
Maurizio El Abbasi
Cremona, 21 marzo 2021 - Una telefonata per annunciare il ritorno a casa. Un’automobile ritrovata. Un uomo sparito. Un mistero inestricabile lungo vent’anni che si dipana fra Cremona, la provincia di Varese, Milano. Nel 2001 Maurizio Mahmoud El Abbasi ha 48 anni. Di origini palestinesi (è nato a Silwan, sul lago di Tiberiade, in Cisgiordania), da tempo cittadino italiano, separato, vive a Cremona con la compagna Monica. Lavora nel campo della moda per l’esportazione di capi d’abbigliamento firmati. La cronaca della sua ultima giornata pubblica è scarna. Accompagna a casa la convivente dopo la spesa e poco dopo le 13 risale in auto. Secondo la compagna la sua meta è Oggiona Santo Stefano, nel Varesotto, per versare l’ultima rata di una casa acquistata sull’isola d’Elba. L’uomo con cui Maurizio si dovrebbe vedere, Angelo, dà un’altra versione: l’incontro non è per la casa ma per la consegna di una partita di capi d’abbigliamento firmati. Anche perché la moglie, intestataria dell’immobile, quel giorno non c’è. In ogni caso El Abbasi ha con sé una grossa somma di denaro. Alla guida della sua Renault Kangoo blu, percorre la Paullese. Attorno alle 15 è a Rho dove si trova l’ufficio di uno spedizioniere. Qui El Abbasi parlerebbe di un affare importante che sta trattando con clienti coreani.
Da Rho prende l’autostrada e si dirige verso Varese. Segue un intervallo di tempo eccessivo (due ore) per la distanza da coprire. Alle 17.30 Maurizio è a Oggiona. Fa una sosta in un bar, prende un aperitivo e telefona all’amico. L’abitazione di quest’ultimo dista poche centinaia di metri dal bar, però El Abbasi preferisce telefonare. Comunica ad Angelo la sua intenzione di raggiungerlo prima delle 19.30 (altre due ore inspiegabili). L’altro lo dissuade: se Maurizio non ha con sé i capi di abbigliamento non c’è motivo di incontrarsi. Alle 18, dallo stesso bar, Maurizio El Abbasi telefona alla compagna per comunicarle il rientro.
Da quel momento è come se si dissolvesse. In serata al cellulare risponde una segreteria che ripete un numero diverso. La mattina dopo l’apparecchio è muto. La notte del 2 agosto, verso le 4.30, la Kangoo viene ritrovata a Milano, parcheggiata sul marciapiede in viale De Gasperi. È chiusa. Il telepass è scomparso e non c’è traccia del denaro. A bordo non vengono trovate impronte digitali o altri elementi utili alle indagini. Il 2 settembre una telefonata muta raggiunge Monica in piena notte. Spaventata, la donna chiama il cellulare di Maurizio. Questa volta la segreteria ripete il numero esatto.
La scomparsa di Maurizio El Abbasi si lascia alle spalle solo un nugolo di ipotesi. Allontanamento volontario (con quale meta?). Rapimento. Affari. Qualcosa legato al mondo scintillante, ricco ma anche insidioso della moda. Solo acque stagnanti da cui non è mai emerso nulla. Il caso approda anche a "Chi l’ha visto?". Nel 2014, dopo due richieste presentate dalla ex moglie, il tribunale di Cremona dichiara la morte presunta di Maurizio Mahmoud El Abbasi.