Covid in Italia e Lombardia, il bollettino di oggi sabato 24: 22.265 casi e 43 decessi

In calo le terapie intensive e i ricoveri ordinari

Cresce il tasso d'incidenza, a 7 giorni, dei casi di Sars-Cov-2 nei più giovani e la percentuale dei casi tra gli operatori sanitari. E' quanto emerge dal Report esteso dell'Istituto superiore di sanità sulla pandemia di  Covid-19 in Italia, impatto delle infezioni ed efficacia vaccinale  In particolare, si legge nel Report, "il tasso di incidenza a 7 giorni è in aumento nelle fasce d'età 0-9 e 10-19 anni, anche per effetto dell'inizio dell'anno scolastico". Aumenta anche "nelle fasce 30-39 e 70-79 anni". In ogni caso "il tasso di incidenza più elevato si registra nella fascia di età 70-79 anni (227 casi per 100.000) mentre nelle fasce 20-29 si registra il valore più basso pari a 124 casi per 100.000". In leggero aumento rispetto alla settimana precedente la percentuale di casi tra gli operatori sanitari (2,3%).  L'età media alla diagnosi "nell'ultima settimana è in leggera diminuzione rispetto alla settimana precedente (51 anni)".  

Oggi sono 22.265 i nuovi contagi da Covid registrati nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri i contagiati erano 21.085. Le vittime sono 43, in calo rispetto a ieri (49). Il tasso è al 14,6% in aumento rispetto al 13,9% di ieri.   Il totale dei casi di Covid rilevati dall'inizio della pandemia in Italia è di 22.284.812.  Sono 126 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, 8 in meno di ieri nel bilancio tra entrate e uscite, mentre gli ingressi giornalieri sono 7. I ricoverati nei reparti ordinari sono invece 3.293, in calo di 20 rispetto a ieri. Gli attualmente positivi sono 422.999, rispetto a ieri 6.233 in più. Dimessi e guariti sono 21.684.946 (+16.084) mentre il totale dei decessi dall'inizio della pandemia è di 176.867. La regione con il maggior numero di casi odierni è la Lombardia con 4.081 contagi, seguita da Veneto (+3.319), Piemonte (+2.062), Lazio (+1.966) ed Emilia Romagna (+1.561)

 

Dati elaborati dalla Fondazione Gimbe
Dati elaborati dalla Fondazione Gimbe

Italia

Il test che ci dice quando vaccinarci

Un test made in Italy ci dirà quanto si è protetti dal virus e quando vaccinarci di nuovo. Un team di ricercatori italiani dell'Irccs di Candiolo (Torino) che, con l'Italian Institute for Genomic Medicine (IIGM), nel laboratorio Armenise-Harvard di Immunoregolazione, hanno messo a punto un semplice esame del sangue in grado di superare i limiti degli attuali test sierologici, da soli non in grado di determinare il livello e la durata dell'immunità al virus Sars-CoV-2. In altre parole, questo test che consiste nella quantificazione i linfociti T della memoria, consente di misurare e quindi verificare se il sistema immunitario è ancora «armato» contro il virus o se ha bisogno di essere potenziato con una nuova dose del vaccino. Non tutti beneficiano allo stesso modo della vaccinazione anti-Covid. In alcune persone la risposta immunitaria contro il virus Sars-CoV-2 è più forte e duratura che in altre. Può capitare che un individuo abbia bisogno di una nuova dose di vaccino anti-Covid dopo pochi mesi e un altro dopo 6 o addirittura 10 mesi. Infatti, non tutti riescono a mantenere alta la risposta necessaria a riconoscere ed eliminare il virus e le sue varianti, compresa quella attualmente dominante, la Omicron. La reazione immunitaria specifica è composta da due tipi di cellule, i linfociti B e i linfociti T, i primi responsabili della produzione di anticorpi, i secondi della risposta cellulare contro il virus, ovvero del riconoscimento e dell'eliminazione delle cellule infettate. Valutare e misurare la presenza di linfociti T reattivi è dunque fondamentale per capire se una persona è ancora protetta dal contagio. 

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Lombardia

Sono 4.081 i nuovi casi di Coronavirus in Lombardia nelle ultime 24 ore che portano la regione a essere la prima per numero di contagi. Sono 14 le vittime. Sono i dati contenuti nel bollettino quotidiano del ministero della Salute. Il numero totale dei casi da inizio pandemia sale a 22.284.812 e il totale dei decessi è di 42.489. I tamponi processati sono stati 25.644, con un indice di positività del 15,9%. I pazienti in terapia intensiva restano otto, mentre i ricoverati scendono a 455 (-30). I pazienti dimessi/guariti sono 16.084 (ieri 17.003) per un totale che sale a 21.684.946. Gli attualmente positivi sono 6.233 in più (ieri +4.031) e salgono a 422.999, di cui 419.580 in isolamento domiciliare.

 Per quanto riguarda le province, a Milano sono stati segnalati 1.045 contagi, a Bergamo 432, a Brescia 599, a Como 311, a Cremona 134, a Lecco 156, a Lodi 92, a Mantova 229, a Monza e Brianza 276, a Pavia 194, a Sondrio 140 e a Varese 381.

 

L'aumento dei contagi

La circolazione del virus Sars-CoV-2  "sta aumentando con i casi che sembra stiano crescendo quasi del 20% a settimana. Non è un aumento per fortuna molto aggressivo, nella seconda metà di giugno era al 60%, ma tutto dipenderà dalla durata della salita dei contagi". L'obiettivo è che il ritmo di crescita non aumenti e che la durata sia limitata ma "molto comunque dipenderà dalla responsabilità di tutti noi". Così Cesare Cislaghi, già presidente della Società italiana di epidemiologia sottolineando che dai dati numerici "sembrerebbe che l'epidemia non stia cambiando". Ricoveri e decessi per i positivi al Covid-19, infatti, rileva l'esperto, "sono in proporzione costante rispetto ai contagi". Tra i positivi, spiega Cislaghi, "i ricoverati sono una percentuale molto stabile che varia appena tra il 7 ed il 9 per mille e nelle ultime settimane non è mai scesa sotto all'8 per mille. Anche il tasso di mortalità dei prevalenti (indice da non confondere con la letalità) è anch'esso molto stabile e semmai in crescita e attualmente ogni 100.000 positivi prevalenti ne muoiono in un giorno dai 10 ai 12". Di conseguenza, afferma, anche una crescita lenta di casi, se costante, può portare a forte impatto. "Quindi - conclude l'esperto - dobbiamo preoccuparci se i contagi crescono e da parte di tutti dovrebbe esserci la responsabilità per limitare le occasioni di contagio".

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