LORENZO MUCCIOLI
Cronaca

Coppia nel Po a Casalmaggiore, a caccia di tracce nella casa dei misteri

Proseguono le indagini sulla morte di Stefano Del Re e Lorenza Vezzosi. Si cerca di stabilire dove il marito abbia ammazzato la moglie

Carabinieri del RIS di Parma a Santarcangelo

Carabinieri del RIS di Parma a Santarcangelo

Casalmaggiore (Cremona) – A caccia di indizi nella casa del mistero per far luce sul femminicidio commesso dall’operatore socio sanitario Stefano Del Re, 53 anni, che, secondo la ricostruzione degli inquirenti avrebbe massacrato la moglie Lorena Vezzosi, 51, colpendola più volte fino a trapassarle il cuore, tra venerdì 5 e sabato 6 luglio, prima di inabissarsi con la sua auto nel Po, a Casalmaggiore, dove i corpi sono stati recuperati. Ieri mattina i carabinieri del nucleo investigativo, accompagnati dai Ris di Parma, hanno effettuato un sopralluogo nell’abitazione di Lorena, in via Terranova 8 a Santarcangelo: casa che la coppia aveva condiviso per anni prima della separazione avvenuta alla fine dell’anno scorso.

Lorena, originaria del Cremonese come l’ex marito Stefano, risiedeva in Valmarecchia dal 2018. I carabinieri del Ris, usando il luminol che può evidenziare anche macchie di sangue risalenti nel tempo, saranno in grado di stabilire dove la Vezzosi sia stata colpita a morte. L’ipotesi è che Del Re dopo l’omicidio abbia ripulito casa e caricato il corpo in canottiera e slip in auto. Stando ai primi riscontri sarebbero state trovate tracce biologiche che dovranno essere oggetto di approfondimenti: macchie in quasi tutta la casa oltre che nelle scale del condominio. Secondo l’autopsia, Del Re è morto per annegamento, mentre Lorena era già deceduta prima che l’auto affondasse nel fiume.

L’autopsia, condotta all’ospedale Maggiore di Cremona, ha rivelato che la donna è morta a causa di un colpo secco al cuore inferto con uno stiletto che ha provocato la rottura di tre costole. Inoltre, il corpo presentava almeno altri cinque colpi superficiali. L’arma del delitto non è stata ritrovata. Il nodo da sciogliere riguarda il luogo e il modo in cui il delitto è stato commesso. Per questo gli esperti dei Ris sono tornati nuovamente nella casa. Per capire se Stefano possa aver assalito lì la moglie, caricando poi il corpo - avvolto in un lenzuolo (oggetto che non è stato rinvenuto nella casa) - su una Opel Corsa e guidando per circa 220 chilometri fino alla provincia di Cremona, fermandosi solo per salutare i genitori e poi lanciarsi nel cuore della notte nelle acque del Po, insieme al cadavere. Dietro il femminicidio ci sarebbe con molta probabilità un movente passionale. Sembra che lei fosse intenzionata a voltare pagina, a rifarsi una vita, mentre lui non voleva rassegnarsi alla fine della relazione.