Silvio Berlusconi è malato «da tempo» di leucemia mielomonocitica, nella forma «cronica», ed «è stato accertato» che la fase cronica persiste, cioè «l’assenza di caratteristiche evolutive in leucemia acuta» che disegnerebbe un quadro molto più allarmante delle condizioni, comunque gravi, dell’86 enne leader di Forza Italia, ricoverato da mercoledì a mezzogiorno in terapia intensiva con la polmonite. Così, qualche minuto prima delle 15 di ieri, il primo bollettino dell’ospedale San Raffaele di Milano mette fine a ventisette ore di silenzio ufficiale, incrinato soprattutto sul finale da indiscrezioni, voci e fughe di notizie sulle condizioni del Cavaliere.
Chiamando col suo nome la malattia, sin qui non rivelata, per la quale era già in cura, e restituendo un senso ad avvenimenti come i tre giorni trascorsi al San Raffaele la scorsa settimana e il rientro precipitoso mercoledì, col ricovero in terapia intensiva pur senza bisogno di un importante supporto respiratorio: a scopo soprattutto protettivo, per un paziente il cui sistema immunitario, a causa della patologia e delle terapie alle quali è sottoposto, è più vulnerabile all’assalto di virus e batteri.
«L’evento infettivo si inquadra nel contesto» della «condizione ematologica» di cui Berlusconi è «portatore da tempo», chiarisce il bollettino firmato dal primario di Rianimazione e medico personale del cavaliere Alberto Zangrillo insieme al professor Fabio Ciceri, oncoematologo di fama e direttore dell’Ematologia, trapianto di midollo osseo e oncoematologia del San Raffaele. Specificando che «la strategia terapeutica» alla quale è sottoposto Berlusconi per «ripristinare le condizioni cliniche preesistenti» prevede, accanto alla «cura dell’infezione polmonare», «un trattamento specialistico citoriduttivo mirato a limitare gli effetti negativi dell’iperleucocitosi patologica» provocata dalla malattia (in volgare, un “impazzimento“ dei globuli bianchi). Una forma di leucemia che non è rara negli anziani «e viene normalmente trattata con terapie poco invasive, consentendo una qualità della vita pressoché normale», sottolineano più tardi «fonti vicine al presidente», aggiungendo che le condizioni di Berlusconi ieri registravano «un incoraggiante miglioramento» e «sebbene la situazione imponga la massima prudenza, l’ex premier starebbe reagendo in modo positivo alla terapia antibiotica» per la polmonite.
Un messaggio anonimo che si accorda al coro rassicurante che scandisce la seconda metà della giornata, con le dichiarazioni di alcuni dei visitatori di Berlusconi - che ha intorno a sé, nei limiti della terapia intensiva
, tutti i suoi cinque figli e la compagna Marta Fascina – intercettati in entrata o in uscita dal settore Q del San Raffaele. «Siamo sollevati, c’è un miglioramento - dice il fratello Paolo –. Abbiamo la consapevolezza che è curato nel migliore dei modi e quindi siamo fiduciosi» che «uscirà più forte di prima».«È un leone», aggiunge il figlio Pier Silvio prima di salire in auto per lasciare l’ospedale dal cancello di via Olgettina, e il minore, Luigi, più tardi, mostra ai cronisti il pollice all’insù. L’ufficio stampa di Forza Italia intanto ha fatto sapere che nella prima mattinata il Cavaliere ha telefonato al coordinatore nazionale e ministro degli Esteri Antonio Tajani, che ha parlato col capogruppo alla Camera Paolo Barelli, col vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri e con altri dirigenti del partito, raccomandando: «Il Paese ha bisogno di noi». Gli interessati confermano («Mi ha detto che ha lavorato fino a ieri sera», riferisce Barelli), e in serata, durante il Consiglio dei ministri, arriva pure la telefonata con la premier Giorgia Meloni, che gli fa gli auguri di pronta guarigione, e il vice Matteo Salvini, che commenta: «La più bella che potessi ricevere».