ANDREA SPINELLI
Cultura e Spettacoli

Sergio Sylvestre: metto l’anima in ogni canzone

Venerdì 31 marzo ai Magazzini Generali

Sergio Sylvestre alla finalissima di Sanremo

Milano, 29 marzo 2017 - Strafelice. Al settimo cielo per il disco d’oro di “Con te”, Sergio Sylvestre sbarca venerdì ai Magazzini Generali di via Pietrasanta con l’intenzione di capitalizzare pure sui palcoscenici il sesto posto conquistato a Sanremo. «Un risultato che mi rende contentissimo perché concretizza gli sforzi di un bel gruppo di lavoro» spiega il trionfatore della quindicesima edizione di “Amici” dopo la prova generale dello spettacolo a Crema, con gli applausi del San Domenico ancora nelle orecchie. «Pure al Festival, la sera della finalissima, quando è partita l’ovazione dell’Ariston ho capito di aver cantato bene; e quella consapevolezza mi ha tolto ogni ansia da classifica. A quel punto, primo o ultimo posto non avrebbero avuto peso».

Giorgia, coautrice di “Con te”, ha detto che nel cantarla lei ci ha messo l’anima.

«Giorgia mi ha seguito fin dalla prima esecuzione, riempiendomi di messaggi; stai calmo, respira qui, migliora lì. Come una sorella. Non riuscivo a credere che a coprirmi di premure fosse proprio lei, un mito assoluto della musica italiana».

Ed ora i concerti. Tallonati dalla pubblicazione dal nuovo singolo «Planes», in radio dal 7 aprile.

«Dopo il successo di ‘Con te’ a Sanremo, non vedo l’ora di andare in scena e far scoprire al pubblico l’intero album».

In scena dedica “Say something” di Christina Aguilera a suo zio.

«Eravamo molto legati. Lo zio mi ha insegnato ad amare me stesso, a sorridere sempre e a non prendermela mai con la vita. È scomparso il 3 dicembre, due giorni prima del mio compleanno, e questa quasi-coincidenza mi ha segnato. Alcuni dicono che la musica è una cura; per me ‘Say something’ lo è stata. Uno sprone ad andare avanti».

In concerto canta pure “Quando una stella muore” di Giorgia, “Master blaster” di Stevie Wonder e “Hallelujah” di Leonard Cohen.

«Il pezzo di Giorgia mi piaceva tantissimo già ai tempi in cui parlavo poco l’italiano e capivo poco i testi. Ora mi piace anche di più. Gli altri sono tutti pezzi con cui sono cresciuto. Ciascuno ha dentro un’anima diversa ed è per questo che mi piace farli miei in concerto. Si portano dietro pure dei ricordi; a cominciare da ‘Hallelujah’ che cantavo in chiesa».

Si dice che gli artisti usciti dai talent show rimangono nella testa della gente troppo ‘televisivi’ per essere percepiti come ‘cantanti’ finiti. Lei come la vive?

«Si fa presto a parlare. Ciascuno ha i suoi progetti e i suoi impegni. Sono stato molto fortunato a fare Sanremo, a incidere con Rocco Hunt un pezzo per il film della Disney ‘Oceania’, a dare alle stampe un album veramente bello. Le polemiche a volte sono tanto facili quanto inutili».

Potendo portare un amico o un’amica in tour, chi sceglierebbe?

«Probabilmente Elodie perché oltre ad essere una grande amica è una persona stupenda. Bella dentro e fuori. Siamo cresciuti assieme. Camminando su strade diverse, ma nella stessa direzione».