Accordo storico al G7: da Amazon a Facebook l'aliquota globale minima non dispiace

La politica brinda e i colossi web sembrano gradire l'approccio. Il vicepresidente di Fb: vogliamo che il processo di riforma della tassazione internazionale abbia successo

I ministri delle Finanze dei Paesi delG7

I ministri delle Finanze dei Paesi delG7

Londra, 5 giugno 2021 -  E' per tutti, compreso colossi come Google, Facebook e Amazon  "un accordo storico", almeno nelle intenzioni.  La strada è ancora lunga ma al G7 finanziario di Londra è stata raggiunta una fondamentale intesa di principio su una aliquota globale minima "almeno del 15%" per la tassazione delle grandi imprese, che andrà applicata Paese per Paese.  Tutti i Paesi del  G7 si sono impegnati ad applicare questa corporate tax sui profitti d'impresa, che  verrà adottata con riferimento alle mega imprese con margini superiori al 10%. Inoltre il  20% dei profitti superiori a questo 10% di margini sarà  ridistribuito nei Paesi dove vengono realizzate le vendite e potrà aiutare a combattere i "paradisi fiscali". "Una volta che avremo una soluzione globale" sull'imposizione sugli utili delle multinazionali nel loro complesso dovrebbe  decadere, spiegano da Londra, la necessità di una tassazione ad hoc per i colossi del Web. Un cambio di rotta rispetto al presente dove è facile sfuggire a qualunque forma di tassazione grazie alla domiciliazione legale in paradisi fiscali.

E quindi, se la politica internazionale brinda, colossi come Facebook, Google e Amazon sembrano più che contenti dell'accordo raggiunto che potrebbe chiudere una serie di azioni legali nei singoli Paesi con il rischio di condanne economicamente ben più pesanti.

"Facebook ha da tempo auspicato una riforma delle regole sulla tassazione globale: per questo "salutiamo con favore l'importante passo in avanti fatto al G7". Lo scrive in un tweet il vice presidente degli affari globali e della comunicazione di Facebook, Nick Clegg - vogliamo che il processo di riforma della tassazione internazionale abbia successo".  Un portavoce di Google, secondo Sky News, ha dichiarato che il gruppo è fortemente a favore dell'iniziativa e spera in un  accordo finale "bilanciato e durevole".

"Crediamo che un processo guidato dall'Ocse che crei una soluzione multilaterale aiuti a portare stabilità al sistema fiscale internazionale". Cosi' un portavoce di Amazon ha commentato l'accordo. "L'intesa,segna un gradito passo in avanti nello sforzo di raggiungere questo obiettivo. Speriamo che le discussioni continuino ad avanzare con il piu' ampio G20 e l'alleanza del quadro inclusivo".

Il prossimo passo

Ben ha spiegato lo "storico accordo" Il titolare delle Finanze tedesco, Olaf Scholz,  ribadendo le aziende non saranno più in grado di eludere le tasse registrando profitti in paesi a bassa tassazione.  Scholz, però. ha anche detto che  il prossimo e necessario passo sarà discutere l'accordo del  G7 con un insieme più ampio di partner dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico e del G20. Coinvolgere Cina e Russia è l'obiettivo principale. Concetti ribaditi anche da Paolo Gentiloni, commissario Ue all'Economia. "abbiamo compiuto un grande passo verso un  accordo globale senza precedenti sulla riforma della tassazione delle imprese. Le possibilita' di un  accordo globale sono notevolmente aumentate. Ora dobbiamo fare l'ultimo miglio per espandere questo consenso a tutti i membri del G20 e a tutti i paesi coinvolti nel quadro inclusivo dell'Ocse".