ANNAMARIA LAZZARI
Cronaca

Medici come calciatori e allenatori, tutti in Arabia a caccia di stipendi d’oro. Ecco quanto guadagnano

I Paesi del Golfo fanno ponti d’oro ai professionisti lombardi: in 130 hanno già fatto la valigia. E la loro burocrazia rapida facilita le procedure di trasferimento

Medici e infermieri lombardi in fuga

Medici e infermieri lombardi in fuga

Milano, 9 settembre 2023 – Un “paradiso” non solo per calciatori e allenatori. I Paesi del Golfo sono il nuovo Eldorado anche per i medici e infermieri che, allettati da stipendi d’oro, benefit da top manager e una burocrazia "amica", si sono dichiarati disponibili a lasciare l’Italia per lavorare in ospedali e cliniche di Qatar, Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita, Oman, Bahrain e Kuwait. La fuga riguarda soprattutto professionisti della sanità lombarda.  

"Sono 130 i medici e gli infermieri dalla Lombardia che, negli ultimi tre mesi, hanno dato la loro disponibilità a trasferirsi verso i Paesi arabi", secondo Foad Aodi, presidente Amsi (associazione dei medici di origine straniera in Italia) e componente della commissione Salute globale della Fnomceo.

A livello nazionale il numero di professionisti della sanità disponibili ad emigrare nell’area del Golfo è attorno a 500 (250 medici specialisti, 150 infermieri, 100 tra medici generici, fisioterapisti, farmacisti, podologi e dietisti): la nostra è la regione con maggior esodo all’estero, a seguire Veneto ed Emilia. “Per la Lombardia parliamo di 75 medici, 45 infermieri, 5 fisioterapisti, 4 farmacisti, un dietista. Nel 95% dei casi lavorano nel settore pubblico. Perché vogliono andar via dall’Italia? Anzitutto per la stanchezza accumulata fra turni massacranti, soprattutto nel pubblico, e paura di aggressioni e denunce. Al secondo posto c’è il fattore economico: gli stipendi nei Paesi del Golfo sono doppi o tripli rispetto alla media italiana. E infine c’è il desiderio di maturare un’esperienza all’estero, per 3 o 4 anni”.

La fuga dei sanitari verso Dubai o Doha non è nuova ma negli ultimi novanta giorni “le richieste sono aumentate del 40%”, complici forse le scelte di calciatori come Ronaldo o dell’ex ct della Nazionale, Roberto Mancini. "Sono dieci anni che monitoriamo l’emorragia dei professionisti della sanità italiana all’estero e il fenomeno sta crescendo in modo importante, peggiorando la situazione della carenza di sanitari in Italia" rimarca Aodi. A caccia di talenti sono ospedali e cliniche all’avanguardia perché "i Paesi del Golfo destinano circa il 10% del Pil nel settore sanitario".

Solo in Arabia Saudita entro il 2030 si stima che serviranno 44mila medici e 88mila infermieri per la crescita della popolazione e l’avanzamento dell’età. Per portarsi a casa i nostri “campioni della sanità“ nel Golfo sono disponibili a ricoprirli d’oro: "I salari dei medici oscillano fra 14mila e 20mila euro al mese, degli infermieri fra 3mila e 6mila, a seconda della specializzazione e dell’esperienza maturata, minimo due anni per gli infermieri e 5 per i medici. In più vengono offerti casa, servizi, inserimento scolastico per i figli, agevolazioni fiscali e burocrazia snella. In 30-40 giorni c’è il riconoscimento del titolo di laurea: questo fa sì che si possa iniziare a lavorare da subito, non come in Italia dove - se sei medico straniero - per fare i concorsi serve la cittadinanza e per il riconoscimento della laurea ci si mette anche un anno” dettaglia Aodi, presidente Umem (Unione medica euro-mediterranea). Le specializzazioni più richieste nei Paesi del Golfo sono: Dermatologia, Chirurgia generale, Medicina estetica, Ortopedia, Gastroenterologia, Ginecologia, Pediatria, Oculistica, Emergenza-urgenza, Otorinolaringoiatra. "I più pagati in assoluto sono neurochirurgi, chirurghi plastici, ortopedici, ginecologi, pediatri", conclude Aodi.