
Emanuela Maccarani: chiesta l'imputazione coatta per l'ormai ex commissaria tecnica della nazionale di ginnastica ritmica
Desio (Monza Brianza), 10 Marzo 2025 - Una "pluralità di condotte" emerse come "elementi di prova" hanno indotto la gip del Tribunale di Monza Angela Colella a disporre l'imputazione coatta per maltrattamenti dI Emanuela Maccarani, la direttrice tecnica della nazionale di ginnastica ritmica (nel frattempo rimossa dall’incarico) per cui invece la Procura di Monza aveva chiesto l'archiviazione. La giudice ha anche chiesto alla Procura di valutare se contestare all'allenatrice l'aggravante delle lesioni verso le parti offese e anche altre atlete per condotte "omissive" quali la mancanza di "un supporto nutrizionale e psicologico" richiesto dalle ragazze e di "controllo di situazioni di rischio già accadute in passato, come l'assunzione di lassativi in dosi massicce o l'induzione del vomito per scongiurare gli aumenti di peso". E anche per la "violenza assistita" subìta dalle ginnaste, che "hanno assistito alle vessazioni verso le altre atlete" e per le "modalità inutilmente afflittive" della rilevazione del peso, eseguita una dopo l'altra negli spogliatoi, in fila, in mutande, "diventando bersaglio di insulti da parte delle allenatrici anche nel caso di aumenti di pochi etti e poi prese di mira negli allenamenti". I fatti si sarebbero consumati nell’accademia di Desio dove si allenavano le “Farfalle” azzurre.
"Condotte - sostiene la gip - che, unitariamente considerate, paiono sufficienti ad integrare il nesso di abitualità e il dolo" che mancavano invece per le pm monzesi Cinzia Citterio e Manuela Massenz per contestare il reato di maltrattamenti. La Maccarani per la giudice aveva anche la responsabilità di proteggere le giovanissime atlete, che erano lontane dai genitori e non frequentavano istituti scolastici.