Cerimonia 50 anni Regione, Fontana: "Non c'è uscita dalla crisi senza la Lombardia"

La cerimonia si è aperta con un minuto di silenzio per le vittime Covid. Il presidente dell'assemblea Fermi: più autonomia

Cerimonia 50 anni Regione Lombardia

Cerimonia 50 anni Regione Lombardia

Milano, 7 luglio 2020 - Si è aperta con un minuto di silenzio per le vittime del Covid-19, la cerimonia per i 50 anni della Regione Lombardia nell'aula del Consiglio regionale. A dare il via alla cerimonia il presidente dell'assemblea, Alessandro Fermi, che ha ricordato come "al giusto orgoglio per questa festa di compleanno" si unisca "il dolore per le vittime dell'epidemia e i loro famigliari, a cui - ha detto - rendiamo un rispettoso omaggio con un momento di raccoglimento in cui ascolteremo il silenzio".

La cerimonia per i 50 anni della Regione Lombardia nell'aula del Consiglio regionale
La cerimonia per i 50 anni della Regione Lombardia nell'aula del Consiglio regionale

Non ha usato giri di parole il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana,che ha  esordito: "Vorrei essere chiaro ai limiti dell'eccesso di franchezza. Non c'è uscita credibile dalla crisi per l'Italia senza un ruolo centrale della Lombardia e del suo sistema produttivo, essenziale anche per il funzionamento del Terzo Settore". "A questo proposito - ha aggiunto il governatore -, stiamo già mettendo in campo iniziative sul fronte delle opere pubbliche, del sostegno alle imprese, della semplificazione normativa, della formazione e riqualificazione professionale", ha aggiunto il governatore. Per Fontana "la crisi che ci attende è straordinaria per intensità (Fmi stima un calo del Pil oltre il 12% su base annua) e per qualità (nuovi modi di intraprendere e lavorare si stanno imponendo): ad essa occorrerà rispondere con misure di pari straordinarietà, che da oggi e fino a settembre saranno costruite".

Fontana ha poi segnato la rotta per il futuro: "Ora è il tempo di guardare avanti con pragmatismo e coraggio. Due sono gli imperativi categorici cui non possiamo sottrarci. Il primo riguarda il nostro sistema sanitario regionale, che intendiamo rafforzare ulteriormente. La Lombardia - ha aggiunto - è sempre stata un modello per tutto il Paese in questo ambito, tuttavia, l'esperienza della pandemia ci insegna che possiamo, che dobbiamo, fare ancora meglio. E' fondamentale mettere il nostro territorio nelle condizioni di affrontare con immediatezza la possibilità di eventuali rigurgiti pandemici, a cominciare dal prossimo autunno. Il secondo aspetto da non tralasciare riguarda le conseguenze economiche e sociali che l'emergenza sanitaria ha prodotto, con il rischio di nuove marginalità e povertà"

Di autonomia ha parlato il presidente Fermi: "La sfida oggi è quella di integrare la dimensione globale che caratterizza tutta la nostra regione con la dimensione locale, che ne costituisce l'essenza. Sono prospettive di profondo valore, che segnalano la strada di una maggiore autonomia punta dritto verso il futuro e non una mera rivendicazione localistica. Un passo avanti enorme, in linea con il pensiero dei costituenti e di questi primi cinquant'anni. Credo che l'agenda politica di questa legislatura, ancora più dopo la crisi economica innescata da questa pandemia e la necessità di ripartire, debba essere ancora, e più continuamente, questa. Un regionalismo rafforzato è una grande opportunità per tutto il Paese, per renderlo più efficiente e moderno", ha aggiunto Fermi. "Questa - ha  concluso - è l'eredità che i primi cinquanta anni di Regione Lombardia ci consegnano, ed è per me la vera sfida per il prossimo compleanno: se immagino la Regione fra 50 anni la immagino così, con maggiori competenze e autonomie".