
Da sinistra Giuseppe “Pepe” e Federico Ferrario. In Giappone hanno ricevuto la medaglia Majors encomio riservato a pochissimi atleti
Rivolta d’Adda (Cremona) – Una passione grande per Giuseppe “Pepe” e Federico Ferrario, fratelli di Rivolta d’Adda nati per correre, che hanno fatto di questo slogan la loro ragione di vita. I due fratelli, 51 anni “Pepe” e 59 Federico, lo scorso weekend erano a Tokyo, dove hanno corso la maratona. Non hanno tagliato solo il traguardo di questa corsa: hanno infatti ricevuto la medaglia Majors che va a chi corre le sei maratone più prestigiose del pianeta, encomio riservato a pochissimi. Loro ci sono riusciti. Giuseppe Ferrario è giornalista, coordinatore della redazione Sport Mediaset.it, mentre Federico ha una farmacia a Rivolta d’Adda. Entrambi corrono per i colori del Camisano Running.
Racconta Giuseppe: “Corro da quasi trent’anni. La mia prima maratona fu a Venezia nel 1996. Mio fratello Federico ha cominciato più tardi, per “colpa" mia. Gli ho regalato la partecipazione alla maratona di New York del 2008. Io di maratone in linea ne ho fatte 36, mio fratello qualcuna meno perché ha cominciato più tardi. Ma corriamo anche i trail e gli ultratrail come la Lavaredo e quella del Monte Bianco, corse in montagna di lunghezza variabile da 60 a 90 chilometri”.
Come si arriva alla Majors, lo spiega Federico: “Si corrono le sei maratone che fanno parte del Circuito Abbott, ovvero New York, Chicago, Boston, Londra, Berlino e Tokyo. Per noi la prima impresa è stata a New York nel 2008, poi siamo passati a Londra, quindi a Boston, Chicago e Berlino tra il 2010 e il 2018 per chiudere quest’anno con Tokyo”.
Giuseppe spiega come mai Tokio sia arrivata così tardi: “Nel 2019 abbiamo avuto un impedimento, poi è arrivato il Covid, quindi non è stato facile reperire i biglietti per partecipare perché per gli italiani i posti sono pochi. Ma quest’anno abbiamo chiuso”.
Quanto ai tempi “gli anni passano – ammette Federico – Prima chiudevamo la maratona in tre ore e mezza; adesso siamo sulle quattro ore. Comunque correre per noi è uno stile di vita, che ci dà la possibilità di unire lo sport con la cultura dei vari posti dove siamo. È bellissimo”. Per “Pepe" i prossimi obiettivi sono “a giugno Cortina per correre la 90 chilometri dell’ultratrail. L’idea poi è tornare a fare New York. Ma con calma”.