Coronavirus Lombardia, calano i contagi: la Regione alla battaglia dei tamponi

Gli ospedali continuano a svuotarsi, caccia ai positivi per tracciare il contagio. Ma sui test sierologici è caos referti

Coronavirus

Coronavirus

Milano, 27 maggio 2020 - Continua la discesa della curva del contagio da coronavirus in Lombardia, stando ai dati ufficiali forniti quotidianamente dalla Regione. Ieri i nuovi casi sono stati 159 e (87.417 totali) i decessi 22 (15.896 dall'inizio dell'epidemia), a fronte di 875 nuovi guariti e un calo degli attualmente positivi di altre 738 unità (24.477 in totale). Il rapporto fra nuovi positivi e tamponi effettuati (9.176, in totale 685.058) ieri era dell'1,7%. Continuano inoltre a calare i ricoverati in terapia intensiva (-13, totale a 183 pazienti) e negli altri reparti (-99, totale a 3.622).

Tamponi e test sierologici

In questa fase di post-emergenza l'attenzione è rivolta alla gestione del Covid-19, proprio per evitare il rischio di tornare in una fase acuta. Regione Lombardia ha deciso di andare a caccia di contagi, aumentanto di ben 9mila unità il numero di tamponi giornalieri, così da passare nel giro di tre settimane da un massimo di 15.200 a uno di 23.580. Tamponi 'ufficili', non quelli cui si sottopongono in autonomia i singoli cittadini che la Regione non vieta ma 'sconsiglia' per la confusione che richiano di generare al momemto del referto. Tuttavia, la voglia di test sierologici dei lombardi è tale che appena la Regione ha varato le regole per farli alcuni gruppi privati (già l’indomani, nel caso di MultiMedica e Poliambulanza di Brescia) hanno iniziato a venderli ai singoli cittadini, raccogliendo migliaia di prenotazioni. A Cinisello Balsamo, nell'hinterland milanese, a pochi giorni dell'avvio dell'iniziativa privata che propone tamponi a domicilio c'è già la lista d'attesa. Anche nella Bergamasca i cittadini si sono rivolti in massa ai privati ma allo stesso tempo in un mese, dal 23 aprile al 20 maggio l’Ats di Bergamo ha effettuato 6.367 test sierologici in tutta la provincia e il 58,3% è risultato positivo.

Movida e divieti

C'è poi il dicorso movida e assembramenti che, dopo quando si è visto nello scorso weekend, ha portato a una stretta in diverse città. A Milano il sindaco Sala ha emanato un'ordinanza comunale anti-alcolici che ne blocca l’asporto dopo le 19 e ne vieta il consumo nei parchi fino alle 7 di mattina; a Iseo il primo cittadino Marco Ghitti ha chiesto alla Prefettura di inviare l'Esercito in supporto a carabinieri e polizia locale. 

Spostamenti tra regioni

Occhi puntati anche sul discorso riapertura dei confini regionali da mercoledì 3 giugno, con la Lombardia che resta sorvegliata speciale col rischio che i suoi abitanti restino i soli in Italia a non poter ancora uscire dalla propria regione. Una situazione ancora in divenire, a una settimana esatta dalla data indicata per la riapertura, che ha spinto il sindaco di Milano, Beppe Sala, a un duro affondo nei confronti del Governo e di alcuni governaltori regionali. "Chiedo al governo, in particolare l'ho chiesto ieri al ministro Boccia, che non ce lo dicano il giorno prima - ha detto Sala -. Inoltre, la cosa che mi interessa di più è capire in base a che parametri verrà presa questa decisione. In fondo io credo che sia giusto dare questo tipo di informazione, sarebbe anche carino che ce lo dicessero, poi qualcuno deciderà e noi applicheremo".

Dalle staminali nuova cura contro il Covid

Sul fronte medico della battaglia al coronavirus, una buona notizia arriva da Pavia dove i ricercatori del Cell Delivery System Lab dell'università hanno individuato una tecnologia che, grazie a una 'polvere' ottenuta dalle staminali mesenchimali, permetterebbe di contrastare i danni al polmone provocati dal Covid-19. Quello contenuto nella polvere è il 'secretoma', un pool di sostanze prodotto dalle mesenchimali costituito da un cocktail di proteine, lipidi, materiale genetico e altre molecole che, nel loro complesso, mostrano nei test preclinici effetti antinfiammatori, rigenerativi e anti-fibrotici. 

Bonus a medici e infermieri

Buone notizie anche per gli operatori sanitari: Regione Lombardia ha annunciato di aver siglato l'accordo per l'erogazione del premio economico a medici, infemieri e operatori sanitari impegnati in prima linea nella lotta al coronavirus. I medici ospedalieri riceveranno un bonus fino a 1.730 euro, gli infermieri e gli operatori sanitari del comparto fino a 1.250 euro.