Colori regioni oggi: zona gialla, arancione e rossa dal 17 maggio. Chi cambia fascia

Sicilia e Sardegna migliorano, mentre la Valle d'Aosta deve aspettare ancora una settimana per cambiare tonalità. Ma c'è già chi sogna la fascia bianca

Colori regioni: da lunedì 17 maggio Italia tutta gialla, unica arancione la Valle d'Aosta

Colori regioni: da lunedì 17 maggio Italia tutta gialla, unica arancione la Valle d'Aosta

Milano, 14 maggio 2021 - Da lunedì l'Italia sarà quasi tutta gialla, unica eccezione per la Valle d'Aosta, che resterà arancione per ancora una settimana. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia, firmerà in giornata una nuova ordinanza che andrà in vigore a partire dal 17 maggio.  Un risultato importante che arriva dopo 5 mesi e che porterà a importanti riaperture anche nelle uniche regioni fino a ora rimaste con misure restrittive più severe. In queste aree via libera a ristoranti (quelli con spazi all'aperto), cinema, teatri e musei e spostamenti. "Merito" dell'effetto di lunghe settimane di restrizioni e dell'accelerazione della campagna vaccinale. Il commissario straordinario Figliuolo ha dato il via libera all'apertura per le prenotazioni agli over 40 da lunedì 17 maggio. In alcune regioni si partirà già con l'inizio della prossima settimana, con la Lombardia che farà il punto il 20 maggioStabile a livello nazionale l'Rt, che ha fatto registrare un lieve calo dell'indice Rt in Italia: 0.86 contro lo 0.89 della scorsa settimana. In calo anche l'incidenza settimanale nazionale (7-13 maggio) a quota 96 casi per 100mila abitanti rispetto ai 123 casi della settimana precedente. Secondo la bozza di Monitoraggio dell'Iss "tutte le Regioni e province autonome hanno una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo uno".

Per la terza settimana consecutiva - in base ai dati della bozza - nessuna Regione è classificata a rischio alto. Quattro Regioni e province autonome hanno una classificazione di rischio moderato e sono Calabria, Lombardia, Toscana e Umbria (nessuna ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) mentre le altre Regioni e Province hanno una classificazione a rischio basso. Due Regioni (Molise 1.08 e Umbria1.03 ) hanno un Rt puntuale maggiore di uno, ma con il limite inferiore sotto l'uno. E ci sono buone notizie pure dal fronte ospedaliero: il tasso di occupazione nei reparti di aree mediche a livello nazionale scende ulteriormente: è pari al 24% rispetto la soglia di criticità stabilita al 40%. Il numero di persone ricoverate in queste aree passa da 18.176 (4 maggio) a 14.937 (11 maggio). 

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I colori delle regioni oggi

Da lunedì 10 maggio nessuna regione si trova in zona rossa e l’Italia si è rimpita di giallo con tre macchie arancione. In zona gialla ci sono: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Toscana, Umbria,Veneto e per la Provincia Autonoma di Bolzano e la Provincia Autonoma di Trento. In zona arancione rientrano Sardegna, Sicilia e Valle d’Aosta.

Chi cambia colore da lunedì 17 maggio?

Delle tre regioni attualmente arancioni, solo la Valle d’Aosta resta tale. Le altre due, Sicilia e Sardegna, passeranno da lunedì 17 maggio in zona gialla. Nel frattempo spuntano le prime regioni con incidenza settimanale dei contagi sotto quota 50 ogni 100mila abitanti, che sognano la zona bianca: Molise, Sardegna e Friuli Venezia Giulia. 

Valle d’Aosta, unica in zona arancione

Dal 3 maggio, la Valle d'Aosta era finita in fascia rossa, a causa di un peggioramento del numero dei contagi. Dal 10 maggio è stata promossa in arancione e ci resterà ancora per almeno una settimana.  Il presidente Erik Lavevaz aveva scritto una lettera al ministro della Salute Roberto Speranza per chiedere il passaggio di fascia. "L'indice Rt è sotto la soglia dell'1 da oltre un mese e l'incidenza dei nuovi casi è attorno a 150 su 100mila abitanti" aveva infatti spiegato Lavevaz. Ma la regione dovrà ancora pazientare. 

Sardegna promossa in zona gialla

Dal 17 maggio la Sardegna passa in zona gialla. Il governatore della Sardegna Christian Solinas osserva che "il cambio di classificazione sarebbe già potuto avvenire la settimana scorsa, stando ai principali indicatori che misurano la diffusione del virus sul nostro territorio. Un risultato che premia i grandi sforzi messi in campo per contrastare la pandemia e il sacrifico dei sardi. L'allentamento delle restrizioni - conclude - consentirà, in sicurezza, la ripartenza di tante attività". "Il quadro epidemiologico - spiega Solinas - è in continuo miglioramento. Lo certificano i dati diffusi oggi dal monitoraggio dell'Iss che vedono l'Isola per la seconda settimana consecutiva registrare l'indice di contagio più basso d'Italia, con un indice RT pari a 0,7, in ulteriore flessione rispetto allo 0,74 rilevato in precedenza e in sensibile calo rispetto allo 0,81 di due settimane fa. Oggi nell'Isola continua a diminuire anche la pressione sugli ospedali, dove il tasso d'occupazione dei posti letto segna il 17% in area medica e 19% nelle terapie intensive". Secondo il governatore sardo, "l'allentamento delle restrizioni consentirà, in sicurezza, la ripartenza di tante attività. Ora è fondamentale cambiare il sistema di parametrazione in vigore. Se fossero già attive le proposte attualmente in discussione, la Sardegna sarebbe già ritornata in zona bianca. Abbiamo chiesto con forza, sui tavoli nazionali, un adeguamento dei parametri che, con la progressione della campagna vaccinale e la stagione turistica alle porte, non è più rinviabile". Una posizione ribadita dall'assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu: "Al tavolo tecnico nazionale abbiamo posto diverse questioni per la revisione del sistema attualmente in vigore, oggi del tutto inadeguato a una gestione puntuale dell'emergenza. Non abbiamo solo proposto una diversa parametrazione, ma anche una diversa tempistica, con valutazioni e possibilità di riclassificazione di settimana in settimana. Inoltre, tra le proposte che abbiamo avanzato, c'è anche quella di restrizioni mirate su aree specifiche all'interno delle regioni, aspetto che, in prospettiva di una riapertura, specialmente al turismo, metterebbe in competizione virtuosa i territori per garantire la sicurezza".

La Sicilia migliora e passa in giallo

Lo stesso vale per la Sicilia, reduce da una lunga fase di restrizioni "arancioni". Tutti gli indicatori segnano il "giallo" per l'isola, con la ripartenza il 17 maggio, in concomitanza con l'avvio della stagione balneare, come previsto dall'ordinanza di qualche giorno fa del presidente della Regione Nello Musumeci. "Dopo tante sofferenze si torna finalmente a respirare - commenta il governatore - e provo gioia soprattutto per gli operatori economici, coloro cioe' chepiu' hanno finora sofferto. Teniamoci caro questo risultato, con senso di responsabilita' e con il rispetto verso le norme di prevenzione. La battaglia finale si vince solo quando tutti i siciliani si saranno accostati al vaccino". 

C'è chi sogna la zona bianca

C'è comunque anche chi ambisce alla zona bianca senza restrizioni (a parte mascherina e distanziamento). In pole al momento ci sono Molise (40), Sardegna (44) e Friuli Venezia Giulia (42). Il passaggio comunque avverrà, nella migliore delle ipotesi, prima di fine mese. In base alla normativa attuale, infatti, sono necessari tre monitoraggi consecutivi con incidenza inferiore a 50 casi ogni 100.000 abitanti (oltre a un Rt sotto 1 e un livello di rischio basso). La Sardegna è l’unica regione che ha sperimentato in passato in fascia bianca: dall'1 al 21 marzo. Per poi essere riclassificata prima arancione (a causa della sospensione dell’area gialla decisa dal governo in prossimità delle vacanze di Pasqua) e infine rossa in seguito all’impennata dei contagi.

E la Lombardia?

La Lombardia è in zona gialla dallo scorso 26 aprile e ci resterà. Scende ancora il numero di ricoverati nelle terapie intensive (-6) e nei reparti (-100). Dai 44.005 tamponi effettuati ieri, sono emersi 1.160 nuovi positivi, con un rapporto del 2,6% tra tamponi e casi. I decessi sono 23, per un totale di 33.307 da inizio pandemia. "Il 2 giugno apriremo le vaccinazioni all'ultima categoria, ovvero i ragazzi dai 16 ai 29 anni, in modo di ricevere la prima dose prima di andarsene in vacanza. Il 27 maggio, potremmo aprire le vaccinazioni alla fascia 30-39", spiega il coordinatore della campagna vaccinale lombarda, Guido Bertolaso. "Abbiamo immaginato di aprire le prenotazioni per vaccinarsi ai 40-49enni il 20 maggio - aggiunge - garantendo la somministrazione ad inizio del mese di giugno". Secondo il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, "ci vorrebbero più dosi per poter concludere con la massima determinazione questa campagna vaccinale. Mi auguro che si tenga conto dell'atteggiamento assunto dal popolo lombardo, visto che non c'è stato, se non in modo irrisorio, il rifiuto del vaccino e questa è una cosa seria, ma anche testimonianza della sofferenza". Intanto continua a piccoli il passo il ritorno alla normalità. Domani è il giorno consentito dal cronoprogramma del Governo per aprire le piscine all'aperto. Di norma a Milano gli impianti aprono ai primi di giugno, ma qualcuno ha deciso di concedere comunque la possibilità di un tuffo. 

Il calendario per la ripartenza

Quella che si aprirà lunedì sarà quindi una settimana importante per la road map verso le riaperture. Sulla scorta dell'andamento della curva l'esecutivo di Mario Draghi traccerà la rotta per la ripartenza. Al centro del dibattito il nodo coprifuoco. La data da segnare in agenda è lunedì 17 maggio quando è in programma la cabina di regia. Per quanto concerne il coprifuoco l'idea è quella di postiparlo alle 23. Sul tavolo anche la ripartenza del settore wedding (l'ipotesi è metà giugno) e le aperture dei centri commerciali nel week-end. Salvo sorprese dovrebbe essere confermata la ripartenza di ristoranti al chiuso e palestre il 1 giugno, delle fiere il 15 e dei parchi tematici il 1 luglio, assieme a congressi e convegni.

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