, responsabile commercial and corporate banking underwriting di Banca Ifis.
Merita attenzione anche la curva dell’export. Si interrompe infatti lievemente l’espansione iniziata nella seconda metà del 2020, che era culminato in un +18,9 per cento del 2022. Nel 2023 il valore continua ad essere in crescita, ma di un più modesto 0,8 per cento. A pesare è il segno negativo delle esportazioni in Europa, che cala del 2,6 per cento, seppur compensato da un +4,7 per cento dell’export nei mercati extraeuropei.
Anche in Lombardia, seppur con minor intensità, si assiste poi a una progressiva riduzione di aziende che fanno ricorso al credito bancario. Più in generale, nel 2024 le imprese della Regione peggiorano leggermente la qualità creditizia. Ma, anche questa volta, mantengono un livello migliore rispetto a quello della media nazionale. “Qui in Lombardia abbiamo più di 37.500 clienti e 1,6 miliardi di impieghi con cui andiamo in contro alle esigenze di liquidità e investimento per i progetti a medio lungo termine delle pmi, anche in ambito green. In questo contesto, stiamo crescendo sempre più sul territorio”, continua Campanella.
Il nodo innovazione
La locomotiva d’Italia si alimenta di innovazione. La Lombardia si riconferma prima tra le Regioni italiane per numero di pmi e startup innovative, tanto che una su tre ha sede sul territorio. Tra queste però, in linea con la media nazionale, sono ancora in netta minoranza quelle con una prevalenza femminile (il 12 per cento) e di giovani (18 per cento). Conclude Campanella: «La Lombardia si conferma il motore d’Italia, attraendo a sé innovazione e capacità di fare impresa e al contempo rispondendo positivamente alle sfide della transizione sostenibile». Sfide in un orizzonte globale sempre più incerto.