
Leo Gassmann
Milano, 14 aprile 2020 - The Best of Leo. L’idea di riprendere la copertina del nuovo singolo “Maleducato”, appena arrivato in in radio, da quella della più nota antologia dei Blur, diverte il figlio di Alessandro Gassmann. "Ho cominciato a documentarmi sulle band degli anni Ottanta e Novanta scoprendo che alcune come i Blur non invecchiano mai". spiega Leo(nardo), 21 anni, bloccato dalla quarantena nella casa di famiglia a Magliano in Toscana, vicino all’Argentario. "Con i miei c’eravamo presi un paio di giorni per ritrovarci e stare tutti insieme, dopo mesi di lontananza, quando è arrivato il decreto del governo che istituiva il “lockdown”. Piuttosto che provare a rientrare a Roma, abbiamo pensato di rimanere qui".
Perché i Blur? "Perché nella loro discografia c’è questo “Best of” caratterizzato anche da una copertina molto vivace che trovo ancora contemporanea, nonostante siano passati ormai vent’anni dalla pubblicazione. L’ho scelta anche per portare una nota di colore nel grigiore dei giorni che attraversiamo. Penso, infatti, che in questo momento la gente abbia bisogno anche un po’ di spensieratezza".
Questo è il quarto singolo attinto dal suo album di debutto “Strike”. È stato difficile sceglierlo dopo il successo a Sanremo di “Va bene così”? "No. Avevo già deciso di farlo uscire come quarto, perché con la sua vena un po’ più rock “Maleducato” evidenzia un lato di me che non avevo ancora mostrato".
Perché “Maleducato”? "Per provare a stare dalla parte di tutte quelle persone che, pure nei momenti difficili, scelgono di affrontare le cose della vita con educazione e gentilezza. Ho scritto, infatti, il pezzo pensando alla gente del Meridione. Papà lavora parecchio a Napoli e quando lo vado a trovare rimango sempre colpito dalla generosità della gente. Penso ai tanti arrivati al Nord per provare a costruirsi una vita e mi appassiono a quel tipo di storie".
Il messaggio trova spazio pure in un video casalingo girato, a distanza, con la sua band. "È tutto suonato, per dare un assaggio del suono che caratterizzerà le nostre esibizioni dal vivo".
Inizia con la frase “La vita può essere dura, ma uniti faremo la differenza” e finisce con l’esortazione “stay home”. "L’abbiamo realizzato una decina di giorni fa. Inizialmente doveva essere una canonica esibizione live, poi ho pensato di farlo diventare qualcosa di artistico arricchendolo con grafiche ed effetti visivi scaricati da iMovie in cui ho cercando di mettere a frutto pure i miei studi universitari. A Roma, frequento infatti i corsi di arte, comunicazione e psicologia dell’Università americana John Kennedy dove i videoclip sono materia d’insegnamento".
Come passa queste sue giornate maremmane? "Scrivendo cose nuove anche legate alla situazione che stiamo vivendo. Da persona fortunata, infatti, guardo alle cose con una positività che cerco di mettere pure nella mia musica. Soprattutto in questo momento".
Un sogno? "Fare un featuring con Brunori Sas o con Edoardo Bennato, due artisti che stimo moltissimo. Ma un’altra grande scoperta è stato Rino Gaetano, autore di canzoni assolutamente straordinarie".