Truffa della finta cauzione: cos'è, come funziona e come difendersi

Le vittime sono anziani che vivono soli: i criminali fanno affidamento sulla loro emotività e sulla mancanza di tempo per verficare

Le truffe agli anziani partono spesso con una telefonata

Le truffe agli anziani partono spesso con una telefonata

Milano - Le vittime sono quasi sempre anziani, che il più delle volte vivono soli. La truffa della "finta cauzione" parte solitamente con una telefonata. Il truffatore - che spesso si qualifica come un avvocato, se non addirittura come un agente di polizia o un carabiniere - spiega alla vittima che suo figlio, o suo nipote, è rimasto vittima di un incidente o di un serio problema con la giustizia

A volte il racconto è condito con particolari che servono a convincere la vittima e piegarne la diffidenza. Qualunque strada prenda il racconto, la conclusione è sempre la stessa: servono soldi per tirare fuori dal carcere il congiunto. Le cifre solitamente variano dai 2mila ai 6mila euro. Nel caso dell'anziana erede della famiglia Caproni truffata a Milano, la richiesta è stata di 12.500 euro. In questo caso, probabilmente, i criminali avevano ben presente chi fosse la vittima.

I soldi che vengono richiesti servono, secondo quanto dicono alla vittima, per generiche spese legali e per pagare la cauzione. I truffatori confidano che l'emotività del momento e l'età della vittima non le consentano di verificare quanto è stato raccontato, né tanto meno realizzare che la scarcerazione su cauzione è un istituto americano che in Italia non esiste. Proprio per evitare possibili verifiche, ma anche la possibilità che la vittima contatti qualche familiare, le richieste sono sempre urgenti. "Non c'è tempo da perdere, rischia una condanna seria", si sentono dire le vittime.

Il secondo round della truffa è una persona che si presenta a casa. Sostenendo di essere una persona di fiducia dell'avvocato che l'ha contattata o un agente in borghese: si fa consegnare i soldi e sparisce, a volta lasciando un numero di telefono falso da contattare successivamente. I truffatori non si fermano neanche di fronte ad anziani che spiegano di non avere contanti in casa. Una volta entrati nell'abitazione arraffano quello che trovano di valore, spiegando che possono essere usati anche oggetti preziosi come cauzione. A volte è anche capitato che i criminali accompagnino le anziane vittime al bancomat per prelevare i soldi necessari.

Come in tutte le truffe che partono dalle telefonate, le forze dell'ordine ripetono che non bisogna mai fidarsi di richieste di soldi. Non esistono cauzioni in Italia e comunque i soldi non servono per alleviare un guaio con la giustizia. In tutti questi casi, il consiglio è sempre lo stesso: non fidarsi, contattare un familiare e, se non è possibile, contattare direttamente la polizia.