Nuove regole Area B e C, divieti extralarge ai diesel e sensori salva-ciclisti sui tir. Una stretta tra le polemiche

Area B, stop ai mezzi pesanti con l’angolo cieco. Milano, dal 30 ottobre ticket a 7,5 euro in centro. Aci: basta stangate. "No, misure troppo soft"

Estensione per tutto l’anno dei limiti di circolazione per i veicoli Euro 4 diesel nei 209 comuni di “Fascia 1“ e nei cinque di “Fascia 2“ con più di 30mila abitanti e dei veicoli Euro 0 e Euro 1 gpl e metano dall’1 aprile 2024. Sono alcune delle principali novità delle disposizioni regionali sulle limitazioni dei veicoli inquinanti che scattano da oggi in Lombardia. Obiettivo: rientrare nei limiti fissati dalla normativa europea e statale per Pm10 e No2.

A Milano, da oggi lunedì 2 ottobre, si aggiungono anche le nuove misure per l’accesso in Area B (la Zona a basse emissioni sul confine urbano controllata da telecamere) e l’Area C (il ticket d’ingresso al centro storico). Scatta soprattutto l’obbligo di sensori per l’angolo cieco su camion e bus: potranno entrare e circolare in Area B solo i mezzi pesanti che hanno installato gli adesivi di allerta e i dispositivi che rilevano la presenza di ciclisti e pedoni (ma sono previste proroghe per chi ha avviato l’acquisto della tecnologia). Quanto all’Area C sulla Cerchia dei Bastioni di Milano, la riforma è in due tappe: da domani saranno messi alla porta i veicoli per il trasporto merci Euro 2 benzina e i diesel sotto la categoria Euro 6, mentre si avvicina il rincaro del pedaggio per le auto (dal 30 ottobre la congestion charge sale da 3 a 4,5 euro).

Un dedalo di disposizioni, tra divieti e deroghe. Che solleva critiche e obiezioni. "In un momento di difficoltà come questo – commenta Geronimo La Russa, presidente di Aci Lombardia – obbligare i cittadini a cambiare auto è un errore: non siano i privati e gli automobilisti a pagare la transizione ecologica. Non vediamo positivamente l’aumento del ticket per l’Area C, né il fatto che nel 2024 sarà fatto pagare anche sabato e domenica. Continuare a considerare gli automobilisti come un bancomat porta nocumento allo sviluppo stesso della città. Ben venga, invece, la tecnologia sulla sicurezza stradale, anche se servirebbe un po’ di tempo in più per permettere a tutti di adeguarsi".

Per contro, il mondo ambientalista invoca coraggio e chiede provvedimenti più incisivi contro lo smog. "I limiti della Regione sono acqua fresca – sottolinea Anna Gerometta, presidente dell’associazione Cittadini per l’Aria –. Se il Pirellone non elimina Move-In (la scatola nera che permette di acquistare una certa quota di km annuali i veicoli bloccati, ndr ) si consente comunque ai mezzi più inquinanti di circolare, a spese della salute di tutti. Inoltre, non si vede né dalla Regione né dal Comune di Milano un accompagnamento per muoversi in altro modo. Respirare aria decente è una questione di giustizia sociale".

Alla politica il compito di mediare. "Non vogliamo imporre misure draconiane – commenta Giorgio Maione, assessore all’Ambiente di Regione Lombardia –. Per questo c’è Move-In e ci sono i bandi per il rinnovo del parco auto, per accompagnare i cittadini. Sono misure troppo leggere? io non credo nel principio della decrescita felice. I cittadini faranno cambiano stile di vita se sono messi in condizione di vivere meglio. Scelte radicali vengono vissute come un’imposizione, un impoverimento della libertà che non porta a cambiare le abitudini".