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Coronavirus in Lombardia, Gallera: "Calano decessi e ricoveri. Dati ancora alti a Milano"

Contagiati a quota 59.052. Il vicepresidente della Regione Fabrizio Sala: "Mobilità in aumento, a Pasquetta state a casa"

Emergenza coronavirus

Milano, 12 aprile 2020 - Una Pasqua diversa, ma intensa, nei giorni dell'emergenza Coronavirus. In Lombardia le persone positive al coronavirus sono arrivate a quota 59.052 con un aumento di 1460 casi. Ieri c'era stato un aumento di 1.544 casi. I decessi sono 10.621, con una crescita di 110 mentre ieri c'erano stati 273 morti in più, un dato quindi "molto inferiore a quello di ieri e dopo tanti giorni c'è trend riduzione", come ha detto l'assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera. Calano i ricoveri che sono arrivati a 11.969, con una riduzione di 57 posti mentre i ricoverati in intensiva sono 1.176, con un aumento di 2. L'assessore ha concluso con una nota che guarda al futuro: "In questa giornata di Resurrezione, ho messo il golfino creato per Milano candidata alle Olimpiadi del 2026 perchè il futuro radioso per la nostra regione". Gallera ha ricordato che "avremo grandi eventi su cui lavorare che faranno rivolare il nostro territorio e ridaranno grande speranza e opportunità a tutti i lombardi".

Milano, dati non ancora sotto controllo

Ancora alti i dati del contagio a Milano e provincia: i casi accertati sono 13.682 con +412 (ieri 520): "un dato che non possiamo ancora considerare sotto controllo" ha sottolineato Gallera. A Milano città i nuovi casi sono 193 (ieri 262 ) per un totale di 5.561.Per questo, l'assessore ha raccomandato ai milanesi di non scendere nelle aree comuni dei propri palazzi, facendo ad esempio giocare i bambini. "Non bisogna scendere nelle parti in comune dei giardini di Milano, lì c'è comunque una diffusione del virus. Le strade a Milano sono vuote, sia ieri che oggi, ma il dato di Milano non è un dato che possiamo considerare sotto controllo", ha detto Gallera. Secondo i grafici illustrati da Danilo Cereda, dell'Unità di crisi della Regione Lombardia, Milano "non ha avuto una riduzione forte e importante come le altre zone della Lombardia, questo a significare che è necessario attuare comportamenti rigorosi".

I dati delle province

Forte calo dei nuovi contagi nella provincia di Bergamo: +51 (ieri 107) per un totale di 10.309. Qui, nella città simbolo dell'epidemia, fino ad appena 10 giorni fa si contavano oltre 300 nuovi casi al giorno. Resta invece alto quello di Brescia con +269 (totale 10.868), che risente, ha detto l'assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, della maggiore esecuzione di tamponi in alcuni cluster. Per il resto della regione, si rilevano quasi 100 nuovi casi a Como (99), 84 a Pavia, 75 a Mantova, 71 a Lodi, dove sono in leggero costante aumento, 64 a Monza, 63 a Cremona, 36 a Sondrio, alti rispetto ad un totale di 'soli' 720, 30 a Varese, 21 a Lecco.

F. Sala: "Mobilità in aumento, state a casa a Pasquetta"

"Il dato sulla mobilità ha visto ieri un 32% in Lombardia, quando normalmente il sabato abbiamo il 30%. L'ultima settimana non è stata molto positiva nel senso che abbiamo avuto 2-3 per cento in più rispetto a quella precedente, sempre oltre il 40%". Lo ha detto il vicepresidente di Regione Lombardia Fabrizio Sala. Sala, riferendosi alla giornata di Pasquetta si è raccomandato di non invitare amici a pranzo e cena: "Bisogna mantenere il distanziamento, osservare le regole". Sono comunque ingenti i controlli sulle strade della Lombardia nei giorni di festa per evitare spostamenti (senza valida motivazione) e impedire assembramenti. Perché il timore - espresso chiaramente anche dalla Regione - è che i giorni di festa e il meteo favorevole possano indurre i cittadini ad "abbassare la guardia" sul fronte del distanziamento sociale, come più volte detto "unica vera arma contro il Coronavirus". Per questo sono stati intensificati i controlli, dal centro alle periferie. Dalla mobilità cittadina agli spostamenti verso mare, laghi e montagna. Con gli elicotteri delle forze dell’ordine a monitorare tutto dall’alto e i droni della polizia locale in volo sui parchi. 

Fontana: Pasqua difficile ma ce la faremo

Dal governatore Attilio Fontana oggi sono arrivati gli auguri di buona Pasqua e un messaggio di speranza: "Ce la faremo, amici". Il presidente della Lombardia ha deciso di postare le foto dei falchetti appena nati sul tetto del Consiglio Regionale. "Vedere queste stupende creature è sempre una gioia - ha scritto Fontana - I tre falchetti stanno bene: è il miracolo della vita, che mi piace condividere con voi in questa Pasqua difficile per tutti".

Il sindaco Sala: "Milano risorgerà"

Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, nel consueto messaggio video postato sulle sua pagine social fatto gli auguri di Buona Pasqua a tutti coloro "che si prendono cura della città" che lavorano negli ospedali, nei centri di assistenza, nelle parrocchie e a tutti i cittadini. "Il nostro modo comune di prendersi cura della città si chiama solidarietà. Certo è una Pasqua surreale - ha aggiunto nel video dove ha parlato con alle spalle il gonfalone della città di Milano che ritrae Sant'Ambrogio, il santo patrono della città -. Ma la Pasqua ha un senso profondo, è risurrezione e Milano risorgerà anche grazie alla protezione di Sant'Ambrogio".

Galli: "No ad allentamento misure"

"I casi veri nella città di Milano sono forse 5-6 volte quelli accertati, in Lombardia i casi veri sono dieci volte quelli accertati". Sarebbero questi i numeri "reali" della diffusione del Coronavirus in Regione, secondo Massimo Galli, direttore del Dipartimento di Malattie infettive dell'ospedale Sacco di Milano, presidio in prima linea nella battaglia contro Covid-19.  "Il fattore limitante è la capacità diagnostica e la possibilità di consentire alle persone di arrivare alla diagnosi, cioè ci sono tantissime persone che sono in casa, che sospettano di avere l'infezione e che non hanno potuto avere una conferma diagnostica perché non siamo ancora in condizioni come sistema di garantire loro un test", ha concluso, intervenendo a SkyTg24. 

"E' il momento di pensare non di allentare, è il momento di organizzare non di anticipare, anticipare sarebbe un grosso errore". Quando sarà possibile riaprire? "Quando avremo in mano le strategie per riaprire in modo concreto e quando, e questo anche è molto importante, avremo i segnali reali e definitivi della flessione dell'epidemia". "Le cose stanno andando meglio perché il grosso della prima ondata dell'epidemia sta esaurendosi e il distanziamento sociale, l'aver chiuso la gente in casa ha spostato l'epidemia nelle famiglie, limitandone il contesto. Ora la necessità è di superare l'epidemia anche nei contesti familiari in attesa di poter veramente riaprire", conclude. 

Lombardia: librerie chiuse fino al 3 maggio

In Lombardia le librerie dovranno restare chiuse fino al 3 maggio. La vendita di libri sarà consentita solo all’interno di supermercati e ipermercati. E altrettanto vale per gli articoli di cartoleria: via libera alla vendita solo sugli scaffali della grande distribuzione organizzata. A prevederlo è l’ordinanza emanata ieri dal governatore lombardo, Attilio Fontana, in reazione al decreto varato venerdì dal governo. Un’ordinanza giocoforza più restrittiva rispetto al provvedimento di Palazzo Chigi: alle Regioni è infatti concesso di varare misure aggiuntive solo se queste vanno a inasprire quelle dell’esecutivo. 

La "super quarantena"

Dovranno rimanere in quarantena almeno fino al tre maggio i lombardi già convalescenti da un sospetto Covid mai certificato da un tampone. La Regione, ha anticipato ieri l’assessore al Welfare Giulio Gallera, sta aggiornando le linee guida impartite il 23 marzo ai medici di base, che impongono loro di considerare i loro assistiti con sindromi simil-influenzali come potenziali contagiati dal coronavirus. A differenza dei positivi conclamati (che possono interrompere l’isolamento domiciliare solo dopo un doppio tampone negativo a distanza di ventiquattr’ore), i sospetti sinora dovevano essere “liberati“ dal dottore dopo 14 giorni senza sintomi"Ma è un’indicazione riferita all’incubazione del virus, e stiamo vedendo molte positivi che dopo 14 giorni di clinica silente sono ancora contagiosi", ha spiegato l’assessore, aggiungendo che l’idea è portare la quarantena a 28 giorni, anche se "cercheremo di aumentare il numero dei tamponi, con i kit per i test sierologici basati non su una goccia di sangue ma su un prelievo contiamo di dare una risposta più certa alla maggior parte delle persone che sono a casa".