
Alcune delle scene dello spettacolo nel cartellone di Mtm prodotto dal TSV, lo Stabile del Veneto
Un gruppo di sognatori. Generatori ufficiali della materia (drammaturgica) con cui è fatto "La banca dei sogni", uno dei lavori più fortunati della compagnia Merli-Serena: indagine sulla società del presente attraverso gli immaginari della nostra attività onirica. Percorso dal respiro profondamente poetico. Come si è già intravisto nelle scorse stagioni. Anche a Milano. Ma dal 6 all’11 maggio fa piacere ritrovarlo al Litta, questa volta per il cartellone di MTM. Appuntamento che segna la conclusione del lungo percorso di ricerca iniziato nel 2018, ora prodotto dal TSV, lo Stabile del Veneto. E prima tappa di quella che è stata poi definita Trilogia della Realtà, progetto ampio, ramificato, quasi manifesto teorico della sensibilità documentale che muove lo sguardo della regista Francesca Merli e di Laura Serena, qui anche sul palco insieme a Marco Trotta. Loro a dar vita al mosaico onirico nato dalle interviste sul campo a bambini, adolescenti, adulti, anziani. Senza intenti psicanalitici, anzi. Solo frammenti. Come a ricomporre il mondo attraverso i corridoi del nostro inconscio. "Questa ricerca parte fuori dalle mura del teatro per tornarci poi in prova – spiegano le autrici –. Si mescolano due piani: quello della realtà e quello della finzione, perché lo strumento vivo delle persone intervistate si contamina con il linguaggio del video e del cinema. Il teatro documentario da cui prendiamo spunto si fonde col linguaggio più complesso del teatro contemporaneo, abbracciando di volta in volta modalità e dispositivi differenti per riportare al pubblico qualcosa che ci anima". Drammaturgia di Matteo Luoni. Ad accompagnare lungo un percorso che muove dai sogni alla realtà. E viceversa. Lasciandosi ispirare (fin dal titolo) da un bellissimo saggio degli antropologi Duvignaud e Corbeau. Che nel 1980 raccontarono la società francese attraverso i sogni dell’imprenditore e dell’operaio; le fantasticherie della studentessa e del casalingo. Diego Vincenti