DANIELE RESCAGLIO
Cronaca

Delitto Ogliari, in carcere l'ex moglie e il compagno

Dopo la conferma dei trent'anni di reclusione in Cassazione, gli arresti mettono la parola fine al caso

La vittima, Angelo Ogliari

Crema, 3 febbraio 2021 - Sono stati arrestati questa mattina Jolanta Lewandoska e Edgar Fagraldines, la coppia condannata dalla Corte d'Appello di Milano a trent'anni per l'omicidio di Angelo Ogliari, confermata ieri dalla Cassazione. I militari hanno suonato alle loro abitazioni questa mattina, notificando l’ordine di carcerazione emesso nella giornata odierna dalla Procura Generale presso la Corte d’Appello di Milano: i due sono stati portati nel carcere di Cremona e nel carcere femminile di Brescia.

Angelo Ogliari, 43enne  di Cremosano, venne assassinato la notte del 30 ottobre 2007, ucciso con un oggetto contundente. Era noto all’opinione pubblica per la sua lunga battaglia per riottenere la figlia Diana, nata nel 2000 dal matrimonio con Jolanta Lewandowska, di nazionalità polacca, dalla quale in seguito si era separato. Due sentenze dell’autorità giudiziaria polacca avevano affidato ad Ogliari la piccola, che però non gli venne mai restituita. Dopo la morte violenta di Ogliari l’ex moglie ed il suo nuovo compagno Edgar Fagraldines furono incriminati per l’omicidio. Al termine di una complessa attività d’indagine cominciò la lunga vicenda processuale.

La coppia venne assolta dal Tribunale di Crema in primo grado e in Appello a Brescia, ma in seguito ci fu il ricorso in Cassazione della Procura, con l’accoglimento dell’istanza con rinvio per un nuovo processo alla Corte d’appello di Milano che nel 2015 condannò i due imputati a trent’anni di reclusione. Quindi un nuovo ricorso in Cassazione con rinvio in Corte d’Apello a Milano che nel 2018  confermò la condanna a trent’anni di reclusione. All’ennesimo ricorso presso la Corte di Cassazione, a tre anni di distanza dalla sentenza della Corte d’Assise d’Appello di Milano, i Giudici di legittimità, nella giornata di ieri, hanno confermato la condanna a trenta anni di carcere per omicidio volontario, ponendo fine alla vicenda.