Ritorno alla zona gialla? Perché sì. E perché no

Si accende il dibattito sulla possibiltà di un ritorno all'inasprimento delle restrizioni in caso di nuove impennate nei contagi

Mascherine: con la zona gialla si dovrà valutare il ritorno all'obbligo all'aperto

Mascherine: con la zona gialla si dovrà valutare il ritorno all'obbligo all'aperto

Ritorno alla zona gialla, sì o no? Magari localizzata a territori ben precisi, in caso di un ulteriore aumento dei contagi. Una possibilità che è all'orizzonte in caso di una sempre più ampia diffusione della variante Delta. Mentre si attende il verdetto su una possibile revisione dei parametri per la conservazione della zona bianca - e nei prossimi giorni è previsto un incontro sul tema al ministero della Salute - si "scatena" il dibattito sulla possibilità di un ritorno alla mappa dei colori e a una divisione dell'Italia in zone a tinte differenti a seconda dell'incidenza del contagio, che ci ha accompagnato durante la seconda ondata Covid. Sull'argomento sono intervenute due delle voci più autorevoli ascoltate in questi mesi, il virologo dell'università Statale Fabrizio Pregliasco e il primario di Malattie infettive all'ospedale San Martino di Genova Matteo Bassetti.

Zona gialla: perché sì

Lo specialista dell'università milanese non esita a considerare concreta l'ipotesi di un ritorno alla zona gialla e all'irrigidimento delle restrizioni. "Alcune restrizioni potranno essere anche previste purtroppo, è orribile ma potrebbe essere necessario". Per il momento, però, precisa Pregliasco, "i tamponi per me sono l'elemento fondamentale perché più tamponi facciamo più positivi troviamo, più li controlliamo e meno contagiano". Ad oggi "abbiamo bloccato e ridotto il fronte dell'incendio, ma abbiamo tanti fuocherelli che se non monitoriamo ci scappano". Anche perché, è la convinzione dell'esperto, le feste seguite alle vittorie dell'Italia agli Europei, hanno dato una spinta verso l'alto all'RT.

Zona gialla: perché no

"Se non siamo in grado di far applicare il Green pass, di cosa vogliamo parlare. La sensazione è che questo sia un Paese che quando c'è da chiudere le scuole, i bar, i ristoranti le discoteche sono tutti bravi - ha detto l'infettivologo genovese Matteo Bassetti - Quando c'è da costruire la convivenza con il coronavirus, con alcune regole semplice come appunto il Green pass e il tracciamento, arranchiamo. Allora il ritorno della zona gialla è una stupidaggine, dobbiamo far rispettare le regole che ci sono. Prima di chiudere di nuovo bisogna essere seri con le persone e far rispettare le misure che ci sono". Questa l'opinione di Bassetti sull'ipotesi di un ritorno ai "colori" delle Regioni per l'aumento dei casi di Covid-19.  "Basta poi terrorizzare le persone con la variante Delta - ammonisce Bassetti - Così non si va da nessuna parte. Cerchiamo di dare informazioni semplici e chiare, che le persone possano seguire".