Milano, 1 luglio 2020 - Oggi in Lombardia sono stati registrati 109 nuovi casi di coronavirus, di cui 49 a seguito di test sierologici e 31 'debolmente positivi', e 6 morti. Dall'inizio dell'epidemia i decessi sono 16.650. Sono stati effettuati 8.427 tamponi (totale complessivo: 1.044.975), mentre i guariti/dimessi sono 225, 67.422 in totale (65.043 guariti e 2.379 dimessi). Ieri, su 6.117 tamponi, c'erano stati 62 positivi e 4 decessi. Diminuiscono le persone ricoverate in terapia intensiva, dove i letti occupati sono a oggi 41, uno in meno rispetto a ieri, 30 giugno. Calano anche i ricoverati non in terapia intensiva, che in totale sono 277, 20 in meno nelle ultime 24 ore. Torna a crescere il peso del dato lombardo sul totale di nuovi contagi nazionali: oggi i nuovi contagi in Italia sono 187, quindi i numeri lombardi incidono per il 59,8% sul totale.
I dati delle province
Per quanto concerne i dati delle province lombarde oggi nel Milanese si sono registrati 21 nuovi casi di coronavirus, di cui 10 in città. Ieri nella Città metropolitana c'erano stati 23 casi, di cui 6 a Milano. La parte più rilevante dei nuovi casi si concentra in quattro province: le due province con più nuovi casi sono Bergamo e Mantova (entrambe +22), seguite da Milano e Brescia (+19). Incrementi contenuti nelle altre zone della Lombardia. Sono 6 i nuovi casi di Monza e Brianza, 5 nella provincia di Lodi, 4 a Cremona e Lecco. Crescita di una sola unità a Como, Pavia e Varese. Sondrio si conferma a zero contagi.
Seconda ondata, Zangrillo: previsioni senza senso
"Quando sento dire che ci sarà una seconda ondata ancor più devastante, io mi indigno. Sono previsioni senza senso che disegnano uno scenario apocalittico, molte persone sono spaventate a casa". Cosi' Alberto Zangrillo, primario dell'Ospedale San Raffaele di Milano, intervistato ieri notte a Cartabianca su Rai3. "Loro hanno bisogno di sentirsi dire di poter uscire, di fare la spesa, di andare al ristorante. Tutti gli indicatori stanno volgendo al bello - ha proseguito Zangrillp - Per adattarsi all'ospite, il virus in qualche modo si è modificato e ha perso la sua capacità di replicarsi come qualche mese fa. I tamponi che noi stiamo osservando ci fanno vedere che la carica non è in grado di produrre la patologia".
Mantova e Pavia nel progetto europeo su terapia Plasma
La Commissione Europea ha approvato un progetto, presentato da un consorzio di servizi trasfusionali e autorità competenti in materia, per valutare se il plasma da persone guarite dal Covid-19 (Ccp) può essere una terapia efficace contro il virus. L'obiettivo principale di Support-E (Supporting high quality evaluation of Covid-19 convalescent Plasma throughout Europe) è di garantire una valutazione, basata sulle evidenze scientifiche, del plasma da convalescente Covid-19 e di raggiungere una armonizzazione fra tutti gli Stati membri sull'utilizzo clinico più appropriato, anche attraverso l'uso del database europeo sul Ccp di recente costruzione. Diversi studi clinici stanno cercando di dimostrare la sicurezza e l'efficacia dei trattamenti a base di plasma da convalescente, ricordano i membri del consorzio, che per l'Italia vede impegnati il Centro Nazionale Sangue, la Fondazione Irccs Policlinico San Matteo di Pavia e l'Azienda socio sanitaria territoriale di Mantova, ma fino a questo momento non c`è stato un approccio coordinato per armonizzare i protocolli, produrre linee guida basate sulle evidenze scientifiche, standardizzare i test per il plasma e validare gli esiti della terapia.
Lodi, test e tamponi a tappeto
Screening sierologico a tappeto per i lodigiani. La Regione ha dato il via libera all’ambizioso progetto promosso dalla Provincia e sostenuto (in via non ancora ufficiale) da 48 Comuni del territorio (compreso San Colombano) su 60. La campagna, che punta a cercare le tracce di covid in 230mila abitanti della provincia epicentro dei contagi in Italia, è sostenuta da Ats Città metropolitana, che coordinerà l’attività, e Asst di Lodi che metterà a disposizione il personale per i prelievi. Il test sarà duplice, sierologico con prelievo ematico e tampone contemporaneo. A pagamento, ma comparteciperanno alla spesa anche i Comuni e il costo sarà compreso tra i 10 e i 20 euro. Nel progetto sarà coinvolto il Parco Tecnologico Padano.
A Bergamo 110 polmoniti "sospette" già a novembre
Che il Coronavirus circolasse prima del 20 febbraio, quando si è scoperto che Mattia Maestri, ricoverato in terapia intensiva all’ospedale di Codogno per una strana polmonite, era positivo al Covid, ormai è assodato. Adesso pare certo che circolasse già da novembre anche ad Alzano Lombardo, più precisamente nell’ospedale che è al centro dell’inchiesta della Procura di Bergamo sulla mancata creazione della zona rossa. Qui – secondo i dati forniti dall’Ats Bergamo e dall’Asst Bergamo Est – da novembre a gennaio sono stati 110 i pazienti con polmoniti con "agente non specificato", che quindi potrebbe essere, almeno in parte dei casi, Covid, anche se manca la certezza perché non sono stati fatti tamponi. Sul punto, però, l’Ats di Bergamo sostiene come "non siano riscontrabili evidenze statistiche" che facciano sospettare "una presenza precoce di ricoveri per polmoniti" da Covid.
F.Sala: non sappiamo se tutte le scelte sono state corrette
"Siamo stati violentemente colpiti dalla pandemia. In questo periodo abbiamo dovuto prendere delle decisioni avendo diversi pareri scientifici". Lo ha detto il vicepresidente della Regione Lombardia, Fabrizio Sala. "Ancora adesso - aggiunge - non sappiamo se tutte le scelte sono state fatte in modo corretto e credo che sarà la storia a dircelo. In questo periodo si sono sviluppate alcune attività particolari. Molto si è sviluppato nel campo della connessione, della comunicazione, dello smart working. Molto resterà anche dopo il Covid, e mi riferisco a quelle cose che hanno portato benessere a tutti i lavoratori".
Fontana: Virus già presente, protocolli sbagliati
"Ecco la verità: se la dottoressa Malara non avesse violato i protocolli ministeriali non avremmo scoperto il virus. Studi sierologici e lettura a posteriori delle cartelle cliniche confermano la presenza del virus sul territorio già da diversi mesi. I medici hanno fatto il loro dovere. I protocolli erano sbagliati". Così il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, su Facebook. "Ringraziamo ogni giorno la dottoressa di Codogno che, contravvenendo al protocollo, il 20 febbraio ha eseguito quel tampone rintracciando il primo paziente positivo in Lombardia. Il suo coraggio ci ha concesso di capire che dovevamo attivarci per affrontare un'emergenza da molti ampiamente sottostimata", sottolinea.
Nuova ordinanza: cosa cambia
Almeno fino al 14 luglio in Lombardia chi è all'aperto avrà l'obbligo di indossare la mascherina. E sui luoghi di lavoro dovrà essere misurata la temperatura ai dipendenti. Lo prevede la nuova ordinanza firmata dal presidente della Regione Attilio Fontana, che entrerà in vigore dal primo luglio e che permette dal 10 luglio l'apertura di discoteche e sale da ballo. Dallo stesso giorno saranno consentiti anche gli sport da contatto. Via libera dunque anche al calcetto da quella data. (CLICCA QUI PER IL PDF)