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Cultura e Spettacoli

Torna il festival ‘Voci Umane’: i Musei Civici della Lombardia sono pronti a rimettersi in scena

La direttrice Emanuela Daffra: “Più di un milione e duecentomila visitatori vengono ogni anno”. Il 24 agosto debutto con “Da qui alla luna“ al Parco nazionale delle Incisioni Rupestri in Val Camonica

Emanuela Draffa, direttrice dei Musei Civici della Regione Lombardia

Emanuela Draffa, direttrice dei Musei Civici della Regione Lombardia

Brescia – La sua tenacia e competenza illuminano alcuni luoghi dell’arte lombarda. Emanuela Daffra, storica dell’arte, Direttrice dei Musei Civici della Regione Lombardia annuncia il festival “Voci Umane: Musei e teatro di narrazione“, dal 24 agosto al 10 settembre. Il debutto è previsto in Valle Camonica al Parco Nazionale delle Incisioni Rupestri (Naquane) con Andrea Pennacchi in "Da qui alla luna". Il biglietto dei singoli spettacoli è incluso nel titolo d’ingresso al museo, qualora previsto. Prenotazione obbligatoria su: Eventbrite: https://tinyurl.com/49cbsdzu).Informazioni: vociumane@cultura.gov.it.

Direttrice, come stanno i 13 Musei Civici della Lombardia?

"Hanno superato bene il periodo pandemico, quelli più piccoli hanno un incremento di visitatori e anche quelli decentrati, come Palazzo Besta a Teglio in provincia di Sondrio; fino ai primi di settembre è esposto un dipinto degli Uffizi “Ritratto di Carlo V“ scuola tizianesca".

Vuole consigliare a un lombardo uno di questi Musei?

"Partiamo da Milano con il Cenacolo Vinciano, non ha bisogno di presentazioni. Il Museo della Certosa di Pavia e il Complesso Monumentale, adesso è ancora affidato ai monaci ma a breve sarà dato a noi: è un gioiello dell’architettura rinascimentale. Il Museo Archeologico della Lomellina nel Palazzo Ducale di Vigevano legato ai Visconti, luogo fondamentale per la storia della nostra regione, vi hanno lavorato sia Bramante che Leonardo. I musei della Val Camonica: il Parco delle Incisioni Rupestri e il Parco archeologico sono testimonianze della vita della valle nella preistoria, dei Camuni. La vera sorpresa è Cividate Camuno; ai tempi della romanizzazione di Augusto era la capitale alpina della zona, ci sono i resti di un Foro, delle terme".

Quali sono i Musei con il numero più elevato di visitatori?

"Quelli del Garda, il Castello Scaligero e le Grotte di Catullo a Sirmione, i resti della Villa Romana a Desenzano è una delle più importanti ville rustiche romane del Nord. E ovviamente il Cenacolo, a breve anche la Certosa di Pavia sarà un grande punto d’attrazione. Mettendo insieme tutti i nostri musei posso dire che oltre un milione e duecentomila visitatori vengono ogni anno".

Nell’era social come accostarsi all’arte italiana?

"Con la pazienza di conoscerla davvero. Si può fare anche con internet, ma deve essere solo il passo d’avvio. Fondamentale è la visita di persona, vedere la fotografia di una roccia incisa non restituisce la magia del vederla sbucare fuori dagli alberi fra ombre e profumi".

Come si è avvicinata all’arte?

"Da bambina osservavo gli inserti delle opere a colori dell’enciclopedia Larousse che era in casa; passavo ore a sfogliarla e a disegnare, volevo riprodurre ciò che avevo visto. Inoltre ho incontrato docenti che mi hanno spiegato che questo percorso è un modo per capire le civiltà, i desideri degli uomini".

Cosa le ha lasciato Brera?

"È il mio museo, vi ho lavorato a lungo; nel cuore conservo la “Pietà“ di Bellini, la “Pala“ di Piero della Francesca e i rapporti con colleghi eccezionali. Brera per me significa lavorare con persone che condividono con gioia il mio stesso percorso di ricerca".