
La cagliaritana Simona Salis
Milano – Questione di radici. "Parte delle sue origini sono sarde e questo è un legame in più tra me e Antonella Ruggiero" racconta la cagliaritana Simona Salis a proposito dell’incontro con l’ex Matia Bazar in “Sono stata”, singolo che prende forma nell’orecchio dell’ascoltatore pennellata dopo pennellata, proprio come il quadro che le raffigura assieme, dipinto da Mario Antonetti in time lapse nel video diretto da Federico Mannato. "Conoscendoci da più di vent’anni, lo scorso settembre le ho mandato questo brano per avere un giudizio e Antonella mi ha risposto a stretto giro di mail che le sarebbe piaciuto condividerlo con me", spiega la dolce metà del batterista milanese Ivan Ciccarelli (Ramazzotti, Jovanotti, Finardi, 883 e tanti altri). "Immaginabile la mia gioia, me ne sono andata in giro per una settimana col sorriso stampato in volto. Oltre ad essere una persona amabile, la Ruggiero con la voce stratosferica che si ritrova è una delle più grandi artiste in attività".
Questo nuovo pezzo a cosa porta?
"Ad un nuovo album, “S’anima“, in uscita il 23 maggio. Ispirato da una poesia di Mariangela Gualtieri, intitolata “Sono stata una ragazza nel roseto“, “Sono stata“ è il primo di una serie di brani sull’anima che ho scritto per questo progetto. L’album che mi riporta alla canzone visto che, per una serie vicissitudini, non ne pubblicavo da sette anni".
Però ha sempre continuato ad insegnare.
"Sì, a Varese dove con mio marito gestiamo una scuola di musica chiamata Bips, come gli storici studi milanesi".
L’album in arrivo cambia qualcosa rispetto al predecessore “Nomi“?
"Se quella era stata una sperimentazione pop, “S’anima“ mi riporta alle esperienze dei primi dischi (nel 2006 per “Chistionada de mei“, tradotto “Parla di me“, è entrata in nomination al Premio Tenco per la miglior opera prima, ndr), con una miscela di world music che acchiappa anche la musica d’autore, il jazz, la celtica, ma, diciamolo, con un po’ più di brio del passato".
Il disco ha un’impronta familiare visto che a produrre il tutto è proprio il suo compagno assieme a Silvio Masanotti.
"Al basso c’è pure nostra figlia Lara, che ha quindici anni ed è una bravissima musicista, tant’è che spesso suoniamo assieme pure dal vivo".
Oltre all’italiano e al sardo nel disco sfiora altri mondi linguistici?
"Sì, nel prossimo singolo ci saranno alcune frasi in francese. Mi piace molto la lingua d’oltralpe e ammiro interpreti come Zaz".