
La polizia locale di Nerviano
Pogliano Milanese (Milano) – Calci e pugni, insulti e parolacce contro la moglie e i figli minori. Da anni. Le indagini hanno preso avvio dalla segnalazione della scuola frequentata dai figli e hanno ricostruito un quadro drammatico di violenza fisica e psicologica.
Ieri l'epilogo: gli agenti della polizia locale di Nerviano-Pogliano in esecuzione ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Milano hanno arrestato un 50enne italiano accusato di maltrattamenti in famiglia e lesioni, con l'aggravante di aver commesso i fatti nei confronti della figlia, alla presenza di altri minori.
Un uomo violento che la moglie aveva sempre giustificato, minimizzando il suo comportamento, e non aveva mai trovato il coraggio di denunciare. In occasione di alcuni litigi violenti i figli avevano chiesto l’intervento delle forze dell’ordine, ma la moglie raccontava agli operatori che intervenivano, che si trattava di banale lite familiare.
L’uomo era violento anche fuori casa, in particolare a scuola. Quando si recava a colloqui o riunioni con gli insegnanti e la preside aveva spesso atteggiamenti arroganti e aggressivi. Zittiva la moglie, in malo modo, gli impediva di parlare con le insegnanti, la lasciava in piedi, umiliandola.
Sono stati questa comportamenti a far scattare la segnalazione. Gli agenti della polizia hanno attivato la procedura prevista dal codice rosso e in contatto con il Pm titolare delle indagini hanno avviato le indagini, ascoltando moglie, figlie e alcuni testimoni.
In pochi giorni sono stati ricostruiti anni di maltrattamenti e il Tribunale ha emesso il provvedimento restrittivo nel giro di pochi giorni. Martedì sera l’uomo è stato arresto ora si trova nel carcere di Milano San Vittore. "Ciò che mi ha colpito è stata un’affermazione dell'uomo prima di essere accompagnato in carcere – dichiara il comandante Stefano Palmeri – dopo aver letto le motivazioni dell’ordinanza e quindi le dichiarazioni rese dalla moglie e dai figli mi ha preso la mano e mi ha detto, 'grazie, grazie per avermi fermato, probabilmente qualcosa mi è sfuggito di mano".