Covid Lombardia, bollettino oggi 2 novembre: 5.278 nuovi casi e 46 morti

In regione si concentra il 23% dei casi nazionali, il rapporto positivi-tamponi sale al 21,9%. Crescono i ricoveri: +177, 17 dei quali in terapia intensiva

Coronavirus

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Milano, 2 novembre 2020 - Covid, un nuovo positivo su quattro è in Lombardia. Questo lo scenario che emerge dal bollettino odierno del coronvirus diffuso dal ministero della Salute. Sono infatti 5.278 - su 22.253 a livello nazionale - i nuovi contagi da coronavirus registrati oggi, lunedì 2 novembre, in Lombardia. Un dato in diminuzione rispetto a ieri, quando i nuovi casi erano stati 8.607 (e 54 decessi), ma in forte diminuzione è anche il numero dei tamponi: 24.087 odierni (totale 3.008.361) contro i 39.658 di ieri. Il rapporto positivi-tamponi è infatti al 21,9%, in leggero aumento rispetto al 21,7% di ieri. Oggi si contano anche 46 decessi che portano il totale regionale dall'inizio della pandemia a 17.635. Inoltre, oggi crescono sia i ricoveri in terapia intensiva (+17, 435 totali), che negli altri reparti (+160, 4.406 totali). Sul fronte delle buone notizie, sono 889 i guariti/dimessi oggi dagli ospedali lombardi (97.576 dall'inizio della pandemia). 

Bollettino 2 novembre: i dati delle province

Per quanto riguarda i nuovi casi per provincia, Milano resta la più colpita con 2.242 contagi, di cui 1.025 a Milano città. Nelle altre province, si registrano 879 contagi a Monza Brianza, 733 a Como, 486 a Varese e 251 a Brescia. Poi vengono Lecco con 197 positivi, Bergamo con 147, Pavia con 89, Lodi con 29, Sondrio con 13, Cremona con 10 e Mantova con 9.

Coronavirus Lombardia 2 novembre

Covid-19 in Italia, contagi del 2 novembre / Pdf

La nostra regione si conferma la più colpita dal Covid a livello nazionale, seguita da Campania 2.861 (ieri 3.860), Toscana 2.009 (ieri 2.379), Piemonte 2.003 (ieri 2.024), Lazio 1.859 (ieri 2.351), Emilia Romagna 1.652 (ieri 1.758) e Veneto 1.544.I nuovi casi di coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore sono stati 22.253, dunque in Lombardia si concentra il 23% dei nuovi contagi registrati su tutto il territorio nazionale. 

Nuovo Dpcm, in arrivo una stretta

Per cercare di arginare la situazione, il Governo è in procinto di varare un nuovo Dpcm i cui contenuti sono stati anticipati dal premier Conte in un discorso alla Camera. Una volta che sarà varato, la Lombardia potrebbe prendere eventuali altre decisioni sull'emergenza Covid. È quanto emerso dalla riunione tra il governatore Attilio Fontana e i sindaci dei capoluoghi di provincia lombardi che si è svolta questo pomeriggio in videoconferenza. Alcuni sindaci, a quanto si apprende, hanno parlato della possibilità di limitare i mercati all'aperto, che sono frequentati soprattutto da anziani, ma al momento questa resta solo un'ipotesi. La posizione del governatore Attilio Fontana resta ferma sul no a possibili lockdown territoriali, ma se il Governo decide diversamente, a nuove restrizioni automatiche - è la richiesta del governatore - dovranno corrispondere anche compensazioni e ristori a sostegno delle categorie colpite. Al termine dell'incontro con i sindaci Fontana ha fatto il punto anche con i capigruppo di maggioranza e opposizione del Consiglio regionale. In base a quanto stabilito dal Dpcm - è stato ribadito durante l'incontro - la Regione valuterà nuove restrizioni. Accanto a questo ci sarà una valutazione che verrà fatta Regione per Regione, per applicare misure più stringenti a livello locale. 

L'appello dei medici: "Lockdown mirati e obbligo di smart working"

Misure più stringenti, come lockdown mirati in alcune città fra cui Milano, sono state chiesti da 12 tra i più importanti medici e ricercatori italiani in un documento inviato al Governo e ai membri del Comitato tecnico scientifico. Tra le misure richieste nel testo la costituzione di zone rosse per un periodo minimo di tre settimane nelle città di Milano, Napoli, Roma e Genova, l'obbligo allo smart working per tutte le attività dei settori pubblici e privati effettuabili in modalità agile e la sospensione per un periodo di due settimane delle attività non essenziali. La richiesta di un lockdown per la città di Milano è stata avanzata anche dall'Ordine dei medici del capoluogo lombardo. 

Pregliasco: "Facilità di contagio preoccupante"

La situazione a Milano e in Lombardia è critica e a preoccupare gli esperti è in particolare la facilità di contagio che sembrerebbe molto più sviluppata rispetto alla prima ondata. Una tesi sotentua dal viriolgo Fabrizio Pregliascodirettore sanitario dell'Irccs Galeazzi. "L'elemento particolare è la pervasività di questo virus - ha detto - è facilissimo acquisirlo, magari sul lavoro, in un contesto comunitario, ma poi l'arrivo è a casa. La famiglia diventa così un elemento moltiplicatore, proprio perché si abbassano per forza di cose le difese"

L'infettivologo: "Siamo ancora alla prima ondata"

Preoccupato dai numeri del contagio anche Raffaele Bruno, infettivologo del San Matteo di Pavia che precisa: "È improprio parlare di una seconda ondata di contagi di Covid-19. La prima ondata, iniziata nella scorsa primavera, di fatto non si è mai esaurita: non si sono mai verificati 40 giorni consecutivi di zero casi su tutto il territorio nazionale. Stiamo assistendo alla seconda parte della prima ondata: il virus è lo stesso di marzo".

Nuovo tampone salivare per bambini

Nel frattempo a Milano sarà sperimentato un nuovo tampone salivare per i bambini. Realizzato da quattro ricercatrici dell'Università Statale di Milano,  è affidabile come il tampone nasofaringeo molecolare ma è molto meno invasivo. La raccolta del campione di saliva (e non sputo, che può contenere anche muco e particelle infiammatorie) avviene con un piccolo rullo di cotone sotto la lingua (simile a quello usato dai dentisti) e il risultato arriva in 24 ore.