Coronavirus Lombardia, dimezzati i positivi ma crescono i decessi: 53 contagi e 13 morti

Incide numero di tamponi, oggi 3.380. Stabili terapie intensive, in lieve calo altri ricoveri. Zero casi in 4 province, Bergamo da sola conta oltre metà dei contagi

Coronavirus, operazioni di sanificazione a Milano (Ansa)

Coronavirus, operazioni di sanificazione a Milano (Ansa)

Milano, 7 luglio 2020 - Più che dimezzati in 24 ore i nuovi positivi in Lombardia: sono 53 i contagi accertati in regione, contro i 111 di ieri. Dei nuovi contagi è precisato dalla Regione che 29 arrivano a seguito di test sierologici e 7 sono ‘debolmente positivi’. Il tutto però a fronte di un numero più basso di tamponi effettuati, oggi "solo" 3.380 (per un totale di 1.092.340 da inizio emergenza Covid). Il dato lombardo pesa per il 38,4% sui nuovi contagi nazionali, oggi a quota 138. Così come diminuiscono nettamente i contagi, aumentano purtoppo in maniera altrettanto decisa i decessi: sono 13 le vittime positive al Covid in Lombardia (16.713 in totale), a fronte delle 3 di ieri. Crescono i guariti/dimessi: oggi +458 (nel complesso 68.793, di cui 66.517 guariti e 2.276 dimessi). Stabili a quota 36 i ricoveri in terapia intensiva mentre calano, seppur lievemente (-4) gli altri ricoverati, che hanno raggiunto quota 229. 

Coronavirus, i dati lombardi del 7 luglio

I dati delle province

E' la provincia di Bergamo a far registrare il più alto numero di nuovi positivi accertati nelle ultime 24 ore: sono 29 i casi nella Bergamasca, che da sola conta oltre la metà dei nuovi positivi di tutta la regione. Seconda per incremento giornaliero è la provincia di Brescia, che oggi segna + 17. Segue la provincia di Milano con 5 nuovi casi (di cui 4 in città), incremento di 5 anche a Monza e Brianza. Nel Lodigiano sono stati accertati 3 nuovi positivi, mentre a Sondrio, Cremona e Varese l'aumento è di uno. Zero casi invece in provincia di Mantova, dove si sta cercando di spegnere i focolai in salumifici e macelli. Nessun nuovo positivo neanche a Como, Lecco e Pavia

Focolaio nel Mantovano: "Sotto controllo"

Sono 70 i lavoratori positivi e 200 quelli messi in quarantena nei 5 macelli e salumifici del Mantovano che costituiscono il focolaio al momento più preoccupante in Lombardia anche se, assicurano fonti sindacali e sanitarie, "la situazione è sotto controllo".  I dati sono riferiti da Ats Val Padana, con la precisazione che in seguito allo screening a tappeto risultano avere contratto il coronavirus 54 lavoratori domiciliati in provincia di Mantova, 4 in quella di Cremona e i restanti in Emilia Romagna.

Fontana: rafforzare ulteriormente sistema sanitario lombardo

La sanità in Lombardia è stata al colonna portante del discorso del presidente Attilio Fontana in Consiglio regionale per i 50 anni della Regione. Dopo l'emergenza sanitaria - ha detto Fontana - "ora è il tempo di guardare avanti con pragmatismo e coraggio. Due sono gli imperativi categorici cui non possiamo sottrarci: il primo riguarda il nostro sistema sanitario regionale, che intendiamo rafforzare ulteriormente". "La Lombardia - ha detto Fontana - è sempre stata un modello per tutto il Paese in questo ambito: tuttavia, l'esperienza della pandemia ci insegna che possiamo, che dobbiamo, fare ancora meglio". Per il governatore "è fondamentale mettere il nostro territorio nelle condizioni di affrontare con immediatezza la possibilità di eventuali rigurgiti pandemici, a cominciare dal prossimo autunno", mentre "il secondo aspetto da non tralasciare riguarda le conseguenze economiche e sociali che l'emergenza sanitaria ha prodotto, con il rischio di nuove marginalità e povertà". 

Mozione Pd, maggioranza sotto: "E' sfiducia a Gallera"

Al centro del dibattito politico è tornato oggi l'assessore Gallera, dopo l'approvazione in Consiglio Regionale della Lombardia, a scrutinio segreto, con 42 voti favorevoli e 27 contrari, di una mozione presentata dal Partito Democratico che chiede trasparenza sui fondi pubblici dati alle strutture sanitarie private. Un voto che ha visto la maggioranza di centrodestra andare sotto. Per le opposizioni si tratta, nei fatti, di una sfiducia nei confronti dell'assessore al Welfare Giulio Gallera.  "Ancora una volta - hanno commentato dal Pd i consiglieri Girelli e Astuti - dopo non aver ricevuto alcuna risposta a tanti nostri accessi agli atti, abbiamo chiesto trasparenza, una trasparenza che spesso in passato è mancata e ha portato a momenti bui dell'istituzione. L'assessore Gallera ha ribattuto negando, in maniera arrogante, l'esistenza del problema. La sua maggioranza non ha seguito la sua linea. Ha trovato legittime le nostre richieste. Un voto che vale una sfiducia a Gallera".