Il Covid rialza la testa: in 12 regioni sale l'incidenza dei casi. Ecco perché

Negli ultimi 7 giorni la media è di 222 positivi ogni 100.000 abitanti rispetto a 207 della settimana precedente. In calo però ricoveri e decessi

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Roma, 11 giugno 2022 - L'estate, nonostante Omicron 5,  si annuncia  libera da mascherine o da limiti particolari ma intanto il Covid-19 rialza la testa. Negli ultimi giorni è risalito il valore dell'incidenza dei casi per 100mila abitanti in  12 Regioni e 2 Province autonome, ma contemporaneamente continua a calare la curva dei ricoveri e su base giornaliera diminuiscono i decessi. Inoltre, spiega l'epidemiologo Cesare Cislaghi, "l'indice Rdt, più aggiornato rispetto all'Rt, è in risalita e tocca oggi il valore di 1,28 indicando un aumento dei contagi".

È una "leggera inversione di tendenza" quella dell'ultimo monitoraggio settimanale dell'Istituto superiore di sanità e ministero della Salute. Un cambiamento di trend ltutto da valutare  ma gli esperti rilanciano l'invito a mantenere comportamenti prudenti e completare il ciclo vaccinale.

Monitoraggio Iss

Sale dunque, rileva il monitoraggio, l'incidenza settimanale a livello nazionale dei casi di Covid: 222 ogni 100.000 abitanti rispetto a 207 della settimana precedente. Nel periodo 18-31 maggio, invece, l'indice di trasmissibilità Rt è stato pari a 0,75, in diminuzione. L'incidenza è aumentata in 12 regioni e due province autonome (Trento e Bolzano). Al contempo, il tasso di occupazione in terapia intensiva scende al 2% e anche quello in area medica registra un calo fissandosi al 6,6%. Su base giornaliera, invece, i dati del bollettino quotidiano del ministero della Salute indicano che sono 21.554 i nuovi contagi nelle ultime 24 ore (ieri 23.042). Le vittime sono 63, rispetto a ieri 21 in meno. Sono stati eseguiti in tutto 170.097 tamponi con il tasso di positività al 12,67%, stabile. Sul fronte ospedaliero, sono 196 i ricoverati in intensiva, uno in meno di ieri, ed i ricoverati nei reparti sono 4.162 (-72).

Lo scenario

Il cambiamento di scenario è evidenziato dal direttore Prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza: "Questa settimana si nota una lieve inversione di tendenza, con un aumento del tasso di incidenza. Il tasso di occupazione dei posti di area medica e di terapia intensiva è invece in calo, quindi si osserva una ulteriore tendenza alla decongestione delle strutture sanitarie". Tale evoluzione della situazione epidemiologica, sottolinea, "fa sì che sia bene continuare a tenere comportamenti ispirati alla prudenza e continuare a monitorare la situazione e soprattutto ciò che avviene negli altri Paesi Ue".Anche in Gb, ad esempio, si registra un nuovo aumento dei cas dovuto alla comparsa delle sotto-varianti BA.4 e BA.5. In questo contesto, ha avvertito Rezza, "è bene soprattutto completare il ciclo vaccinale. Ricordiamo la quarta dose per le persone più anziane e particolarmente fragili".

Il caso inglese

Torna a salire per la prima volta da oltre due mesi, seppure per ora in misura contenuta, il numero dei casi di contagio da Covid-19 stimati nel Regno Unito su base settimanale dall'Office for National Statistics (Ons). Il rimbalzo viene messo in relazione dagli esperti con la comparsa delle ultime sotto-varianti censite del ceppo Omicron, BA.4 e BA.5, già diffusesi fra l'altro negli Usa. Stando ai calcoli dell'Ons, le persone infettate sull'isola nell'ultima settimana presa in esame sono state - fra casi sintomatici e asintomatici - quasi 990.000, contro quasi 954.000 dei 7 giorni precedenti, con un trend all'aumento in tutte 4 le nazioni del Regno (Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda del Nord). L'indicazione resta comunque lontana dal picco di 4,9 milioni d'infezione stimata nell'ultima settimana di marzo, nel momento di massima espansione della variante Omicron-2. La curva britannica dei contagi risultava in calo costante dall'inizio di aprile, nonostante la revoca in atto già da febbraio di tutte le restrizioni, incluso dell'obbligo d'indossare la mascherina ove che sia. Mentre restano tuttora ai minimi sia i morti (scesi sotto i 50 al giorno in media sullo sfondo dell'elevata percentuale di guariti e di vaccinati) sia il totale dei ricoveri per Covid negli ospedali, ridottosi a meno di 5000 nell'intero Paese e a meno di 200 alla data di ieri in tutti i reparti nazionali di terapia intensiva