Coronavirus, Istituto superiore sanità: "Altre zone rosse in Lombardia? Valutiamo"

L'ipotesi non è stata esclusa dal presidente Silvio Brusaferro. E su chi viola quarantena "sarà punito"

Coronavirus, posti di blocco nella zona rossa (foto Imagoeconomica)

Coronavirus, posti di blocco nella zona rossa (foto Imagoeconomica)

Milano, 6 marzo 2020 - L'intera Lombardia potrebbe diventare zona rossa per l'emergenza coronavirus?  No, ma le aree a rischio potrebbero aumentare. A chiarirlo è il presidente dell'Itituto superiore di sanità Silvio Brusaferro dopo la conferenza stampa alla Protezione Civile: "Non ho fatto riferimento alla Lombardia come area che può diventare interamente zona rossa. Mi riferivo alla valutazione delle misure da prendere in generale nella Regione, come nelle altre zone a rischio". "La Lombardia è un'area particolare, c'è un incremento particolare in aree più che in altre - aveva risposto ad una domanda dei cronisti - La Regione ha sottoposto questo tipo di problematica e il comitato tecnico scientifico sta lavorando attentamente per capire se ci sono eventuali provvedimenti da adottare. Siamo in fase di analisi". Ma, appunto, le valutazioni riguardano specifiche zone dove i numeri dei contagi sono aumentati sensibilmente, come quella della Bergamasca di cui si parla da giorni. 

Brusaferro ha anche aggiunto che "le persone che sono in quarantena non devono andare in luoghi pubblici. Non è una bravata, non è una ragazzata, stiamo studiando eventuali conseguenze per un atto di questo tipo", commentando le notizie di persone che violano la zona rossa, una trentina nel Lodigiano. "Io sono un medico, non un giurista - ha detto ancora - non spetta a me dire quali siano le misure giuste, basterebbe il buon senso. Ma non è possibile che non si rispettino le indicazioni".

Nella sede del Dipartimento della Protezione Civile proseguono i lavori del Comitato Operativo al fine di assicurare il coordinamento degli interventi delle componenti e delle strutture operative del Servizio Nazionale della protezione civile. Nell`ambito del monitoraggio sanitario relativo alla diffusione del Coronavirus sul territorio nazionale, al momento 3.916 persone risultano positive al virus. Ad oggi, in Italia sono stati 4.636 i casi totali. I positivi in Lombardia sono 2612, 361 in più rispetto ai 2251 di ieri, con un +16%. I decessi sono saliti a 135, con 37 nuovi morti nella giornata di oggi, rispetto ai 98 di ieri. Sono cresciute le persone dimesse: 469.

Nel frattempo, l'assessore al Welfare di Regione Lombardia, Giulio Gallera ha fatto sapere che "stanno arrivando a scadenza le nostre ordinanze, domani mattina faremo un incontro con il board di esperti della sanità per capire qual è il suggerimento per eventualmente proseguire, abbandonare o mitigare le misure che abbiamo messo in campo. Subito dopo incontreremo i sindaci di tutti i Comuni capoluogo per condividere con loro le riflessioni degli scienziati che poi porteremo al governo". L'assessore ha però aggiunto che "a parte Cremona, tutti gli altri capoluoghi di provincia hanno un numero di casi fortemente contenuto. Non pensiamo in alcun modo, almeno da parte nostra, ad azioni specifiche su grandi aree urbane, come Milano".