Super Green pass per tutti i lavoratori: via libera il 5 gennaio? Sanzioni allo studio

La decisione definitiva è attesa nel Cdm di dopodomani. Chi non si adegua all'obbligo rischia le stesse conseguenze previste per il pass base

Green pass: controlli sul lavoro

Green pass: controlli sul lavoro

Roma - La data da tenere sotto controllo è quella del 5 gennaio: dopodomani il Consiglio dei ministri dovrebbe riunirsi e varare una nuova stretta. Una sorta di nuova tappa di avvicinamento, di accerchiamento dell'obbligo vaccinale tout court: l'estensione del Super green pass a tutti i lavoratori del pubblico e del privato. Di un'ipotesi del genere si era già parlato nel Cdm del 23 dicembre, ma non se n'era fatto nulla. Poi sembrava dovesse essere introdotto nel decreto del 29 dicembre, ma anche in quel caso nulla di fatto per la proposta avanzata dal Cts e però saltata per l'opposizione della Lega. 

Ora però sembrerebbe essere la volta buona: oggi ci sarebbe stata una riunione, secondo quanto si apprende, tra il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Garofoli, i tecnici del ministero della Pubblica amministrazione, della Salute e del Lavoro per discutere sulle modalità del provvedimento e superare gli ultimi ostacoli. Non è escluso che prima del Consiglio dei ministri possa tenersi una cabina di regia, ma al momento il premier Draghi tira dritto. Nonostante le perplessità manifestate dal Movimento 5 stelle e dalla Lega. La decisione finale riguardo i contenuti del decreto arriverà domani.

Il Super green pass per tutti i lavoratori: cosa significa

Al momento per accedere ai luoghi di lavoro occorre avere il Green pass, generato o con la vaccinazione, o con la guarigione o con il semplice tampone negativo. Ma se la certificazione rientra nelle prime due ipotesi (guarigione o vaccinazione), allora si tratta di Super green pass, che per ora è obbligatorio per l’ingresso a eventi sportivi, teatro, bar e ristoranti al chiuso, feste e cerimonie pubbliche ma anche impianti sciistici e strutture alberghiere, sostituendo totalmente, per questi luoghi, il pass “base” e quindi la possibilità di accedere a questi servizi con un tampone negativo. 

Dal 10 gennaio il Super Green pass sarà ancora più necessario: servirà per entrare in musei e luoghi di cultura, ma anche per l'accesso a piscine, palestre, sport di squadra, centri benessere, spogliatoi e docce. E ancora centri termali, parchi tematici e di divertimento, centri sociali e ricreativi, sale gioco, sale scommesse, sale bingo e casinò. Ma soprattutto, servirà essere guariti o vaccinati per accedere ai mezzi pubblici. 

Le sanzioni

Tra i temi sul tavolo dunque, ci sono sicuramente le sanzioni da applicare a chi non si adegua e come procedere alle sostituzioni di chi non si atterrà alle regole. L'intenzione, secondo quanto si apprende, è quella di procedere con lo stesso schema valido per il green pass. Vale a dire, con le stesse sanzioni (e la sospensione dello stipendio) per chi non è in possesso del passaporto sanitario. Ma le nuove regole sull'obbligo del Super green pass dovrebbero entrare in vigore a febbraio, per dare il tempo a tutti i lavoratori di vaccinarsi.

Le sostituzioni

Un altro tema sul tavolo del governo è legato alla sostituzione dei dipendenti che non seguiranno le indicazioni dell'esecutivo. Secondo quanto si apprende, una delle ipotesi al vaglio è quella di poter permettere alle piccole aziende di procedere alle sostituzioni. Ovvero alle imprese sotto i 15 dipendenti, mentre la stessa possibilità potrebbe non essere considerata per le grandi aziende.

Al lavoro sulla scuola

Sul tavolo del Governo anche il tema scuola. L'esecutivo sta valutando infatti le proposte fatte pervenire dalle Regioni (domani si riunirà la Conferenza straordinaria sulla scuola) sulla possibilità che in presenza di due contagiati i non vaccinati "entrino" in Dad. Una eventualità scartata dal Movimento 5 stelle e dalla Lega ma il Governo non avrebbe ancora escluso di procedere in questa direzione. Di sicuro l'intenzione del premier - ribadita da diversi giorni - è quella di non permettere lo slittamento delle riaperture delle scuole oltre il 10 gennaio. Draghi, ma anche le forze politiche della maggioranza, ritiene sia prioritario assicurare l'attività scolastica in presenza. 

C'è, inoltre, la richiesta dei sindacati e del Movimento 5 stelle di ripristinare lo smart working nella pubblica amministrazione. Una eventualità al momento scartata anche perché ci sono già i protocolli legati al lavoro agile.