Bus incendiato, il ministro Bussetti: "I ragazzi? Eroi è la parola giusta"

Come premio è stata proposta una partita di calcio serie A. Il sindaco di Crema: "Gli studenti si sono salvati grazie al loro altruismo"

Il ministro Bussetti con gli studenti 'eroi'

Il ministro Bussetti con gli studenti 'eroi'

Milano, 22 marzo 2019 - "Sono stati meravigliosi, eroi è la parola giusta". Lo ha detto il ministro dell'istruzione Marco Bussetti al suo arrivo alla scuola media Vailati di Crema (Cremona), dove incontrerà gli studenti che si trovavano a bordo dell'autobus a cui il conducente ha appiccato il fuoco, due giorni fa, sulla Paullese. "Hanno dimostrato non solo di essere una classe unita ma una squadra" ha aggiunto. E ancora: "Hanno affrontato una situazione drammatica con una straordinaria lucidità, mantenendo sangue freddo. Meritano il nostro rispetto e la nostra ammirazione". 

Poi, ha parlato di un premio per questi giovani.  Una partita di calcio di Serie A? Ha chiesto il ministro. "Siiii!", hanno risposto in coro gli studenti che hanno espresso per lo più la preferenza per un incontro dell'Inter o della Juventus. "Parlerò coi responsabili delle squadre, non credo mi diranno di no", ha aggiunto Bussetti. Tra i premi anche un incontro con l'Arma dei carabinieri a Roma. Il ministro ha consegnato una targa agli studenti con la dicitura: "Per il senso civico, la prontezza e il coraggio che avete dimostrato, consentendo di mettervi tutti il salvo".

Gli stduenti sono stati definiti "eroi" anche dal sindaco di Crema, Stefania Bonaldi: "I ragazzi hanno messo in atto dei comportamenti eroici". E ha spiegato: "C'è chi ha legato i laccini larghi quando si trattava di mettere queste fascette ai compagni proprio perche' si potessero liberare, c'e' chi ha impregnato d'acqua la felpa perche' se la potessero girare perche' c'era un forte odore di benzina, ci sono quelli che hanno tenuto i telefonini, chi distraeva l'autista, quando sono scesi dall'autobus si sono aiutati, c'e' chi e' tornato indietro perche' non trovava il compagno; questo e' il messaggio che deve passare: si sono salvati insieme perche' e' scattata questa logica di squadra, questo approccio solidale, dobbiamo approfittare di una situazione drammatica per far capire come lavorando insieme, con altruismo, si possono superare anche questi momenti". 

Intanto, la prefettura di Cremona ha chiesto al Comune di Crema il certificato di nascita di Ramy per valutare la concessione della cittadinanza al ragazzo di origine egiziane che ha contribuito in modo determinante a evitare che ci fossero vittime a bordo del pullman. Il sindaco di Crema ha detto di essere "a disposizione", ma ha sottolienato sottolineato: "Cerchiamo di fare delle riflessioni senza proclami. La cittadinanza e' una cosa bella. Ma nella mia cultura la cittadinanza e' un diritto e darla per merito rischia di indurre a pensare che solo chi compie un gesto eroico ha diritto, mentre se uno si comporta male gliela togliamo". E ha concluso: "Non voglio dare un giudizio, se ci sara' occasione siamo a disposizione. Ma i fatti vanno letti con completezza".

Secondo la madre di Adam, ragazzo di origine marocchina nato in Italia, suo figlio merita la cittadinanza italiana come Ramy, di famiglia egiziana, come ipotizzato dal ministro Matteo Salvini. I due ragazzi hanno dato l'allarme, scongiurando una strage a bordo dell'autobus. "Non lo dico io, lo dicono le registrazioni delle telefonate che ha fatto Adam - spiega la donna -. Ho ricevuto la prima chiamata da mio figlio, la  seconda quando ero dai carabinieri, quando mio figlio mi ha detto 'mamma siamo davanti al ristorante: perciò Adam ha detto anche il posto". La donna è "contenta per Rami", ma "se la cittadinanza la danno anche ad Adam sarà una bella cosa per lui. Sono cresciuti qua, hanno frequentato la scuola qua, l'Italia è il loro Paese".