MARIA GRAZIA LISSI
Cultura e Spettacoli

Il Festival Musica sull’Acqua: "Con il suono regaliamo bellezza"

Francesco Senese, violinista e direttore artistico: "Ispirati dal lago". Si comincia dall’Abbazia di Piona

Francesco Senese, violinista e direttore artistico: "Ispirati dal lago". Si comincia dall’Abbazia di Piona

Francesco Senese, violinista e direttore artistico: "Ispirati dal lago". Si comincia dall’Abbazia di Piona

"La Musica, come la società, non vive senza ascolto e dialogo. Convergere e pensare insieme un percorso che si trasformi in esperienza concreta, quotidiana, è uno dei fondamenti del Festival Musica sull’Acqua: attraverso il linguaggio dei suoni imparare a creare bellezza" racconta Francesco Senese, violinista, direttore artistico di Musica sull’Acqua che si svolge sul Lago di Como, tra Como, Varenna, Colico e Gravedona. Primo appuntamento questa sera, ore 21, all’Abbazia di Piona, musiche di Schumann e Chopin, protagonista la pianista argentina Ingrid Fliter, unica donna ad aver vinto il Gilmore Artist Award. Il Festival Musica sull’Acqua finirà il 27 luglio con 50 musicisti, che a pelo d’acqua, eseguiranno “Water Music” di Händel. ( biglietteria@festivalmusicasullacqua.org ). Ideatore della rassegna Francesco Senese.

Maestro, l’acqua e la musica, un legame indissolubile? "Senza alcun dubbio, musica e acqua sono entrambe dei mezzi di comunicazione potenti oltre ad essere sorgenti di vitale importanza, una per il corpo e l’altra per lo spirito. Siamo visceralmente legati al nostro lago che nei secoli è stato fonte d’ispirazione per molti e continua ad esserlo. Proprio per questo legame con il territorio abbiamo deciso di chiamare il festival con il nome di un’opera iconica di Händel".

Quanto è importante il luogo nell’ascolto della musica? "È fondamentale e la musica deve mettersi sempre in relazione con il luogo in cui è eseguita. Quello che cerchiamo di realizzare al Festival è l’incontro tra lo spazio, la musica, gli esecutori e gli spettatori. Tutti insieme questi elementi possono regalare un’esperienza che, se vissuta con profondità, può diventare memorabile, può cioè rimanere impressa nella memoria emotiva di chi l’ha vissuta".

Chi è il vostro pubblico? "È molto vario, un pubblico di famiglie, giovani, adulti e persone di età più avanzata, ci sono turisti come persone del nostro territorio. Sicuramente è un pubblico che si lascia guidare alla scoperta degli elementi che caratterizzano e rendono unica la carica espressiva del repertorio che ogni anno dà vita al tema del Festival".

Come scegliete il programma di un festival estivo? "Viene scelto pensando ai posti in cui vivrà, ai format all’interno dei quali è presentato e di conseguenza agli spettatori a cui si rivolge. L’aspetto importante però è che, per essere presentato nel migliore dei modi, deve essere preparato nelle condizioni migliori e con un’attenta miscela di qualità artistiche e umane. Gli esecutori sono quindi una parte fondamentale della scelta: a loro è richiesta una grande capacità di ascolto, dialogo e condivisione, a volte in un arco di tempo limitato. Questo processo, lento e delicato, avviene nell’inverno quando, come in natura, tutto tace e la terra si rigenera per preparare i nuovi frutti che nelle stagioni luminose verranno poi gustati sulle sponde del nostro amato lago".