Zona arancione e rossa: le regioni a rischio da lunedì 31 gennaio. E la Lombardia?

Stando agli ultimi dati Agenas, in Italia, l'occupazione nelle terapie intensive sale al 18%. In area medica al 31%, la Liguria tocca il 42%

Milano, 26 gennaio 2022 - In attesa di capire se il Governo deciderà per una revisione del sistema dei colori, fortemente richiesta dai governatori delle regioni, lunedì 24 gennaio l’Italia è stata nuovamente costretta a modifiche  e rischia di subirne di nuove da lunedì 31 gennaio. Con l’ultima ordinanza firmata dal ministro Speranza dopo le indicazioni arrivate dal monitoraggio dell'Istituto superiore di sanità di venerdì scorso, Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Piemonte e Sicilia sono passate in zona arancione a causa del superamento dei parametri fissati del 20% dei posti letto occupati da malati Covid in terapia intensiva e del 30% in area medica. Inoltre, sempre da lunedì sono diventate zona gialla (abbandonando bianco) Puglia e Sardegna: entrambe le Regioni hanno superato il tetto del 10% in terapia intensiva e del 15% in area medica. Per il momento non ci sono Regioni in zona rossa, ma vediamo quali sono gli ultimi dati Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) e cosa potrebbe cambiare la prossima settimana. 

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Ricoveri terapie intensive

Stando ai dati Agenas del 25 gennaio, sale al 18%, in Italia, la percentuale di terapie intensiva occupate da pazienti Covid e, a livello giornaliero, il tasso cresce in 6 regioni: Abruzzo (21%), Calabria(17%), Campania(13%), Friuli Venezia Giulia (24%), Lazio (22%), Marche(23%). Cala in 4: Piemonte (23%), PA Trento (26%), Umbria(8%),Val d'Aosta(19%). È stabile in Basilicata(8%), Emilia Romagna(17%), Liguria(18%), Lombardia(15%), Molise(5%), PA Bolzano(17%), Puglia(13%), Sardegna(15%), Sicilia(19%), Toscana(22%), Veneto(17%). Sette sono oltre il 20%: Abruzzo(21%),Trento(26%), Piemonte(23%),FVG(24%), Toscana(22%), Lazio(22%), Marche(23%).

Ricoveri area medica

Sempre stando agli ultimi dati Agenas, la percentuale di posti occupati da pazienti Covid nei reparti ospedalieri sale al 31% in Italia e cresce in 5 regioni: Friuli venezia Giulia (37%), Liguria (42%), Molise (18%, con il +7%), Sardegna (18%) e Veneto (26%). Cala in 4: Abruzzo(31%), Basilicata (al 24%), Calabria (39%), Val d'Aosta(53%). Stabile in Campania(31%), Emilia Romagna(29%), Lazio (32%), Lombardia(33%), Marche(29%), PA Bolzano(22%), PA Trento(28%),Piemonte(31%), Puglia(25%), Sicilia(38%), Toscana(27%), Umbria(29%).  Superano la soglia del 30%: Abruzzo, Campania, Calabria, Friuli, Lazio, Liguria, Lombardia, Piemonte, Sicilia, V. d'Aosta.

L'attuale mappa dell'Italia

Al momento in zona bianca ci sono Basilicata, Molise e Umbria. In zona gialla: Calabria, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Toscana, Veneto e le Province autonome di Trento e di Bolzano. In zona arancione: Valle d’Aosta, Piemonte, Abruzzo, Friuli Venezia Giulia e Sicilia. Nessuna regione in zona rossa. 

La nuova mappa dei colori delle regioni italiane
La nuova mappa dei colori delle regioni italiane

Regioni a rischio zona gialla

In zona bianca attualmente sono rimaste solo tre Regioni: Basilicata, Molise e Umbria.  Tutte e tre però hanno già il dato relativo all’area medica da zona gialla, ma quella più a rischio sembra essere l'Umbria. Questa regione andrebbe ad aggiungersi a Calabria, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Toscana, Veneto e le Province autonome di Trento e di Bolzano.

UMBRIA - L' Umbria registra l'8% nelle terapie intensive e il 29% area medica.

BASILICATA - La Basilicata registra l'8% nelle terapie intensive  e il 24% in area medica.

MOLISE - Il Molise registra il 5% nelle terapie intensive e il 18% in area medica.

Regioni a rischio zona arancione

Attualmente le regioni in zona arancione sono cinque: Valle d’Aosta, Piemonte, Abruzzo, Friuli Venezia Giulia e Sicilia.  Ma sono fortemente a rischio il Lazio (entrambe i dati da zona arancione) e la Liguria (il dato dei ricoveri in area medica è addirittura da zona rossa). Si avvicinano a parametri pericolosi la Calabria, le Marche, l'Emilia Romagna e la Toscana. 

LAZIO - Il Lazio registra il 22% nelle terapie intensive e il 32% in area medica.

LIGURIA -  La Liguria registra il 18% nelle terapie intensive e il 42% in area medica.

CALABRIA - La Calabria  registra il 17% nelle terapie intensive e il 39% in area medica.

MARCHE - Le Marche registrano il 23% nelle terapie intenisve e il 29% in area medica.

EMILIA ROMAGNA - L' Emilia-Romagna registra il 17% nelle terapie intensive e il 29% in area medica.

TOSCANA - La Toscana registra il 22% nelle intensive e il 27% in area medica.

Regioni a rischio zona rossa

Per un eventuale passaggio in zona rossa è ancora a rischio la Valle d’Aosta che si trova in zona arancione e segna un 53% in area medica (19% terapie intensive). Supera il tetto del 40% anche la Liguria, che è al 42% (18% terapie intenisve), ma che attualmente si trova in zona gialla. Anche la Calabria è al limite con il 39% (terapie intensive a 17%).

E la Lombardia?

In Lombardia si registra il 15% nelle terapie intensive il 33% area medica e, per questo, dovrebbe continuare a restare in zona gialla. Un'analisi realizzata dalla Direzione Generale Welfare della Regione fa parlare si "cauto ottimismo". Il numero di chiamate al 118 (o meglio all'emergenza urgenza) è sceso dalle 1612 del 3 gennaio alle 886 del 24 gennaio ed è ormai sotto le mille al giorno dal 18 gennaio. L'incidenza dei tamponi positivi è passata dai 2027 del 3 gennaio a 2755 dell'11 per poi ridiscendere a 2036 di ieri. E pare essere iniziata anche una curva in discesa nei ricoveri: in terapia intensiva erano 219 il 3 gennaio, 276 il 21 e 267 il 23 fino ai 265 di oggi. Più evidente la riduzione negli altri reparti che sono passati dai 3.719 il 20 gennaio a 3416 di oggi. Per l'assessore al Welfare Letizia Moratti "il rallentamento della curva epidemiologica, accelerata nelle scorse settimane dalla variante Omicron è anche frutto della massiccia campagna vaccinale che vede la Lombardia somministrare vaccini costantemente al di sopra dei target assegnati dalla struttura commissariale. La Lombardia ha superato il 90% delle adesioni tra la popolazione vaccinabile over 5 anni, che salgono al 97% se si considerano solo gli anziani over 60, e al 94% se invece si considerano gli over 12 escludendo i bambini 5/11 anni". "Le dolenti note ci sono. Ho parlato prima con la responsabile della parte ospedaliera: in questo momento ci sono ricoverate 25 persone in terapia intensiva, tutte non vaccinate" ha detto il generale Francesco Paolo Figliuolo, commissario straordinario all'emergenza Covid, che ieri ha fatto visita al centro vaccinale di Gallarate (Varese) e a quello del Portello a Milano. 

Quando si passa in zona gialla e le regole

Tre sono i parametri che determinano il colore della regione: incidenza, occupazione dei posti letto in area medica (ricoveri ordinari) e occupazione delle rianimazioni (terapie intensive). Perché scatti la zona gialla devono essere contemporanemanete superate tre soglie limite: 50 casi per 100mila abitanti per quanto riguarda l'incidenza: soglia superata in tutte le regioni; 15% di posti letto occupati in area medica e il 10% di posti letto occupati in terapia intensiva. 

LE REGOLE - Tra zona bianca e zona gialla le differenze sono state sostenzialmente azzerate dai decreti varati dal governo nell'ultimo mese per fronteggiare la diffusione della variante Omicron. Dal punto di vista pratico, infatti, il passaggio non cambia molto in quanto l'obbligo di mascherina anche all'aperto è già in vigore in tutto il Paese e il limite delle 4 persone al tavolo è stato superato dall'obbligo di Super green pass per bar e ristoranti. 

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Quando si passa in zona arancione e le regole

Per passare da giallo ad arancione devono essere superate tutte e tre le seguenti soglie: l'incidenza sfora i 150 casi per 100mila abitanti; la percentuale di posti letto nelle terapie intensive va oltre il 20%; il tasso di ricoveri in area medica supera il 30%.

LE REGOLE - Le restrizioni della zona arancione non riguardano chi possiede il super Green pass (si ottiene con la vaccinazione o la guarigione), ma sono dirette ai non vaccinati.  Per chi non ha il green pass, gli spostamenti con mezzo proprio verso altri comuni della stessa Regione o verso altre Regioni/P.A. sono consentiti solo per lavoro, necessità, salute o per servizi non sospesi ma non disponibili nel proprio comune (con autocertificazione). Restano consentiti invece gli spostamenti da comuni di massimo 5.000 abitanti, verso altri comuni entro i 30 km, eccetto il capoluogo di provincia. È vietato l'accesso ai negozi presenti nei centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi (eccetto alimentari, edicole, librerie, farmacie, tabacchi). Fino al 10 gennaio, quando sarà vietato in tutta Italia, è vietato l'accesso a bar e ristoranti sia al bancone sia ai tavoli (anche all'aperto) e a centri benessere, termali e parchi tematici, palestre, piscine, musei, mostre e cinema. Chi ha il green pass base (tampone negativo): è vietato l'accesso ai negozi presenti nei centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi (eccetto alimentari, edicole, librerie, farmacie, tabacchi), l'effettuazione di corsi di formazione in presenza e la pratica di sport di contatto all'aperto.

Quando si passa in zona rossa e le regole

Per il passaggio dalla zona arancione a quella rossa bisogna oltrepassare contemporaneamente tre soglie: incidenza sempre superiore ai 150 casi ogni centomila abitanti, 40 per cento di posti letto occupati nei reparti ordinari e 30 per cento nelle terapie intensive.

LE REGOLE - In zona rossa si torna in lockdown, e vale per tutti, vaccinati o no. Quindi vietato uscire di casa se non per motivi di necessità, lavoro, salute (obbligatoria l'autocertificazione). Chi ha il Green pass potrà però spostarsi tra regioni. Chiudono i negozi, tranne quelli di prima necessità. Ristorazione possibile fino alle 22, ma solo da asporto. La scuola torna in Dad al 100%.