Foreign fighters italiani in Ucraina, chi sono e per chi combattono

Da Andrea Palmieri a Giulia Schiff, un elenco cui si aggiunge il nome di Benjamin Giorgio Galli

Benjamin Giorgio Galli e Giulia Schiff

Benjamin Giorgio Galli e Giulia Schiff

La lista è più lunga di quanto si pensi e mai perfettamente aggiornata. Perché i nomi dei foreign fighters italiani arruolati in uno dei due fronti del conflitto tra Ucraina e Russia spesso salgono alla ribalta quando, loro malgrado, sono inclusi nel bollettino di guerra. Come nel caso, l'ultimo in ordine cronologico, di Benjamin Giorgio Galli, il 27enne della provincia di Varese morto combattendo per la Legione Internazionale di difesa ucraina.

A darne l'annuncio è stato il padre. Tante volte, però, nemmeno i genitori sanno dove sia il proprio figlio o lo sospettano soltanto. Dei circa sessanta italiani, numero da prendere con le pinze, assoldati clandestinamente - combattere all'estero è un reato - con le milizie di Kiev o con i filorussi, diversi risultano lontano da casa dal 2014, quando è iniziato lo strisciante e sottovalutato conflitto nel Donbass. Scelte di vita radicali, come le ideologie che le orientano: estremisti di destra in Ucraina, dove il Battaglione Azov, dichiaratmanete filonazista, è il modello da seguire. Comunisti, per contro, dalla parte di Mosca. Divisione netta e univoca? No. Giacchè non è un mistero che Putin, per annientare il nemico, assoldi alla propria causa miliziani della destra più violenta, come il Gruppo Wagner. Ma chi sono o chi erano i foreign fighters italian in Ucraina? Ecco quelli più noti.

Andrea Palmieri

Andrea Palmieri
Andrea Palmieri

Il caso di Andrea Palmieri dimostra quanto questi schemi ideologici siano in qualche modo sovrapponibili: lui militante di Forza Nuova e capo ultrà della Lucchese, squadra della sua città, dove ha collezionato accuse di violenza e intimidazioni, è un combattente della prima ora. Il suo viaggio iniziale in Donbass nel 2014 per sostenere, mitra in mano, la causa dei separatisti filorussi. Condannato in Italia a cinque anni di reclusione, il 42enne noto come "Generalissimo" è considerato anche un arruolatore di foreign fighter da inviare ad Est.

Edy Ongaro

Edy Ongaro
Edy Ongaro

Stessa fazione, quella filorussa, ma ideologia opposta per Edy Ongaro, il veneziano ucciso da una bomba a 46 anni in uno scontro con gli ucraini nel villaggio di Adveevka, ancora una volta in Donbass. Aderiva al Collettivo Stella Rossa Nordest che ad aprile diede l'annuncio su Facebook della morte del "compagno Bozambo - questo il nome di battaglia - caduto per combattere il regime nazista di Zelensky" 

Kevin Chiappalone

Kevin Chiappalone in una foto presa dal suo profilo Facebook
Kevin Chiappalone in una foto presa dal suo profilo Facebook

Il più giovane italiano partito per il fronte è il 19enne genovese Kevin Chiappalone che ha imbracciato le armi per unirsi alla Brigata Internazionale Ucraina. Indagato in quanto mercenario, definizione che lui rifiuta, il simpatizzante di Casa Pound, chiamato Alessandro dai commilitoni, aveva dichiarato in un'intervista a Panorama la decisione di arruolarsi. Motivo? Combattere l'opera di denazificazione annunciata da Putin all'alba dell'avanzata verso Kiev. Per i genitori, raggiunti dai media lo scorso agosto, "Kevin è un bravo ragazzo e sta dalla parte giusta". A differenza di tanti suoi colleghi, non aveva alcuna preparazione militare.

Giulia Schiff

Giulia Schiff su un aereo (dal profilo Facebook)
Giulia Schiff su un aereo (dal profilo Facebook)

Non mancano le donne. Anche se, a suo dire, lei sarebbe l'unica. Pure Giulia Schiff combatte come volontaria nella Legione Internazionale Ucraina. A differenza di Chiappalone, conosce le tecniche di guerra e le regole non scritte degli ambienti militari. La 23enne veneziana di Mira è una ex pilota dell'Aeronautica Italiana da cui è stata espulsa dopo varie note di biasimo. I media si sono occupati di lei ben prima della partenza per l'Ucraina. La Schiff aveva denunciato episodi di nonnismo - anche alle Iene - all'interno del suo ex corpo militare, con cui ha intrapreso una guerra legale, per ora persa. Ma il contenzioso prosegue in sede penale. La giovane avebbe subito episodi di bullsimo, sconfinati in pratiche violente da parte dei commilitoni, che invece parlano di riti goliardici. Soprusi, in verità, documentati anche in un video. 

Ivan Vavassori

Ivan Luca Vavassori
Ivan Luca Vavassori

Ha combattuto per l'Ucraina per poi fare ritorno a casa, a Vittuone, in provincia di Milano. Parliamo di Ivan Vavassori, l'ex calciatore 29enne, nato in Russia e adottato in Italia dall'imprenditore Pietro Vavassori e da Alessandra Sgarella, sequestrata dalla 'ndrangheta nel '97 e morta nel 2011 per una malattia. Il giovane, lo scorso 26 aprile, era stato ferito durante uno scontro a fuoco nell'assedio di Mariupol. Aveva promesso sui social di essere pronto a tutto, ha cambiato idea in seguito al ferimento. Ora è indagato dalla Procure di Roma e Milano.

Massimilano Cavalleri

C'è un altro lombardo paritito per l'Ucraina ma in questo caso per combattere insieme alle milizie filorusse. Si tratta di Massimiliano Cavalleri, 42enne bresciano, ribattezzato sotto le armi con il nome di Spartaco. 

Giuseppe Donini e gli altri

Giuseppe Donini, 52enne originario di Casola Valsenio
Giuseppe Donini, 52enne originario di Casola Valsenio

Il 52enne di Ravenna Giuseppe Donini farebbe parte del battaglione Azov. Nel suo caso è una militanza di vecchia data, visto che c'è un suo video nella regione che risale al 2016. Con lui c'era Valter Nebiolo, che invece è rientrato in Italia. Per il fronte opposto, quello moscovita, combatteva invece Riccardo Sotgia, militante comunista di Sassari, indagato in Ucraina con le accuse di spionaggio e banda armata.