
I Pinguini Tattici Nucleari sono nati nel 2010 in provincia di Bergamo
“Giovani wannabe” da non confondere, attenzione, con “wannabe giovani”. Il nuovo singolo dei Pinguini Tattici Nucleari - band bergamasca composta dal frontman Riccardo Zanotti, dai chitarristi Nicola Buttafuoco e Lorenzo Pasini, dal bassista Simone Pagni, dal batterista Matteo Locati e dal tastierista Elio Biffi, che ha vissuto un vero exploit con il terzo posto al Festival di Sanremo 2020 con il brano “Ringo Starr” - racconta un mondo non di “voler essere”, ma di “darsi da fare per arrivare ad essere ciò che si vuole”.
Riccardo Zanotti, nel vostro ultimo singolo il termine “wannabe” sa quasi di rivincita. Quale è il senso della canzone?
"Il nostro “wannabe” ha un’accezione positiva, perché siamo in un’epoca di riappropriazione culturale. Come il termine “bitch” o la L word ad esempio: molti termini negativi sono oggi utilizzati in senso positivo, spesso quando una persona vuole ribellarsi li usa. A noi hanno dato spesso dei “wannabe”, perché c’è la volontà di essere qualcosa che non si è. Anche nei nostri paesi di provenienza, quando abbiamo cominciato a fare musica. Ma non è negativo. È tutta una lotta costante, lavoriamo per essere quello che vogliamo".
Il vostro Ep “Ahia!“ ha raggiunto quasi il miliardo di ascolti in streaming. Vi sentite i portavoce di una generazione?
"No non voglio avere questa responsabilità, penso che ci siano altri che possono dire di esserlo per la loro. Penso di essere portavoce di qualcuno che vive in questa quotidianità. Mi rendo conto di scrivere in un modo molto personale, un modo che può essere visto anche come paraculo o piacione. Io però queste cose le vive ancora così, la mia vita è cambiata ma non così tanto".
Già, come è cambiata la vita dei Pinguini Tattici Nucleari da quando vi “davano degli wannabe“ al successo?
"Noi siamo in sei è questa cosa un pelo ci salva. Quando usciamo tutti insieme ci fermano in tanti per strada, ma se lo facciamo singolarmente è più fattibile. Avendo puntato molto sulla musica e non sulla nostra immagine, veniamo identificati più per quell’aspetto. Subito dopo il successo di Sanremo la nostra vita è cambiata, ma l’effetto di quel boom piano piano si è affievolito e adesso si è normalizzato".
Domanda d’obbligo: parteciperete al prossimo Festival di Sanremo?
"Quest’anno non lo so. Tante volte, ed è giusto che sia così, ti chiedono di fare anche altro e magari di metterti alla prova con collaborazioni, con duetti. E questo per noi non è facile, facciamo pochi featuring e solo con artisti con cui sentiamo una vicinanza vera. Dall’altro lato dipende sempre da quali sono i nostri impegni in quel momento. Il Festival di Sanremo ci ha dato tanto, Amadeus è un grandissimo professionista e sta lavorando davvero alla grande, ma ancora non sappiamo se ci proporremo".