
Mario Draghi
Roma, 25 marzo - Alla vigilia della cabina di regia sull'emergenza Covid convocata per domani alle 16 dal premier Mario Draghi pesano come un macigno i dati del bollettino Covid odierno. Con 23.696 nuovi casi e 460 decessi nelle ultime 24 ore, diventano un rebus le riaperture dopo Pasqua, esattamente il 6 aprile alla scadenza del decreto in vigore. In ballo ci sono la riapertura dei negozi e soprattutto delle scuole, che potrebbe avvenire anche nelle zone rosse previo tampone a tutti gli studenti. L'ultima parola spetterà agli esperti e dunque ai dati epidemiologici. "Credo sia ancora prematuro parlare di riaperture - ha detto il ministro del Sud Mara Carfagna intervenendo a Porta a Porta su Rai Uno - bisognerà vedere come evolve la curva dei contagi nei prossimi giorni. Posso dire, il presidente Draghi lo ha detto chiaramente ieri, che la priorità sarà riaprire le scuole, la chiusura sta provocando gravissimi danni alle famiglie e ai ragazzi, specie al Sud". Molto dipenderà anche dalla campagna vaccinale, che però finora ha registrato lentezze e disguidi, oltre a un andamento variegato nelle regioni. Intanto, intervendo in videoconferenza al Consiglio Europeo in corso a Bruxelles, il premier Mario Draghi ha stigmatizzato il caso Astrazeneca.
Von Der Leyen: dosi Ue restano in Europa
Non ha usato mezze misure il presidente del Consiglio Draghi intervendo in videoconferenza al Consiglio Europeo: "I cittadini europei hanno la sensazione di essere stati ingannati da alcune case farmaceutiche, penso soprattutto ad AstraZeneca". Nel suo intervento Draghi ha ripercorso i punti salienti della vicenda dei vaccini AstraZeneca ritrovati nello stabilimento di Anagni e ha chiesto alla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, se ritiene giusto che le dosi localizzate in Belgio e in Olanda restino destinate all'Unione europea, in tutto o in parte. Nell'intervento di replica, la presidente ha rassicurato sul fatto che le dosi prodotte in Ue saranno destinate alla Ue.
Michel: impegnati con Usa per l'accesso ai vaccini
"Un Consiglio eccezionale" lo ha definito il presidente Charle Michel nella conferenza stampa al termine del vertice Ue, sottolineando la partecipazione del presidente americano, Joe Biden e ricordando che l'ultima volta di un presidente Usa fu undici anni fa con Barack Obama. "Abbiamo avuto l'occasione di sentire la visione del presidente sulla futura collaborazione tra Ue e Usa - ha detto Michel -. E' stata l'occasione per noi per esprimere il nostro impegno per l'Alleanza atlantica. Abbiamo identificato i temi su cui ci impegniamo insieme in particolare sulla necessità di garantire accesso ai vaccini e alle catene di approvvigionamento". Con il presidente Biden c'è stato un ottimo scambio di vedute - ha rimarcato von der Leyen -. Ue e Stati Uniti sono entrambi produttori di vaccini, è nell'interesse comune collaborare per garantire il funzionamento delle catene di approvvigionamento. Gli Usa sono un partner importante, di valore per noi, dobbiamo creare una nuova agenda Ue-Usa per cogliere nuove opportunità".
Ultimatum ad Astrazeneca: recuperi i ritardi
Si conclude con un ultimatum per l'azienda anglo-svedese la videoconferenza dei 27. "AstraZeneca deve recuperare sui suoi ritardi con gli Stati membri prima di potersi impegnare di nuovo nell'esportazione di vaccini". Lo ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, al termine della videoconferenza. Dopo i tagli, i ritardi e i "giochi di prestigio" dei mesi scorsi, la casa farmaceutica dovrà rispettare i patti, perché ora l'Unione si è attrezzata con le armi per difendersi. A partire dal meccanismo di autorizzazione all'export, che nella sua ultima versione rafforzata, seppur col richiamo alle cautele da parte di alcuni, ha riscosso il consenso generale.