ROBERTA RAMPINI
Cronaca

Botte, insulti e umiliazioni alla moglie e ai figli: arrestato dopo la segnalazione della scuola

Pogliano Milanese, in manette un 50enne dopo anni di maltrattamenti in famiglia. La donna non ha mai trovato il coraggio di denunciare

La polizia locale di Nerviano

Pogliano Milanese (Milano) – Calci e pugni, insulti e parolacce contro la moglie e i figli minori. Da anni. Le indagini hanno preso avvio dalla segnalazione della scuola frequentata dai figli e hanno ricostruito un quadro drammatico di violenza fisica e psicologica.

Ieri l'epilogo: gli agenti della polizia locale di Nerviano-Pogliano in esecuzione ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Milano hanno arrestato un 50enne italiano accusato di maltrattamenti in famiglia e lesioni, con l'aggravante di aver commesso i fatti nei confronti della figlia, alla presenza di altri minori.

Un uomo violento che la moglie aveva sempre giustificato, minimizzando il suo comportamento, e non aveva mai trovato il coraggio di denunciare. In occasione di alcuni litigi violenti i figli avevano chiesto l’intervento delle forze dell’ordine, ma la moglie raccontava agli operatori che intervenivano, che si trattava di banale lite familiare.

L’uomo era violento anche fuori casa, in particolare a scuola. Quando si recava a colloqui o riunioni con gli insegnanti e la preside aveva spesso atteggiamenti arroganti e aggressivi. Zittiva la moglie, in malo modo, gli impediva di parlare con le insegnanti, la lasciava in piedi, umiliandola.

Sono stati questa comportamenti a far scattare la segnalazione. Gli agenti della polizia hanno attivato la procedura prevista dal codice rosso e in contatto con il Pm titolare delle indagini hanno avviato le indagini, ascoltando moglie, figlie e alcuni testimoni.

In pochi giorni sono stati ricostruiti anni di maltrattamenti e il Tribunale ha emesso il provvedimento restrittivo nel giro di pochi giorni. Martedì sera l’uomo è stato arresto ora si trova nel carcere di Milano San Vittore. "Ciò che mi ha colpito è stata un’affermazione dell'uomo prima di essere accompagnato in carcere – dichiara il comandante Stefano Palmeri – dopo aver letto le motivazioni dell’ordinanza e quindi le dichiarazioni rese dalla moglie e dai figli mi ha preso la mano e mi ha detto, 'grazie, grazie per avermi fermato, probabilmente qualcosa mi è sfuggito di mano".