Vaccinazioni, le tappe delle prenotazioni in Lombardia: dal 2 giugno spazio ai 16-29 anni

Guido Bertolaso traccia la strada, intanto il 20 maggio scatta il via per i quarantenni

Guido Bertolaso, Attilio Fontana e Letizia Moratti

Guido Bertolaso, Attilio Fontana e Letizia Moratti

Si procede a spron battuto con le prenotazioni per le vaccinazioni anticovid in Lombardia. Mentre sembra ormai certo che le prenotazioni per la fascia di cittadini dai 40 ai 49 anni si apriranno ufficialmente il 20 maggio, il coordinatore della campagna vaccinale in Lombardia Guido Bertolaso annuncia le altre tappe. Il 2 giugno, non causalmente il giorno della Festa Repubblica, apriremo le vaccinazioni all'ultima categoria, ovvero i ragazzi dai 16 ai 29 anni, in modo di ricevere la prima dose prima di andarsene in vacanza. Il 27 maggio potremmo aprire le vaccinazioni alla fascia 30-39" assicura Bertolaso. Tra una ventina di giorni, quindi, la maggior parte della cittadinanza lombarda avrà avuto non il vaccino anticovid, ma almeno avrà una data di riferimento per la prima dose. Altra partita riguarderà poi la somministrazione:  "Sappiamo - ha aggiunto Guido Bertolaso - che potremo garantire ai 40 enni di vaccinarsi ai primi di giugno". Agli altri cittadini toccherà di conseguenza successivamente, molto dipenderà da quando arriveranno le dosi in Lombardia.

"Abbiamo cercato di tenere meno vaccinazioni nel periodo clou delle due settimane centrali di agosto. Rispetto alla possibilità di vaccinare nei luoghi di vacanza, poi, ne abbiamo discusso in conferenza Stato-Regioni e l'indicazione che è emersa è che è praticamente impossibile, per via della logistica, della tipologia di vaccini e dei medici" afferma Letizia Moratti, vicepresidente della Regione Lombardia e assessore regionale al Welfare. "Ciò su cui stiamo studiando, invece, è il tema dei lavoratori che devono rientrare in regione. Su questo c'è una assoluta disponibilità da parte della conferenza Stato-Regioni. Per questo, alla Lombardia è stato dato il compito di presentare un progetto di cui si discuterà la settimana prossima e che verrà presentato al commissario Figliuolo" aggiunge.

Fontana e Moratti: "Lombardia modello virtuoso"

Il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana ha rivolto il suo ringraziamento a Guido Bertolaso, coordinatore della campagna vaccinale, a tutto il suo staff e alle migliaia di operatori sanitari, medici e volontari che ci hanno permesso di gestire "la piu' grande campagna di sanita' pubblica mai organizzata nelnostro Paese, mettendo a disposizione capacita', serieta' ma anche la loro serenita'". "La Lombardia per prima ha scelto di unire l'aspetto sanitario a quello dell'emergenza, favorendo la sinergia tra le forze dellasanita' e quelle della Protezione civile. E' stata la mossa piu' importante presa all'inizio della campagna vaccinale e ha consentito di organizzarla al meglio facendo leva sulle forze migliori della nostra regione. Con orgoglio vediamo che questo modello e' stato ripreso a livello nazionale". "Ci vorrebbero piu' dosi - ha ribadito il governatore della Lombardia - per poter concludere con la massima urgenza questa campagna vaccinale".

Il presidente Fontana ha avuto parole di apprezzamento anche per i cittadini lombardi: "Mi auguro che, a livello nazionale, si tenga conto dell'atteggiamento assunto dal popolo lombardo: non ci sono stati casi, se non in percentuale irrisoria, di rifiuto del vaccino. La nostra gente ha accettato di non mettere in discussione il tipo di siero da ricevere per l'inoculazione perche' molti lombardi hanno sofferto direttamente o indirettamente a causa delle ferite provocate dalla perdita di persone care. Tutti noi, insieme, vogliamo superare il periodo drammatico che abbiamo vissuto".

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La vicepresidente della Regione Lombardia e assessore al Welfare Letizia Moratti ha richiamato l'attenzione sul fatto che il "modello lombardo degli hub massivi funziona: e' efficace, sicuro, e riscuote soddisfazione sia parte di chi lavora in questi centri sia di chi viene vaccinato". Anche l'assessore Moratti ha ringraziato Guido Bertolaso per la sua "mano ferma e decisa" che ha accompagnato la non facile organizzazione della campagna vaccinale. "Il piano nazionale vaccinale - ha evidenziato Moratti - ha la Lombardia come componente fondamentale per il suo successo. Siamo sempre sopra il target, se disponessimo di piu' vaccini ne trarrebbe vantaggio l'intero Paese".  L'assessore ha evidenziato anche come "la messa in sicurezza delle categorie piu' fragili, tra gli elementi basilari del nostro Piano, e' stata la priorita': infatti abbiamo registrato il 99% di adesioni per gli over 80". "La generosita' lombarda - ha proseguito - trova riscontro nel fatto che siano stati vaccinati tutti coloro che lavorano in Regione Lombardia pur non essendo residenti, circa 58.000". Rispondendo alle domande, la vicepresidente della Regione Lombardia ha precisato che "se saranno garantite le dosi indicate, saremo in grado di rispettare se non di anticipare di qualche settimana la campagna vaccinale cosi' come avevamo detto in febbraio. Se ci arriveranno le dosi per fare almeno 120mila somministrazioni al giorno arriveremo a concludere campagna vaccinale il 10 luglio".

Per quanto concerne le vaccinazioni nel periodo delle vacanze, l'assessore al Welfare ha chiarito che "abbiamo cercato di non concentrarle nel periodo delle due settimane centrali di agosto. Rispetto alla possibilita' di vaccinarsi nei luoghi di vacanza, se n'e' discusso in conferenza Stato Regioni, si e' convenuto che e'impossibile cio' avvenga per difficolta' che nascono dai diversi tipi di vaccino presenti, dal personale medico e dalle scorte". Sul tema dei lavoratori che rientrano nella propria RegioneMoratti ha spiegato che "Stiamo studiando una soluzione in Commissione Salute. C'e' la disponibilita' in Conferenza StatoRegioni a presentare una proposta: alla Lombardia e' stato assegnato il compito di presentare un progetto per consentire achi e' stato vaccinato come prima dose in una Regione diversa da quella di residenza di poter fare la seconda dose in quest'ultima".

Affrontato anche l'argomento dei test salivari nelle scuole: "siamo partiti in 45 scuole dell'infanzia - ha precisato Moratti - 81 scuole primarie e 50 scuole secondarie di primo grado.Interessati da questa operazione circa 5.000 alunni, dal 13 maggio al 15 giugno. L'iniziativa coinvolge tutte le Ats, tutte leProvince". "A Milano - ha concluso la vicepresidente -al momento tutti i test hanno dato esito negativo, il progetto funziona".