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Elicotteri-ospedale ‘da guerra’ nei cieli della Lombardia, il progetto: “Sono sale operatorie volanti”

La Lombardia ipotizza di acquistare velivoli per interventi salvavita. Nel frattempo, ha già equipaggiato cinque mezzi con plasma e globuli rossi. Bertolaso: “Tecnologie belliche per salvare vite civili”

Uno degli elicotteri AW139 impiegati dal soccorso lombardo (CNSAS/Tommaso La Mantia)

Uno degli elicotteri AW139 impiegati dal soccorso lombardo (CNSAS/Tommaso La Mantia)

Milano – C’è qualcosa di paradossalmente poetico nel vedere come le più raffinate tecnologie di morte possano trasformarsi in strumenti di salvezza. È quello che sta accadendo in Lombardia, dove l’assessore al Welfare Guido Bertolaso ha annunciato l’intenzione di dotare la regione di elicotteri più grandi degli attuali, capaci di fungere da sale operatorie volanti. Parliamo di velivoli che nascono dall’osservazione di quanto accade nei teatri di guerra, dove la necessità ha contribuito a creare tecnologie in grado di prestare cure in luoghi spesso molto lontano da strutture sanitarie.

“Oggi ci sono nuove tipologie di elicotteri di dimensioni maggiori di quelli che abbiamo che hanno parecchio spazio ma per trasportare barelle. Dentro non ci puoi mettere una piccola rianimazione o una sala operatoria volante che ci permetterebbe di fare interventi ancora più urgenti per salvare ancora più vite”, ha spiegato Bertolaso durante la conferenza stampa di presentazione del progetto Blood On Board a Palazzo Lombardia.

L’idea, appunto, non è nuova. “Elicotteri di dimensioni maggiori – ha aggiunto – oggi vengono utilizzati proprio come sale rianimazione o sale operatorie volanti. Li usano le forze armate nei vari teatri di guerra. Noi vorremmo trasferire queste esperienze belliche in situazioni di pace e vedere se possiamo dotarci magari di qualche macchina più sofisticata che ci possa garantire di poter fare degli interventi ancora più efficaci e rapidi per salvare vite”.

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Nel frattempo, la Lombardia ha già fatto un passo concreto verso il futuro del soccorso aereo. Da oggi, tutte e cinque le basi di elisoccorso regionali – Milano, Bergamo, Brescia, Como e Sondrio – sono dotate di plasma e globuli rossi a bordo. Un’innovazione che potrebbe sembrare scontata ma che rappresenta una piccola rivoluzione nella gestione delle emergenze traumatiche.

“Con questa iniziativa – spiega Bertolaso – la Lombardia si pone come modello a livello nazionale, assicurando a tutti i cittadini la possibilità di ricevere una trasfusione precoce direttamente sul luogo dell’emergenza. Si tratta di un passo avanti decisivo per la sicurezza e la qualità delle cure, che potrà fare la differenza tra la vita e la morte in situazioni critiche”.

I numeri parlano chiaro: nel 2024 l’elisoccorso lombardo ha effettuato 5.673 missioni, oltre 5.000 delle quali per soccorsi primari. Cifre che testimoniano quanto questo servizio sia diventato essenziale per la sanità regionale. Massimo Lombardo, direttore generale dell’Agenzia regionale di emergenza urgenza, ha sottolineato l’importanza dell’innovazione: “Da oggi abbiamo un’arma in più per fronteggiare i gravi traumatismi dove c’è un’emorragia massiva. Possiamo iniziare una procedura salvavita già durante il trasporto, guadagnando tempo prezioso nel percorso verso l’ospedale, dopo aver validato il protocollo con risultati estremamente positivi ed estendendola dunque a tutto il territorio della Lombardia”.

Ogni elicottero è ora equipaggiato con contenitori isotermici e sistemi di riscaldamento per le trasfusioni, trasformando questi velivoli in unità di terapia intensiva volanti. Un progresso che dimostra come l’innovazione sanitaria passi spesso attraverso l’adattamento di tecnologie nate in contesti diversi, persino quelli più drammatici.