
Daniele Silvestri
Milano, 1 aprile 2016 - Il primo tour interamente teatrale di Daniele Silvestri passa anche in città e fa una doppia tappa milanese da tutto esaurito già in prevendita. Gli appuntamenti con il cantautore romano sono quelli in calendario per domani e domenica al Teatro degli Arcimboldi, per due concerti dedicati al nuovo album “Acrobati”, pubblicato da qualche settimana. Il nuovo lavoro da studio è arrivato dopo l’esperienza dal vivo con Niccolò Fabi e Max Gazzè.
«Quelli con il trio sono stati due anni affascinanti e ricchi di stimoli - ha spiegato Silvestri in occasione dell’uscita dell’album - ma hanno avuto la loro importanza anche dal punto di vista psicologico. Ho avuto la sensazione di aver chiuso un cerchio e ho ritrovato la libertà degli inizi, quella libertà che ora a 47 anni ho imparato a usare e che a 24 quando ho iniziato forse non mi rendevo conto di avere».
La scaletta dell’album conta in totale diciotto brani, che però avrebbero potuto essere di più. «Nel cassetto ne sono rimasti molti - ha raccontato Silvestri - perché è stato un periodo molto prolifico. A un certo punto ho dovuto fermarmi, altrimenti l’album non sarebbe mai stato pubblicato. Ho lavorato su quaranta canzoni, ridotte a ventisette ancora negli ultimi dieci giorni. Vuol dire che il prossimo disco magari arriverà prima del mio solito».
Tutt'altro che casuale è stata la scelta del titolo del lavoro da studio che per il cantautore è arrivato in un periodo di rinnovamento generale. «Oltre al fatto che Acrobati è nato in maniera acrobatica - ha detto il diretto interessato - da uno smartphone pieno di appunti, il titolo descrive bene la condizione umana attuale: siamo funamboli alla ricerca di un equilibrio, politico, sociale, emotivo. Un equilibrio tra la gestione quotidiana delle nostre vite e la necessità, spesso frustrata, di avere delle prospettive, in un mondo che di prospettive ne offre poche. Siamo sospesi nel vuoto, senza rete». Tra le righe dei testi scritti da Silvestri c’è stato spazio anche per l’attualità più drammatica, come nel caso di “La mia casa” dove si cita il Bataclan di Parigi, teatro dei sanguinosi attacchi terroristici dello scorso novembre. «La strofa su Parigi c’era già - ha spiegato il cantautore - e mi è sembrato naturale inserirlo. La canzone vuole prescindere dai luoghi usati in contrapposizione. Da uomo, ma forse ancora più da musicista per quel che significa per noi il palco e quella sorta di liturgia che è un concerto, sono stato colpito da quell’onda di violenza».
Sul palco degli Arcimboldi, Silvestri sarà accompagnato da una nutrita squadra di musicisti, tra collaboratori di sempre e nuovi nomi scelti apposta per la tournée teatrale. «Sono sempre stato affascinato dal teatro - ha raccontato Daniele - perché è un luogo che permette di usare diversi registri e linguaggi e che consente di amplificare quell’idea di magia e di funambolismo che il disco cerca di trasmettere in vari modi».
Domani alle 21 e domenica alle 18 al Teatro degli Arcimboldi (via Dell’Innovazione 20). Biglietti esauriti.