La Scala: nuova stagione con 13 opere. "Macbeth" per il 7 dicembre

Presentati gli allestimenti di "un formato che assomiglia a quello della tradizione": 9 nuove produzioni e due "battesimi". Alberto Malazzi neo direttore del coro

Il sovrintendente Dominique Meyer

Il sovrintendente Dominique Meyer

Milano, 31 maggio 2021 - Si alza sulla "rinascita" il sipario del Teatro alla Scala, che ha presentato la sua nuova stagione. Che vedrà 13 allestimenti d'opera, di cui nove nuove produzioni e due opere che vengono rappresentate per la prima volta: la comedie en musique "Thais" di Jules Massenet e "The Tempest" del 50enne compositore inglese Thomas Ades. Ma la stagione 2021-2022 del Piermarini ha ancora una volta al centro la tradizione italiana con otto titoli a partire da "Macbeth" che inaugurerà la stagione il prossimo 7 dicembre. Verdi protagonista anche con "Un ballo in maschera" e "Rigoletto" (che il teatro ha già rimandato tre volte), ma la tradiizone operistica italiana sarà rappresentata anche da "I Capuleti e i Montecchi" di Bellini, "Adriana Lecouvreur" di Cilea, "La Gioconda" di Ponchielli, "Fedora" di Giordano e "Il matrimonio segreto" di Cimarosa (Progetto dell'Accademia).  In cartellone ci saranno "La dama di picche" di Ciajkovskij, "Don Giovanni" di Mozart, "Arianna a Nasso" di Strauss.

"Quello di 13 titoli è un formato che somiglia un po' a quello della tradizione della Scala e che conviene per un corretto funzionamento del teatro che vogliamo ben organizzato" ha spiegato il sovrintendente Dominique Meyer, ricordando che "ci sono altri cinque titoli fino all'apertura del 7 dicembre, tra cui tre opere di Rossini". E siccome squadra vincente non si cambia, il nuovo allestimento di "Macbeth" vedrà in campo la stessa formazione di "Attila" e "Tosca", rispettivamente del 2018 e del 2019: Chailly, Livermore, Giò Forma, Falaschi, Castro, D-Wok, oltre a Anna Netrebko (Lady Macbeth, già Tosca). Luca Salsi (Macbeth, già Scarpia), Francesco Meli (Macduff già Cavaradossi) e Ildar Abrazakov (Banco, già Attila). "Macbeth - ha detto il direttore musciale Riccardo Chailly -, che conclude il trittico dedicato alla giovinezza di Verdi iniziato con Giovanna d'Arco e Attila - torna il 7 dicembre per la quarta volta (1952, 1975, 1997) e sarà nella seconda versione di Parigi del 1865 che ingloba i ballabili concepiti come parte integrante dell'azione, oltre alla morte di Macbeth prima del coro finale". Sul podio, oltre a Chailly, saliranno, tra gli altri, Daniel Barenboim, Valery Gergiev, Esa-Pekka Salonen e Christian Thielemann e la 48enne romana Speranza Scappucci. "Tornano interpreti autorevoli come Ottavio Dantone, Evelino Pidò e Tugan Sokhiev. Sono particolarmente lieto della presenza di due trentenni di grande talento, Lorenzo Viotti e Michele Gamba, e di una lunga lista di debutti che include Thomas Ades, Alain Altinoglu, Marco Armiliato, Giampaolo Bisanti, Michael Boder, Frédéric Chaslin, Pablo Heras-Casado  e Speranza Scappucci. Tra i registi debuttano invece Marco Arturo Marelli, Adrian Noble e Olivier Py. I cast presentano un panorama completo delle più grandi voci del nostro tempo ma offrono spazio anche ai migliori giovani cantanti che si affacciano alla professione", ha sottolineato Meyer.

Altra importante novità è il cambio alla guida del coro della Scala. Alberto Malazzi sarà il nuovo maestro del coro, al posto di Bruno Casoni, a capo del coro scaligero dal 2002, ma vicedirettore dal 1983. Casoni tuttavia, ha spiegato il sovrintendente, rimarrà con il Teatro. Malazzi assumerà  l'incarico da settembre.