REDAZIONE CRONACA

Zona bianca, ecco cos'è e quali dati servono per entrarci

Nell'area a basso rischio, circolazione libera, niente coprifuoco e riapertura di tutte le attività compresi bar, ristoranti, palestre, piscine e teatri. Resta l'obbligo di mascherina e il divieto di assembramento

Le zone Covid del nuovo Dpcm: una "chimera" la zona bianca

Le zone Covid del nuovo Dpcm: una "chimera" la zona bianca

Milano, 19 gennaio 2021 - Si chiama zona bianca, più semplicemente si traduce in ritorno alla normalità. A quella vita di tutti i giorni, stravolta quasi un anno fa dopo la scoperta del paziente 1 a Codogno. Nell'ultimo Dpcm, oltre alle ormai tradizionali fasce rossa, arancione e gialla, è stata istituita anche l'area con un livello di rischio basso. Un miraggio, al momento, per tutte le regioni italiane che stanno facendo i conti con contagi da Covid ancora elevati. Ma cos'è la zona bianca? E quali parametri servono per entrarci? In questa fascia verranno collocate le regioni con uno scenario di tipo 1, che prevede una incidenza di contagi inferiore a 50 casi ogni 100.000 abitanti, per tre settimane consecutive.

Una volta raggiunto questo obiettivo, nei territori in questione sarà possibile circolare liberamente senza coprifuoco, potranno riaprire palestre e piscine ma anche teatri, cinema, sale da concerto. Bar e ristoranti, inoltre, avranno l'opportunità di accogliere i clienti anche alla sera. L'unica precauzione in vigore sarebbe quella legata all'uso della mascherina e al divieto di assembramento.  Nel decreto viene comunque specificato che "nella zona bianca le attività si svolgeranno secondo specifici protocolli. Nelle medesime aree potranno comunque essere adottate, con Dpcm, specifiche misure restrittive in relazione a determinate attività particolarmente rilevanti dal punto di vista epidemiologico".