MARIA RITA PARSI
Cultura e Spettacoli

I giovani, la maschera e la necessità di formare gli adulti

Parsi Cosa esprime il detto latino “Maschera cerebrum non habet?” Ovvero: “La maschera non ha cervello?”. Avverte che le “maschere”,...

Parsi Cosa esprime il detto latino “Maschera cerebrum non habet?” Ovvero: “La maschera non ha cervello?”. Avverte che le “maschere”,...

Parsi Cosa esprime il detto latino “Maschera cerebrum non habet?” Ovvero: “La maschera non ha cervello?”. Avverte che le “maschere”,...

ParsiCosa esprime il detto latino “Maschera cerebrum non habet?” Ovvero: “La maschera non ha cervello?”. Avverte che le “maschere”, non avendo dietro cervello, possono nascondere vuoti, paure, violenze, orrori coperti da un estetico paravento. Ed è pericoloso crescere “travestiti” dalle indotte apparenze di chi, in famiglia, a scuola, nel sociale, esorta e costringe chi cresce ad adottare, anche con il proprio esempio, modalità di comportamento che non corrispondono a quel che la persona in crescita sente, prova, desidera. E che ha bisogno di considerare, comprendere, esprimere, accettare, rifiutare per ricevere riconoscimento, attenzione, gratificazione, supporto. E perché questo avviene bypassando competenza ed empatia necessarie a garantire il sentirsi al mondo in compagnia di sé e in relazione con gli altri? E perché questo avviene in nome della “buona educazione” da tanti, mentre è mancanza di educazione, sentimentale e sessuale, culturale, scientifica, spirituale? Perché immensa è la maschera a cui la stragrande maggioranza delle persone fa riferimento. Scegliendo e dando consenso e ruoli di guida a personalità ascrivibili al narcisismo maligno. A danno dei tanti che non hanno strumenti - né culturali né economici - per difendersi. L’unica forma di civiltà sarebbe mettere i genitori nella condizione, e nell’obbligo, di formarsi per avere le competenze necessarie a gestire la propria coppia affinché la crescita di chi è venuto al mondo non debba affidarsi alla “maschera”. Per dare non una maschera ma un volto al senso della vita. Questo consentirebbe di prevenire i drammi che alimentano le cronache nere delle quali sono protagonisti adolescenti allo sbaraglio che, fino al giorno prima, erano ragazzi “per bene” di “famiglie per bene”. Come nell’ultimo matricidio di Racale, dove un 20enne con l’accetta uccide sua madre che l’aveva rimproverato. Se non saranno formati adulti a cogliere segnali del “dietro la maschera” , nessun futuro privo di mostruosità potrà esserci.