MARIA GRAZIA LISSI
Cultura e Spettacoli

L’arpa di Agatha Bocedi: "Musica, voce della natura"

La giovane compositrice stasera alla Mondadizza Music Week in Valtellina "Mestiere difficile? Chi ha spirito libero e creativo trova sempre la strada".

Agatha Bocedi, 25 anni, sarà in concerto stasera a Mondadizza (Sondrio)

Agatha Bocedi, 25 anni, sarà in concerto stasera a Mondadizza (Sondrio)

Agatha Bocedi nella generazione Z ci sta così, così. Nata a Reggio Emilia nel 2000, a 7 anni tramite il metodo Suzuki, scopre l’arpa e se ne innamora, a otto entra al Conservatorio di Parma. La giovane arpista, oggi anche compositrice, ha già fatto incetta di premi. Artista residente per la Società dei Concerti di Milano si esibirà durante Mondadizza Music Week, la rassegna musicale che si svolge da questa sera al 5 agosto a Mondadizza, frazione di Sondalo (Sondrio). Ingresso libero a tutti gli eventi.

Agatha, cosa significa, per lei, essere artista residente? "E un’occasione per poter conoscere e collaborare con altri giovani musicisti, creare contatti e amicizie, scambi di idee e ispirazioni per poter crescere professionalmente e umanamente. È un onore poter essere qui e ne sono davvero grata".

Ed esibirsi in luoghi in cui la natura è ancora così potente? "Credo che i concerti Open Air saranno quelli più globalmente coinvolgenti per il pubblico perché si potrà ben percepire lo strettissimo legame che abbiamo noi con la musica e con tutto ciò che ci circonda, come parte della natura stessa. La musica a livello profondo credo che sia proprio ciò che più ci tocca dentro perché ha un cuore estremamente naturale e “ancestrale“".

Quanto dà l’arpa al suo essere compositrice e viceversa? "Tutto. No scherzo, scrivo anche per altri strumenti altrettanto belli ma sono innamorata dell’arpa, del suo suono e mi viene spontaneo e naturale scrivere sul mio strumento, anche perché è quello che conosco maggiormente. Poi chiaramente per richieste o per studi scrivo anche per altri tipi di strumenti". L’arpa è uno strumento prevalentemente pensato in orchestra. Come vede il suo futuro lavorativo? "Si è vero ma ci sono tantissime altre strade percorribili che per uno spirito libero e creativo come il mio sicuramente avrebbero più terreno fertile. La composizione, la ricerca o l’attività da solista sono strade che vedo più nelle mie corde e intenzione di intraprenderle".

E i suoi genitori cosa dicono? "All’inizio erano contrari, poi hanno cambiato idea perché hanno visto che è oggettivamente è un mestiere sostenibile se ci si impegna e si lavora tanto. Ora mi supportano in qualsiasi scelta".

Quanto è importante oggi vincere dei premi musicali? "Dipende dall’obiettivo di vita e di carriera che ci si è posti. I premi sono di certo un ottimo pass-partout, ma so che la ricetta perfetta per realizzare qualsiasi tipo di sogno sia questa: passione, dedizione e un pizzico di fortuna che possa creare l’occasione".