
L'edilizia risulta essere il settore più colpito
Milano, 3 febbraio 2025 – Oltre 48mila lombardi sono in cassa integrazione. Considerando la popolazione attiva (4 milioni e 526mila secondo Istat, terzo trimestre 2024), uno ogni cento lavora senza ricevere lo stipendio pieno. Stando a Uil Lombardia, che ha presentato il 12° Rapporto sulla cassa integrazione (elaborato su dati Inps), nel 2024 sono state autorizzate 96 milioni di ore di cassa, il 22,6% in più in un anno.
"Questa crescita, letta anche in relazione ai numeri di dimissioni e assunzioni, dimostra ancora una volta che la ripresa è solo sulla carta – dichiara Salvatore Monteduro, segretario confederale Uil Lombardia –. Si continua con la narrazione che va tutto bene e l’economia cresce. Ma il trend è allarmante”. Preoccupa in particolare la crescita della cassa ordinaria (+28,4%), segno delle difficoltà operative delle aziende. Cala, invece, quella in deroga (-18%): le misure emergenziali stanno finendo (+8% invece la straordinaria).
I settori
Guardando ai settori, è l’edilizia a pagare il prezzo più alto con un incremento del 95,5%. L’industria complessivamente ha fatto ricorso alla cassa nella misura del 23,2% in più. “Interi comparti produttivi sono a rischio di collasso – commenta Monteduro –. Non possiamo permettere che la cassa integrazione diventi condizione cronica. Se il Governo non interviene subito, nel 2025 potremmo trovarci di fronte a una crescita della disoccupazione con conseguenze devastanti per il sistema economico lombardo e nazionale”.
Le province
A livello provinciale l’incremento più critico si registra a Sondrio: +195,3%, 472 lavoratori coinvolti. In generale è l’Alta Lombardia a essere stata investita dal ciclone ammortizzatori sociali: +71,8% Lecco (2.422 in cassa), +44,9% Como (4.549 addetti), +43,6% Bergamo (7.483 persone).
Solo Brescia contiene i danni: +8,2%, con 9.682 lavoratori. Più a Sud, invece, Lodi e Cremona sono in controtendenza (-21,5% e -11,9%), mentre Pavia (+66,5%, 1.426 lavoratori) sconta il prezzo più alto (a Mantova +28,8%, con 2.923 cassintegrati). Varese vede crescere del 26,4% la cassa (6.444 lavoratori)