Ogni lunedì Il Giorno regala Qn Enigmistica: per iniziare la settimana con la giusta testa

Tante combinazioni per ritrovare la giusta concentrazione. I consigli del professor Ichino sui rebus: "Era un gioco praticato già da Leonardo, metafora della vita"

Pietro Ichino, giuslavorista e anche esperto di rebus

Pietro Ichino, giuslavorista e anche esperto di rebus

Milano – Circa vent’anni fa un’emittente televisiva britannica s’inventò un’equazione per battezzare un povero lunedì di gennaio (da allora “Blue Monday“) come “il giorno più triste dell’anno” per gli abitanti dell’emisfero boreale. Senza scivolare nella pseudoscienza, è innegabile che il primo giorno dopo il weekend porti a molti un certo carico d’impegni e anche di ansie, a qualcuno. Per questo è molto importante circondarci di cose che ci aiutino a concentrare le nostre energie per affrontare la settimana che inizia. 

Il Giorno ha pensato a un’iniziativa dedicata ai nostri lettori milanesi che vogliono ripartire con “la testa giusta”: da lunedì 27 marzo, ogni lunedì chi acquisterà una copia del nostro quotidiano a Milano città riceverà in regalo l’inserto Qn Enigmistica. Sono 48 pagine di giochi e quiz, per divertirsi ad allenare il cervello e anche “staccare“ per un po’ dai problemi quotidiani. Senza perdere mai la concentrazione.

Pietro Ichino, giuslavorista ed esperto di… rebus

Pietro Ichino, professore di diritto del lavoro all’Università degli Studi di Milano, nonché politico di lunga data e giornalista, tra le tante tematiche affrontate nel corso della sua carriera ha di recente sottoposto al pubblico un’opera divulgativa che riguarda l’arte dei rebus, “L’ora desiata vola. Guida al mondo dei rebus per solutori (ancora) poco abili”, pubblicata da Bompiani nel 2021, nel quale offre chiavi per decifrare con coraggio gli enigmi considerati incomprensibili a uno sguardo superficiale.

Dove e quando nasce l’idea di scrivere un libro su uno dei più famosi giochi di enigmistica?

"L’idea nacque in lockdown. Avevo un quadernone sul quale da decenni incollavo i rebus più belli, come faceva un mio zio enigmista. Decisi di pubblicare un’antologia; ma mi accorsi che occorreva prima spiegare regole e “segreti” del gioco".

Perché ancora pochi si accostano all’arte dei rebus?

"Perché è percepito come mondo esoterico, misterioso, riservato a pochi iniziati. Invece è un gioco straordinariamente interessante sul piano culturale e per tutti: basta una buona guida. Dopo i primi passi si impara e si migliora giocando".

Il rebus come si lega al piano culturale?

"Anzitutto perché è un gioco connaturato con la lingua italiana e la sua storia: era praticato già da Leonardo da Vinci. Poi perché il gioco consiste nel trovare il messaggio nascosto sotto una realtà apparente: è una metafora della vita".

Lei ha portato in una scuola un’esperienza didattica basata sul rebus. Crede che enigmistica e rebus possano essere utilizzati per l’insegnamento?

"L’ultima, bellissima, esperienza è stata alla scuola media Leonardo da Vinci di Pavia, ma molte altre la hanno preceduta. Sto lavorando a un corso per insegnanti di scuola primaria e media sull’uso del rebus come strumento didattico che favorisce l’apprendimento di parole nuove, sfumature di significato e radice etimologica".

A parte le riviste enigmistiche, dove si può sperimentare?

"L’Associazione Rebussistica Italiana ha inaugurato l’anno scorso il sito www.rebussisti.it, dove si trovano non solo rebus per solutori di tutti i livelli e rassegne dei rebus più famosi, ma anche un corso per i principianti alla 25sima lezione".

Che consiglio darebbe a chi vuole muovere i primi passi in questo mondo?

"Per prima cosa, imparare a gustare il piacere della metamorfosi testuale. Come abbiamo fatto qui col rebus della rider, anche nella guida che lei ha menzionato all’inizio la soluzione di ogni gioco è messa subito a disposizione dei principianti: essi vengono condotti per mano nella “prima lettura”, quella della realtà apparente, per poi scoprire che quella stessa sequenza di lettere ne consente una seconda, il messaggio nascosto. Talvolta la metamorfosi è così bella, che resta impressa nella mente per tutta la vita".