CARLA MARIA CASANOVA
Cultura e Spettacoli

Caldi Pomeriggi di grande musica con Massimiliano

Concerto per i trent’anni della Fondazione Stelline

Massimiliano Caldi

Milano,30 luglio 2016 - Un pomeriggio di grande musica per celebrare i trent’anni della Fondazione Stelline. Ben più vecchio, come si sa, lo storico istituto milanese, nato nel 1515 per occuparsi degli orfani e orfanelle- Martinitt e Stelline- causati dal passaggio delle bande armate dopo la caduta di Ludovico il Moro. L’attuale Fondazione fu costituita da Comune e Regione nel 1986 al fine di conservare lo splendido edificio di corso Magenta e di promuovere iniziative socio-economiche e culturali di rilievo. Trent’anni sono già un bel traguardo. Le Stelline lo festeggiano con una serie di iniziative tra cui un concerto dell’Orchestra dei Pomeriggi di Milano diretta dal milanese doc Massimiliano Caldi. In programma la sinfonia concertante di Haydn e la sinfonia n.4 “Italiana”, di Mendelssohn.

In questi giorni Caldi è impegnato anche nel festival di Bellagio Musica sul lago di Como (ultimo concerto a Varenna, domani). Un caso a sé, quello del direttore. Dopo un esordio a 24 anni, in sala Verdi del Conservatorio, Caldi nel 1999, risultato vincitore assoluto (con premio della giuria, del pubblico e dell’orchestra) del Concorso Internazionale di Direzione d’orchestra a Katowice (Polonia), prese la strada dell’Est, seguendo il contratto del premio. Non pensava che l’impegno sarebbe diventato così categorico e assorbente. «Ma poi, una cosa tira l’altra, mi son trovato in un ingranaggio molto stretto. Opere, concerti, festival, con una sorta di passaparola senza tregua da una città all’altra. Certo non posso lamentarmi, lavoro molto, lavoro bene, con grandissima serietà. Contratti rispettati al millesimo».

Differenze con il lavoro in Italia?

«A casa propria, sa com’è, è sempre più semplice. Poi da noi c’è più fantasia. Però là ho condizioni di lavoro ottimali. A Danzica, la Filarmonica Baltica di cui sono direttore principale mette a mia disposizione una foresteria di 100 metri quadri che si affaccia sul Canal Grande Motlawa. È situata sul tetto della Filarmonica stessa. Casa e bottega. Oltre alla calma, alla bellezza della vista, niente scioperi, niente sorprese. Si lavora bene».

Recentemente lei ha debuttato anche a San Pietroburgo…

«Sì, su invito di Yuri Temirkanov (direttore artistico della Filarmonica, ndr). Ero già stato a San Pietroburgo, ma mai con la leggendaria Filarmonica nella storica Sala Grande dove Ciajkovskij diresse la prima della Patetica pochi giorni prima di morire, come mi ha confidato Temirkanov, ancora emozionato dopo tanti anni. Oltre a essere una sala bellissima ha un’acustica splendida. Ho ancora un appuntamento a settembre, dovremmo fissare una nuova data, per un concerto tutto di musica italiana».

Stare così tanto “fuori casa” le pesa?

«Mi sono organizzato. Quando può mia moglie mi raggiunge. E poi non rinuncio alle vacanze d’estate: quasi un mese in Sardegna, a Carloforte, con moglie e bambine. Lì recupero tutte le nostalgie. E per fortuna gli impegni italiani non mancano. Quest’anno, dal 29 agosto al 4 settembre tengo un master a Firenze, al Cestello. A novembre sarò a L’Aquila per un concerto con l’Orchestra Sinfonica Abruzzese. Sono molto coraggiosi, con la tragedia passata, di cui portano ancora le conseguenze».

E i Pomeriggi, come li ha ritrovati?

«È un’orchestra dal livello sempre più alto. Mi ha stupito in particolare la disciplina umana e musicale: quasi come un’orchestra dell’Est! E con un cuore più grande…».

Oggi alle 16.45, Palazzo delle Stelline, corso Magenta (Chiostro della Magnolia), 5 euro; www.ipomeriggi.it 02 87905 www.stelline.it 02 45462 411