Ilaria Salis, interrogata in carcere e costretta a firmare un foglio in ungherese: sono stata obbligata dagli agenti

L’avvocato: “Non ha avuto scelta: è molto preoccupata. Mi chiedo se fosse una forma di intimidazione o un tentativo di spaventarla”

Ilaria Salis in primo piano e poi in tribunale, al guinzaglio, in Ungheria

Ilaria Salis in primo piano e poi in tribunale, al guinzaglio, in Ungheria

Milano, 1 febbraio 2024 – Interrogata dagli agenti e costretta a firmare un foglio scritto in ungherese senza che nessuno le traducesse il contenuto. Una nuova (preoccupante) svolta nel caso di Ilaria Salis, 39enne monzese, detenuta nelle carceri di Orban.

"Purtroppo in prigione dobbiamo seguire gli ordini e ho dovuto firmare pur non avendo capito". Lo ha scritto il 30 gennaio Ilaria nella lettera inviata a Manuel Jacoangeli, ambasciatore italiano a Budapest pregandolo di avvisare il suo legale.

Cosa è successo?

Dopo l'udienza di lunedì, Ilaria Salis è stata interrogata dal personale del carcere dove è detenuta a Budapest in merito alle sue condizioni detentive e alla fine le è stato fatto firmare un verbale delle sue parole redatto in lingua ungherese: è quanto ha denunciato la stessa 39enne milanese in una lettera inviata all'ambasciatore italiano a Budapest Manuel Jacoangeli con la richiesta di condividerla con il suo legale Eugenio Losco.

L’interrogatorio a sorpresa

Dopo che è tornata in carcere al termine della prima udienza del so processo, Ilaria Salis è stata portata in una stanza dove due agenti del personale penitenziario le hanno fatto domande sulle condizioni detentive che lei ha confermato essere molto dure, come aveva denunciato nel memoriale scritto nei mesi scorsi. Alla fine di questo colloquio, le hanno portato un foglio scritto tutto in ungherese spiegandole che era il verbale delle sue dichiarazioni. Salis ha chiesto informazioni sul perché le avevano fatto quelle domande e le è stato risposto che serviva a chiarire le notizie apparse sui giornali sulle difficili condizioni in cui era detenuta. Tornata in cella, ha scoperto che le stesse cose erano state richieste ad altre donne detenute con lei.

Approfondisci:

Ilaria Salis, il videoappello di Morgan sui social. “Lo Stato di diritto è un cardine di civiltà”

Ilaria Salis, il videoappello di Morgan sui social. “Lo Stato di diritto è un cardine di civiltà”

L’avvocato Eugenio Losco

"È molto, ma molto preoccupata per quello che sta succedendo in carcere”: è quanto ha detto all'Ansa Eugenio Losco, l'avvocato di Ilaria Salis, che oggi ha ricevuto la lettera scritta dalla sua assistita dopo esser stata interrogata in carcere sulle sue condizioni detentive e aver firmato un foglio in ungherese. “Le è stato praticamente ordinato di firmarlo e mi inquieta che su quel foglio ci siano parole per screditare la mia assistita. Ho chiesto l'intervento dell'ambasciata per avere copia di queste dichiarazioni, ma mi chiedo che adempimento era, se era una forma di intimidazione o un tentativo di spaventarla”, ha aggiunto.

“Ilaria è allarmata”

“Mi è sembrata molto allarmata per quello che sta succedendo”, prosegue l'avvocato Losco che ritiene «sia in atto un tentativo di dimostrare che in realtà le condizioni detentive sono normali e che non sta subendo un trattamento disumano». Le hanno fatto “domande molto pressanti”, aggiunge il legale, spiegando che “le è stato praticamente ordinato di firmare quel foglio” e “lei non è stata in grado di opporsi”.

Approfondisci:

Ilaria Salis raccontata dall’amica di sempre: “In prima linea già al liceo tra Euripide e Dumas. "Battagliera, mai violenta"

Ilaria Salis raccontata dall’amica di sempre: “In prima linea già al liceo tra Euripide e Dumas. "Battagliera, mai violenta"

Il timore

Il timore di Ilaria Salis, espresso nella sua lettera,”è che non abbiano trascritto le sue parole in quel foglio” perché “lei ha ribadito quanto ha scritto nel memoriale dato che le condizioni in carcere sono le stesse”. “È su queste vicende gravissime che dobbiamo concentrarci - conclude - non su altre vicende personali di Ilaria che non hanno alcuna rilevanza”.